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Borsa Milano in preda ai Sell: -2,4%. Attacco contro i BTP

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MILANO (WSI) – I timori di un aggravarsi della già drammatica crisi greca fanno tremare i mercati, soprattutto dei paesi periferici. La paura aumenta e in queste ultime ore a essere attaccati non sono solo i bond greci, ma anche quelli dei paesi periferici. Azionario sotto pressione, a Piazza Affari il Ftse Mib chiude a -2,4% (23.044 punti) la peggiore settimana (-4%) del 2015 se si esclude la prima ottava dell’anno. In rosso anche il resto d’Europa con Francoforte che è fanalino di coda (-2,58%).

Si salvano i difensivi e i titoli delle societĂ  che saranno oggetto di opa (Pirelli, Ansaldo Sts e Wdf). Male i bancari: le big Unicredit e Intesa San Paolo perdono rispettivamente il 3,54% e il 3,68%. Male anche le popolari, come Pop Milano (-3,61%), Ubi (-4%) e Banco Popolare (-2,73%), mentre Pop Emilia arretra del 4,2%.

Realizzi anche su Saipem in calo dello 0,93%, mentre A2A perde il 3% dopo i recenti rialzi a seguito della presentazione del piano industriale.

Si salvano dalla lettera pochi titoli, fra questi Juventus e As Roma in salita del 2,07% e dell’1,66% con gli investitori che prendono posizione in vista delle partite il fine settimana.

Pesano le indiscrezioni secondo cui il governo greco avrebbe chiesto al Fondo Monetario Internazionale di posticipare la data di restituzione del prestito da 747 milioni di euro oltre il 12 maggio.

Sul valutario l’euro +0,14% sul dollaro, $1,0775. Il dollaro +0,07% sullo yen a 119,70. La moneta unica -0,16% sul franco svizzero a 1,0268. Euro/yen +0,17% a JPY 128,26.

Se il Bund tedesco continua a essere acquistato – l’avversione al rischio e la ricerca di asset rifugio sono taòli, che non importa se ormai i titoli non rendano più niente o addirittura se, ormai in molti casi, sia il creditore che deve pagare il debitore, ( detenendo bond con tassi negativi), i BTP sono oggetto di forti smobilizzi, come anche altri bond sovrani della periferia dell’euro.

Il Btp a 10 anni vede i tassi balzare all’1,50%, con il risultato che lo spread torna sopra i 140 punti per Italia e Spagna. Sul fronte dei bond sovrani greci, il biennale presenta un rendimento poco inferiore 27%, lo spread vola a 1.300 nei confronti della Germania e i tassi dei bond decennali sfiorano il 13%.

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La Borsa Milano estende i cali pesanti della vigilia, quando le piazze finanziarie europee sono state penalizzate dal rafforzamento dell’euro e dall’incertezza per il futuro della Grecia. Un trader di Piazza Affari ha riferito a Reuters, inoltre, che una serie di scadenze tecniche che possono rendere più incerto l’andamento dei mercati nell’ultima seduta dell’ottava.

Tra le storie societarie, la compagnia di assicurazioni UnipolSai ha venduto la sua partecipazione, pari al 4,565%, in Sorin per 61,4 milioni di euro.

Il paniere europeo FTSEurofirst 300 index, che ha toccato il massimo degli ultimi 14 anni all’inizio della settimana, subisce una perdita di più di un punto e mezzo percentuale. A zavorrare i mercati in Europa sono anche le performance negative di SKF e Syngenta, tra i titoli peggiori dopo trimestrali poco soddisfacenti.

Sullo sfondo restano le paure scaturite dalla pericolante situazione greca, di cui gli investitori approfittano per intascare qualche profitto dopo la corsa del benchmark FTSEurofirst 300, che da inizio anno ha messo in cascina il 20% di guadagni. Atene potrebbe fare default il prossimo 12 maggio se non verrà trovato prima un accordo con i creditori internazionali. Le chance che le finanze pubbliche facciano crac, così come misurate dal mercato dei cds a 5 anni, sono salite a quasi l’80%.

Da un paio di giorni, segnati dalla riunione della Bce e dalle difficoltà del governo greco di ottenere nuovi finanziamenti prima delle prossime scadenze sul debito, gli investitori preferiscono mantenere un approccio cauto, anche perché le valutazioni di Borsa sono salite molto.

In ambito macro si attendono i risultati della riunione del 24 aprile dell’Eurogruppo, dove si parlerà di Grecia, e del meeting del G20.

In Asia i mercati sono saliti ai massimi di sette anni. Si segnalano i buy in Cina, dove si scommette su nuove misure di stimolo monetario. Record dei conti di trading attivi: 1,68 miliardi, grazie anche alla crescita del numero di adoloscenti che hanno iniziato a puntare in borsa. Da parte sua il Giappone paga il rialzo dello yen sul dollaro.

Il Nikkei di Tokyo chiude in calo del -1,17%. A Hong Kong l’indice Hang Seng fa +0,32%, mentre il listino composito di Shanghai +2,29%. In Oceania Sydney è calata -1,23%. A Seul il Kospi sudcoreano guadagna +0,17%, mentre in India il Senex di Mumbai lascia sul campo -0,3%.

Tra le materie prime, i futures Wti sul petrolio cedono ancora terreno (-0,78%) attestandosi a 56,23 dollari al barile, mentre il Brent fa +0,39% a 64,23 dollari il barile. L’oro avanza +0,50% a 1.204 dollari l’oncia, l’argento -0,12% a quota $16,27.

(DaC-Lna-MT)