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Borsa Milano in rialzo +1,5%, Mps -2,5%: “è da vendere”

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MILANO (WSI) – La Borsa di Milano ha incrementato i rialzi con il passare degli scambi, galvanizzata dai buoni dati arrivati dalla Cina e grazie alla performance di alcuni titoli. Sotto i riflettori le esportazioni cinesi di luglio, che sono salite pià delle attese, a un tasso del 5,1% su base annua, contro il +2% atteso. A giugno erano scese -3,1%. Indice di riferimento europeo Stoxx Europe 600 poco mosso, ha guadagnato +9,8% dallo scorso 24 giugno quando la Fed, la Bce e la Bank of England hanno promesso di continuare nell’attività di stimoli monetari a favore dell’economia.

Tuttavia, afferma in una intervista a Bloomberg Jonathan Sudaria, analista di Capital Spreads a Londra, “mentre si guarda al rischio di un contesto di politica monetaria restrittiva (leggi tapering della Fed), i rialzisti fanno fatica a trovare catalizzatori che possano trainare l’azionario ancora più in alto”.

A Piazza Affari il listino Ftse Mib guadagna l’1,5%, oltrepassando quota 17.000 punti. Spread Btp Bund in calo in area 256. Sul Ftse Mib Mps osservata speciale; la banca senese ha sofferto una perdita di 380 milioni di euro nel primo semestre dell’anno; in crescita i titoli tossici nel portafoglio. Titolo in calo, perde il 2,5%.

Fioccano giudizi negativi sul gruppo; JP Morgan, che ha un rating underweight e target price a 0,21 euro, fa notare che la banca è troppo dipendente dai finanziamenti della Bce, visto che le operazioni Ltro sono tre volte tanto l’equity.

Citigroup scrive: “I vertici di Mps stanno lavorando sodo per ripristinare l’equilibrio patrimoniale e migliorare ulteriormente l’efficienza, ma la posizione della banca rimane densa di sfide”. In questo caso il rating è sell e target price a 0,17 euro.

UBS conferma il rating neutral e il target price a 0,19 euro sul titolo, affermando comunque che Mps sia in grado di rimborsare la metà degli aiuti di Stato ricevuti.

Credit Suisse più positiva in riferimento alla qualità del credito: “accogliamo con favore il tentativo di Mps di aumentare i livelli di copertura e i primi segnali di rallentamento dei crediti non performanti che ci rendono fiduciosi sulle nostre ipotesi di un graduale calo degli accantonamenti per perdite su crediti nel 20 14 – 2015” .

Tra le altre storie societarie di rilievo in Europa, Deutsche Telecom, titolo oltre +4% dopo che il colosso telefonico tedesco ha assistito nel secondo trimestre a un fatturato superiore alle stime.

Commerzbank corre grazie a utili che hanno battuto le attese. Di fatto, la seconda banca tedesca ha riportato utili netti di 43 milioni di euro, in deciso calo rispetto ai 270 milioni dello scorso anno, ma molto al di sopra dei 4,6 milioni di euro attesi dagli analisti intervistati da Bloomberg.

Sullo sfondo la Fed continua a far paura; Wall Street scende per il terzo giorno consecutivo e gli investitori temono sempre di più che, a dispetto delle rassicurazioni, già a partire da settembre, complici i dati migliori provenienti dal fronte economico, Ben Bernanke inizierà a ridurre la portata di misure straordinarie di allentamento monetario. (che al momento si concretizzano con acquisti mensili di titoli di stato e titoli legati ai mutui per un valore di $85 miliardi).

Per un motivo simile ha sofferto oggi di nuovo, dopo il calo della vigilia -4%, la Borsa di Tokyo, con gli operatori che speravano in nuovi annunci della Bank of Japan, che invece ha mantenuto la politica monetaria invariata. Tokyo si è confermata comunque una eccezione, visto che l’azionario asiatico prevalentemente in crescita. Borsa di Tokyo nella sessione odierna -1,59%, Hong Kong +0,33%, indice australiano S&P/ASX +1,07%, Shanghai -0,29%, indice coreano +0,30%.

Indice di riferimento MSCI Asia Pacific, che include anche il Giappone, è sceso -7,6% dal massimo degli ultimi cinque anni testato lo scorso 20 maggio, fino alla giornata di ieri. Il listino ha guadagnato quest’anno +3,1%, contro il balzo +19% dello S&P 500.

