Piazza Affari tira un po’ il fiato. Aperti i battenti, il listino lascia sul terreno lo 0,28%, ma è chiaro l’intento di trarre profitto dopo i record dei giorni scorsi. Oltretutto si fanno più vicine le scadenze tecniche di venerdì.
Telecom cede lo 0,44%. Tim l’1,57%. Olivetti -1,10%. Tra gli industriali, -0,13% di Fiat. I bancari sono stabili, con le Bipop a +0,88%, ma con Mediobanca che risente delle dimissioni del suo top manager, Arpe, e perde l’1,50%.
E’ possibile che, archiviato l’entusiasmo di ieri, la Borsa cominci ad accusare il colpo, tutto interno, di una crisi politica in atto. D’altra parte, guardando all’estero, c’è da tenere d’occhio l’America. Non solo per cercare di capire le prossime mosse della Federal Rserve dopo gli ultimi dati macroeconomici, ma anche per interpretare la flessione di Wall Street e dei titoli tecnologici quotati al Nasdaq.
La Borsa di Milano è comunque attenta anche ai movimenti in ambito europeo, e sta seguendo il rapporto fra l’Eni e la spagnola Iberdola: da una loro alleanza potrebbe partire infatti un’azione nei confronti della portoghese Galp.