MILANO (WSI) – Borsa Milano recupera dai minimi con Wall Street che, dopo un avvio in forte ribasso, riduce le perdite. Permangono i timori sugli utili societari Usa, deludenti a tal proposito i risultati della prima banca JP Morgan.
Ftse Mib ha ceduto -1,07% circa a 21.199 punti, ormai lontano di 800 punti dalla soglia psicologica a 22.000 punti che veniva vista anche come livello cruciale di resistenza. I graficisti rimangono ottimisti su Piazza Affari e continuano a parlare di una trendline rialzista, ma si inizia a temere sui mercati una fase di correzione.
Tra i titoli bancari, Mps +3,40%, Bper -2,41%, BPM -2,81%, Banco Popolare -1%, Unicredit +0,40%, Ubi Banca +1,99%; in altri comparti Cnh Industrial -1,90%, Enel -1,34%, Finmeccanica -1,51%, Campari +0,50%, Mediaset -1,50%, Pirelli -1%.
Spread tra Btp e Bund è balzato durante la sessione oltre +5% tornando sopra quota 170 punti base, a fronte di rendimenti decennali +2% al 3,22%. Nel finale, il differenziale è salito oltre +3% a 169,17 a fronte di tassi al 3,20%.
Anche l’azionario asiatico ha perso terreno nell’ultima seduta di una settimana nel suo complesso altalenante. L’indice MSCI della regione Asia Pacifico ha accusato un ribasso di un punto percentuale, il calo più marcato in una settimana.
Al selloff dei titoli tecnologici partito in America, biotech in primis, ha fatto seguito un indebolimento dei mercati emergenti e delle materie prime. Scende la domanda per i titoli più rischiosi.
Oltre alla nuova ondata di realizzi a pesare sono i dati macroeconomici deludenti dalla Cina, il movimento delle truppe russe lungo i confini ucraini e anche un po’ di nervosismo nei confronti della Federal Reserve.
Le perdite però non si sono solo limitate ai titoli tech e Internet. Anche le banche hanno accusato il colpo, con il settore finanziario che ha ceduto oltre il 2%. “La gente è scioccata e penso che in termini molto semplici, stiamo assistendo a una rotazione di portafoglio dei grandi settori”, ha detto alla CNBC Frank Holmes, CEO & chief investment officer di U.S. Global Investors.
Tra le notizie salienti di giornata, il Tesoro italiano ha fato il pieno con le aste marginali dei Btp a medio e lungo termine e ha ridotto il costo del funding grazie a un calo generalizzato dei rendimenti. Nel complesso reperiti 7,224 miliardi sul primario.
Fitch ha promosso l’outlook sul debito portoghese, al momento giudicato “spazzatura”, mentre S&P ha minacciato di strappare la tripla A alla virtuosa Finlandia.
La Grecia, che oggi ha accolto la Cancelliera tedesca Angela Merkel dopo l’esplosione di una autobomba ieri di fronte alla banca centrale, è entrata nel secondo anno di deflazione, con i prezzi al consumo che sono scesi dell’1,3% in marzo.
Dei tre miliardi di euro reperiti dopo la collocazione di titoli a cinque anni, il 33% sono arrivati da hedge funds e solo il 4% da fondi pensione e assicurazione. Il 49% del debito è stato piazzato a gestori di asset.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,04% a $1,3893; dollaro/yen +0,15% a JPY 101,66; euro/franco svizzero -0,03% a CHF 1,2164; euro/yen +0,16% a JPY 141,24. Durante la sessione, la moneta unica è tornata a superare quota 1,39 sul dollaro, riportandosi ai massimi da fine 2011.
Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio +0,63% a $104,05 al barile, quotazioni oro -0,32% a $1.316,30.