“Rimaniamo positivi sull’azionario asiatico – ha commentato in una intervista a Bloomberg Ronald Chan, gestore di fondi presso Manulife Asset Management a Hong Kong, che gestisce $248 miliardi. Il governo cinese, ha detto, “fisserà una soglia di crescita del 7% per il Pil, che dovrebbe terminare l’anno al 7,5%. Tale fattore da maggiore fiducia agli investitori”, che avevano scontato un brusco rallentamento dell’economia.

PIAZZA AFFARI – Tra le blue chip, in gran spolvero Tod’s, balzata del 6,17% a 136 euro dopo la diffusione ieri dei risultati del semestre. A trainare il listino sono stati comunque soprattutto i titoli del comparto bancario (tra cui UniCredit +4,49% e Intesa Sanpaolo +3,35%), con l’eccezione di Mps. Alla banca senese è infatti toccata la maglia nera, con un calo del 2,4% a 0,2032 euro, dopo i conti diffusi ieri a mercati chiusi.

BTP ITALIA – Lo spread tra Btp e Bund a dieci anni scende dell’1,7% a 256,07 punti, a fronte di un rendimento del titolo decennale italiano in calo dell’1,25% al 4,19%.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, euro +0,11% a $1,3352; dollaro/yen -0,07% a JPY 96,25; euro/franco svizzero +0,04% a CHF 1,2293; euro/yen +0,04% a JPY 128,51.

Sui mercati delle commodities, i futures sul petrolio -0,28% a $104,08 al barile, oro +0,40% a $1.291,30.

ANALISI MERCATI DI MPS CAPITAL SERVICES

Tassi & Congiuntura: spread poco variati ieri in area Euro dopo i buoni dati sulla produzione industriale tedesca di giugno. Il rialzo è da imputare al recupero del settore costruzioni, energetico e manifatturiero, con la variazione mensile salita ai massimi da luglio 2011.

L’esito poco favorevole dell’asta a cinque anni tedesca, che ha registrato un calo del bid-to-cover (1,6 da 1,9), ha comportato un forte calo del bund future poi rientrato. Il tutto al’insegna sempre di volumi molto contenuti, nell’ordine di circa 500.000 contratti scambiati.

La sessione si è tuttavia chiusa con il tasso sul decennale in lieve calo rispetto al giorno precedente (1,68% da 1,7%). Poco variato invece il Btp future che ha visto volumi in linea con il giorno precedente. Continuano i dati positivi a favore della Germania.

In mattinata sono state pubblicate le esportazioni di giugno che hanno registrato un forte recupero, sebbene siano scese le importazioni a conferma di come la domanda interna resti ancora debole. La BoE ieri ha presentato il report trimestrale sull’inflazione che ha riportato alcune novità in merito al livello del tasso di riferimento la cui movimentazione potrà dipendere dal tasso di disoccupazione, dall’inflazione e dalle condizioni finanziarie.

In particolare l’istituto ha definito alcuni livelli guida cui legare le prossime decisioni di politica monetaria. La BoE ha introdotto il tasso di disoccupazione (7%) come livello da monitorare per comprendere fino a quando le attuali condizioni espansive saranno in essere. Tuttavia questa condizione sarà valida solo se nel frattempo non vi saranno particolari minacce dal lato inflazione, ovvero se l’inflazione dovesse collocarsi sopra al 2,5% nei prossimi 18/24 mesi o se le aspettative di inflazione non fossero coerenti con l’obiettivo del 2%.

Se una di queste due ultime circostanze si verificasse, la BoE sarebbe invece pronta a manovre restrittive. La sessione odierna si apre con spread poco variati e con Btp future e Bund future in rialzo.

Negli Usa tassi a lungo termine in calo dopo l’esito dell’asta da 24Mld$ sul comparto decennale. L’emissione è stata ben accolta non tanto per il rapporto di copertura dell’offerta (2,45, il livello più basso da marzo 2009) quanto piuttosto perché, malgrado una domanda meno forte, il tasso risultante dall’asta è stato sostanzialmente in linea con quello del secondario.

Altro aspetto positivo è stata l’elevata percentuale di domanda dalle banche centrali estere. Gli operatori in questa fase appaiono molto attenti soprattutto alla dinamica della domanda dei Treasury, in un contesto in cui l’ipotesi di riduzione del piano Fed da settembre diventa sempre più probabile.

Su questa linea anche le dichiarazioni del membro Fed Pianalto (non votante), favorevole alla riduzione del piano se i miglioramenti sul fronte occupazionale saranno confermati. Oggi è attesa l’ultima emissione per questa settimana, ossia quella di 16Mld$ sul comparto trentennale.

Visto il forte focus sul mercato del lavoro, oggi sarà importante monitorare anche la dinamica delle richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione.

