MILANO (WSI) – Borsa Milano chiude in rialzo, favorita dalle indiscrezioni stampa circa nuove misure espansive in Giappone. Il Ftse Mib era salito fino a oltre +1% prima di ridurre i guadagni, di pari passo con l’azionario europeo, che ieri aveva testato il minimo in un mese. A frenare i listini del Vecchio Continente contribuisce l’andamento incerto di Wall Street. L’indice Ftse Mib ha terminato con un guadagno dello 0,45% a 17.135,4805 punti e il Ftse All Share è salito dello 0,46% a 18.132,6191 punti. Dopo essere sceso in mattinata, lo spread tra i rendimenti di Btp e Bund decennali si è poi nuovamente stabilizzato in chiusura sui livelli della vigilia, in area 260 punti base.
A confortare a inizio seduta gli operatori di Borsa erano state anche le dichiarazioni di Dennis Lockhart, presidente della Fed di Atlanta, che ha affermato che i dati recentemente diffusi negli Stati Uniti non sono abbastanza forti da giustificare una riduzione nel programma di acquisto dei bond da parte della Federal Reserve.
Dello stesso avviso l’economista Nouriel Roubini, che prevede per questo motivo un rialzo dei mercati azionari per altri due anni. Gli investitori continuano a guardare al caos delle proteste in Turchia, dopo l’escalation delle violenze nelle ultime ore e il tonfo del mercato azionario, che ha chiuso in calo -10,5%, a fronte della flessione della lira turca; questa si è indebolita sul dollaro a 1,8830, contro gli 1,8706 dello scorso venerdì.
Peggioramento dei conti pubblici in Italia; nella serata di ieri, il ministero del Tesoro ha reso noto che il deficit è balzato a meggio del 2013 a 8,8 miliardi euro, rispetto al rosso di 4,3 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.
Notizie poco confortanti anche riguardo alla Germania, dopo che il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le stime sul pil, praticamente dimezzandole e puntando il dito sulla necessità delle riforme. L’Fmi stima ora una crescita +0,3% nel 2013 dopo il +0,6% atteso in precedenza.
Scendono dai massimi intraday anche Londra +0,46%, Francoforte +0,33%, Parigi +0,33% e Madrid +0,80%. Pesa la pubblicazione del dato sui prezzi alla produzione dell’Eurozona, che è sceso ad aprile -0,6% su base mensile, segnando la flessione più forte dal luglio del 2009. Notizie confortanti invece per ‘la Spagna, che ha visto calare il numero dei disoccupati nel mese di maggio.
Focus sulla performance del Dollar Index, che si è indebolito al ritmo più forte dallo scorso gennaio a causa dell’inatteso dato sull’Ism manifatturiero degli Stati Uniti, che ha subito una contrazione nel mese di maggio, scendendo sotto l’importante linea di demarcazione a quota 50 punti. Il dato ha alimentato di nuovo dubbi sulla solidità della ripresa economica americana.
In crescita l’azionario asiatico, che ha visto protagonista il maggior rafforzamento dello won, valuta sudcoreana, in sette settimane, complice lo smorzarsi dei timori su una riduzione imminente del programma di quantitative easing da parte della Fed. L’indice di riferimento regionale MSCI Asia Pacific Index è salito +1%, mentre il Topix della Borsa di Tokyo ha recuperato terreno con un guadagno +2,6%.
Ad aiutare l’azionario del Giappone e’ stato un articolo del quotidiano economico Nikkei, secondo cui la banca centrale nipponica e’ aperta a discutere della possibilita’ di varare nuove misure di allentamento monetario.
La Reserve Bank d’Australia ha lasciato i tassi di interesse al minimo record del 2,75%, come largamente atteso.
BTP ITALIA – Spread Italia-Germania a 10 anni -2,86% a 258,64 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali -1,17% al 4,10%.
PIAZZA AFFARI – Tra le blue chip, si sono messe particolarmente in luce Bpm (+4,68%), STMicreoelectronics (+4,53%) e FonSai (+3,42%). Maglia nera, invece, a Prysmian (-2,38%), seguita da GTech (-1,97%) e Fiat (-1,66%).
