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Borsa Milano in rialzo, euro torna sotto $1,25. Petrolio KO, -6,4%

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MILANO (WSI) – Borsa Milano chiude la giornata di contrattazioni in rialzo, con il Ftse Mib che mette a segno un progresso dello 0,81%, riagguantando e superando la soglia dei 20.100 punti. Spread ai minimi di due mesi, in area 137 punti base, e rendimento decennale italiano al 2,07%.

A Piazza Affari bene le banche, con le Popolari e Mediobanca che avanzano di oltre il 2%. In controtendenza Saipem, nuovo balzo di Tiscali sempre su indiscrezioni di M&A.

Azionario europeo positivo, aggiorna i massimi degli ultimi due mesi, con l’indice Dax che sale per l’undicesima sessione consecutiva, mettendo a segno la fase rialzista più duratura dal maggio del 2013.

L’indice di riferimento dell’Europa Stoxx 600 è in crescita del +12% dal minimo testato a ottobre. Da segnalare comunque che, complice la chiusura di Wall Street in occasione del Thanksgiving, il volume di scambi è inferiore -35% rispetto alla media degli ultimi 30 giorni (dati Bloomberg). I mercati azionari Usa riapriranno domani in una seduta che terminerà prima del previsto, alle 13 ora di New York.

Si guarda positivamente al tasso di disoccupazione tedesco, che è sceso al minimo record. Cala invece la fiducia delle imprese italiane.

Bene l’asta di Btp a 10 anni, con i tassi scesi ai minimi storici in attesa del Quantitative Easing europeo. Collocati 2 miliardi e rendimento lordo medio pari al 2,08%, dal 2,44% dell’emissione precedente. Buona la domanda: il rapporto bid-to-cover è cresciuto all’1,58 dall’1,48.

Il continuo ribasso dei futures sul petrolio scambiati a New York e del Brent pesa in generale sui titoli delle società energetiche. Contratto WTI in calo del -6,41% a $68,97. Brent buca $73 (-6,39% a $72,78).

Sotto pressione come era ovvio aspettarsi in Europa il sottoindice dei titoli energetici.

I prezzi del petrolio continuano ad aggiornare i minimi e viaggiano ai livelli più bassi degli ultimi quattro anni. Pesa la decisione ufficiale dei paesi del Golfo membri dell’Opec di non tagliare la produzione. Tra altre materie prime, oro -0,51% a $1.191,40 l’oncia.

I mercati continuano a scommettere che la Bce adotterà presto misure di quantitative easing e questo crea un clima positivo sull’azionario”, dice a Reuters un trader, sottolineando anche il dato migliore delle attese sul mercato del lavoro tedesco. L’attività però è modesta a causa del ponte festivo in America, aggiunge un altro operatore.

Focus anche sulle dichiarazioni di Mario Draghi che ha ribadito che la Bce è disposta a fare di più in caso di bisogno.

Sul valutario, Euro ritraccia sul dollaro e scende sotto la soglia di $1,25, a $1,2475 (-0,21%); dollaro/yen -0,17% a JPY 117,52; euro/yen -0,42% a JPY 146,57.

Intervistato da Bloomberg Angus Gluskie, managing director di White Funds Management a Sidney, commenta: “Nel medio termine, il quadro è positivo nella maggior parte delle economie, ma la crescita è più bassa a livello globale. Si vuole essere presenti sui mercati, ma nessuno prevede ritorni spettacolari”.

Sui mercati asiatici, calo della Borsa di Tokyo, che ha scontato l’apprezzamento dello yen. Indice Nikkei -0,78%; bene Shanghai +0,99%, Seoul +0,06%, Sidney +0,09%, Hong Kong -0,45%.

(Lna-DaC)