Valute: euro in recupero verso dollaro, portandosi al massimo da sette settimane in prossimità di 1,3350. Gli operatori stanno prezzando il miglioramento delle condizioni macro dell’area emerso da diversi dati, ultimo dei quali le esportazioni tedesche di giugno.

Superata la forte resistenza in area 1,33, il successivo livello si colloca in area 1,34. Ennesima giornata di apprezzamento per lo yen verso le principali valute (ad eccezione del dollaro australiano) sulla scia del calo della borsa giapponese e del nulla di fatto della BoJ.

Come da consenso di mercato la banca centrale non ha apportato modifiche rispetto alle precedenti misure alla luce del recente miglioramento dell’economia. Verso euro il cambio si è confermato al di sotto del vecchio supporto 129 (oggi nuova resistenza) e sembra indirizzato verso il supporto successivo collocato a 128.

Ieri la sterlina si è temporaneamente deprezzata verso le principali valute subito dopo l’inizio del discorso di Carney per poi apprezzarsi verso quasi tutte le valute sulla scia di un comunicato meno accomodante delle attese. Verso euro il supporto per i prossimi giorni passa da 0,8580, mentre la resistenza si colloca in prossimità di 0,8750.

Apprezzamento generalizzato per il dollaro australiano verso tutte le principali valute alla luce dei dati in arrivo dalla Cina che mostrano una stabilizzazione dell’economia. Nel mese di luglio si è registrata un’accelerazione delle esportazioni ed importazioni cinesi rispetto al mese precedente. Anche lo yuan ha beneficiato dei dati macro mettendo a segno un nuovo massimo da 19 anni verso dollaro Usa.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI DI MPS CAPITAL SERVICES

ENI – La società reclama un mancato pagamento per 800Mln$ relativo alla fornitura di gas e greggio al Governo Egiziano. I mancati pagamenti da parte dei due enti energetici egiziani (Egas e Egpc) sono iniziati lo scorso anno.

ERG – La società chiude i primi sei mesi dell’anno con un utile netto di 25Mln€, in forte crescita rispetto alla perdita di 9Mln€ dello stesso periodo di un anno fa. Stesso andamento per il risultato operativo sia lordo che netto,rispettivamente in crescita rispetto al primo semestre 2012 del 43% a 293Mln€ e dell’83% a 150Mln€. L’A.D. Luca Bettone conferma le stime per il 2013 di un margine operativo lordo superiore ai 500Mln€.

FIAT – Dopo l’incontro tra i vertici della società ed il Primo Ministro italiano Letta, sono emerse conferme sugli investimenti in Italia e sul fatto che non verranno chiusi impianti. Questa mattina, Goldman Sachs ha alzato il target price della casa automobilistica a 7€ da 6,3€.

FONDIARIA-SAI – La compagnia archivia il primo semestre con utile netto consolidato di 171,5Mln€, in crescita rispetto ai 24,9Mln€ dello stesso periodo dello scorso anno. Ammonta ad oltre 5Mld€ la raccolta complessiva del lavoro diretto (comprensiva delle polizze di investimento dei rami vita), in crescita del 6,4% rispetto ai primi sei del 2012. Il margine di solvibilità è 1,2 volte i requisiti regolamentari richiesti. Anche la controllata MILANO ASSICURAZIONI registra una crescita dell’utile netto nel primo semestre 2013 rispetto a quello del 2012, a 92,8Mln€ dai 3,1Mln€.

TOD’S – La società archivia il primo semestre con ricavi per 491,2Mln€, in crescita dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Stesso andamento per l’utile netto nel periodo analogo, in aumento del 2,2% a 75,7Mln€. Nei primi sei mesi il risultato operativo lordo è di 129,5Mln€, in crescita di 6Mln€ rispetto al 30 giugno 2012. Al 30 giugno, le disponibilità liquide del Gruppo ammontano a 173,1Mln€, +14,5Mln€ rispetto a fine 2012. Il presidente e A.D. Diego della Valle si aspetta per il secondo semestre un ulteriore crescita di ricavi e utili.

SAIPEM – Secondo gli analisti di Equita, l’eventuale rettifica di ulteriori 130Mln€ relativa al procedimento di contestazione del bilancio 2012 aperto dalla Consob, “sarebbe una notizia negativa ma con impatti quantitativi limitati”. Restano comunque da monitorare le possibili conseguenze in termini di multe collegate ai rilievi.

NESTLÈ – Il colosso alimentare svizzero chiude il primo semestre con ricavi pari a 45MldF, in crescita (a livello organico) del 4,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo Bloomberg, si tratterebbe della più bassa crescita delle vendite degli ultimi quattro anni. La società stima sull’intero anno una crescita delle vendite del 5%.