Generali ha guadagnato l’1,19% nel giorno dell’annuncio dell’accordo per la cessione alla francese Scor delle attività riassicurative Vita negli Usa per un controvalore lordo complessivo di 920 milioni di dollari, che genererà per il Leone una plusvalenza netta di 150 milioni di dollari.
Camfin, brillante nelle prime battute della seduta con un massimo segnato a 0,898 euro sulle attese di un accordo tra Tronchetti Provera e Malacalza per il divorzio in Gpi, ha poi quasi azzerato i guadagni per chiudere con un +0,12% a 0,856 euro. Pirelli ha segnato -0,34%.
Occhi puntati anche sul titolo Fiat, che registra un calo dopo i dati sulle immatricolazioni in Italia.
ALTRI MERCATI – Euro +0,01% a $1,3076; dollaro/yen +0,68% a JPY 100,19, euro/franco svizzero +0,13% a CHF 1,2403. Il rapporto di IG scrive: “collochiamo la resistenza settimanale a 1,3230, mentre il supporto transita per 1,29”.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,54% a quota $92,95 al barile, oro -0,64% a $1.402,06.
Approfondimento Piazza Affari, il report di Roberto Maggi (Unicredit)
Piazza Affari ha aperto in buon rialzo stamane, con l’indice FTSE/MIBche avanza di oltre l’1% in area 17.250 pts. Ieri sera a mercati chiusi il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha comunicato i dati sulle immatricolazioni auto di maggio in Italia, che hanno evidenziato una flessione del 7,98% su anno a 136.129 autovetture (-10,48% ad aprile).
Le immatricolazioni del Gruppo Fiat hanno registrato un calo annuo dell’11,7% attestandosi a 41.172 veicoli e la quota di mercato siè confermata al 30,2% di aprile.
“Le immatricolazioni di Fiat Group Automobiles – si legge in una nota diffusa dal Lingotto – sono state condizionate dalla mancata fornitura al Gruppo di componenti per alcuni modelli, con conseguenti ritardi nelle consegne: sono quasi 3 mila le vetture vendute che non è stato possibile consegnare ai clienti”.
Ieri il titolo del Lingotto è balzato del 3,27% in scia del dato relativo alle vendite Usa di Chrysler. La casa di Detroit controllata da Fiat ha registrato a maggio una crescita dell’11% delle vendite negli Stati Uniti mettendo a segno il miglior maggio dal 2007 e il trentottesimo mese consecutivo di crescita.
Generali (EUR14,34: ha firmato con la francese Scor un accordo definitivo per la cessione delle attività riassicurative vita negli Usa per un controvalore lordo complessivo atteso di USD920 mln, che include il versamento in contanti previsto da parte di Scor di USD780 mln al closing dell’operazione (di cui USD30 mln di profitti attesi) e il rilascio di USD140 mln di garanzie. L’operazione genererà una plusvalenza di circa EUR150 mln, rafforzando il profilo di liquidità con un miglioramento di circa l’1% sull’indice Solvency I.
RCS Mediagroup (EUR3,892): accelera sul fronte dell’aumento di capitale. Il Sole-24 Ore scrive che i soci sono in pre-allerta per un possibile Cda giovedì per decidere le condizioni e avviare il collocamento lunedì prossimo.
Banche Francia: questa mattina Goldman Sachs ha migliorato a ‘Buy’ il proprio giudizio su Société Générale (+2,1% in avvio), Crédit Agricole(+0,9%) e Natixis (+1,1%).
Deutsche Boerse (EUR50): JP Morgan abbassa il rating da Overweight a Neutral.
SocGen (EUR30,595): Goldman Sachs alza il giudizio da Neutral a Buy.
Analisi di Mps Capital Services
Tassi & Congiuntura: in area Euro l’attenzione resta focalizzata sulla riunione della BCE di giovedì da cui, considerati gli ultimi dati macro, non sono attesi cambiamenti al livello dei tassi. Dopo i dati sui Pmi manifatturiero di maggio che hanno registrato un miglioramento in quasi tutte le principali economie dell’area ed il rialzo dell’inflazione relativa allo stesso mese, gli operatori hanno ridotto le aspettative di un taglio del tasso di riferimento e di un tasso sui depositi negativo.
L’atteggiamento attendista degli operatori si è manifestato soprattutto sul mercato obbligazionario. Il Bund ed il Btp future hanno chiuso poco variati così come gli spread. In merito al piano di stimolo dei prestiti alle piccole e medie imprese, anticipato da Draghi nei precedenti interventi, il quotidiano FT ha riportato che alcune persone che lavorano sull’argomento avrebbero dichiarato che il piano “non sarà un nuovo bazooka” e che le aspettative sull’intervento potrebbero essere troppo elevate, aggiungendo che è probabile che l’iniziativa non venga conclusa presto.
Il FMI ha ridotto le stime di crescita della Germania per il 2013 portandole allo 0,3% da +0,6%, a causa dell’incertezza e della recessione in altri paesi dell’area che sta frenando gli investimenti delle aziende tedesche.
La sessione odierna si apre con un calo dei tassi periferici. Negli Usa giornata ancora di elevata volatilità per il mercato obbligazionario governativo con il tasso a dieci anni che, anche se in leggerissimo calo, continua a rimanere ben al di sopra della soglia del 2%.
I Treasury sono stati sostenuti dalla deludente lettura di maggio dell’indice ISM Manifatturiero, sceso ai minimi dal 2009 sotto soglia 50 a seguito di un forte calo sia della componente produzione sia di quella nuovi ordini. Il dato ha quindi alimentato le attese che la Fed possa mantenere invariato il proprio piano di QE per sostenere la crescita. Proprio su tale tema si è espresso Lockhart, membro votante del board.
Secondo il presidente della Fed di Atlanta, infatti, la Fed rimane “impegnata a mantenere intatte le misure di stimolo ed i messaggi contrastati giunti dai vari membri sono solo frutto del dibattito che è in corso all’interno del board”.
Da segnalare inoltre il proseguimento del calo del comparto High Yield, anche se meno marcato rispetto ai giorni scorsi, che continua ad essere impattato dal timori di rialzo dei tassi di mercato e da flussi in uscita degli investitori.
Valute: ieri si è assistito ad un deprezzamento del dollaro Usa verso la maggior parte delle principali valute in seguito ai deludenti dati macro in arrivo dagli Stati Uniti. Verso euro il cambio si è portato oltre soglia 1,30 subito dopo la pubblicazione dell’ISM manifatturiero per poi rimanere oltre tale livello. Per oggi la resistenza di breve periodo si colloca a 1,3110, con quella più importante presso area 1,32; il supporto passa da 1,2950.
Lo yen si è apprezzato vs euro e dollaro nella giornata di ieri, per poi tornare a deprezzarsi questa notte sulla scia del recupero della borsa giapponese. Verso euro ieri il cambio ha tentato la discesa sotto il supporto 130 senza però riuscirvi e creando un nuovo supporto a 129,50; la resistenza oggi si colloca a 132,20.
Ieri è proseguito il deprezzamento generalizzato della lira turca sulla scia del crollo dell’azionario locale e delle tensioni sociali ad Istanbul. Il cambio eur/try ieri ha toccato i massimi da gennaio 2012, per poi calare leggermente. Questa mattina si sta assistendo ad un parziale recupero della lira turca, ma potrebbe trattarsi di un semplice movimento tecnico.
Questa notte si è assistito ad un deprezzamento del dollaro australiano verso quasi tutte le principali valute dopo il marcato apprezzamento di ieri. La banca centrale australiana (RBA) ha mantenuto invariato il tasso di riferimento al minimo storico (2,75%), aggiungendo che c’è ancora spazio per un taglio dei tassi. L’istituto ritiene il cambio ancora a livelli molto elevati nonostante il forte deprezzamento avvenuto a maggio.
Commodity: inizio di settimana positivo per le commodity sulla scia del recupero di Wall Street dopo le parole di Lockhart. L’indice GSCI ER ha guadagnato oltre l’1% con quasi tutte le componenti in rialzo. Il petrolio ha guadagnato l’1,6% con il Brent tornato in prossimità dei 102$. Reazione positiva anche dell’oro (1,4%) tornato sopra i 1400$/oncia. Chiusura in rialzo anche per i metalli non ferrosi e per la maggior parte degli agricoli guidati dal cotone (+3,8%) su segnali di aumento della domanda cinese nella settimana terminata il 23 maggio. Tra le poche eccezioni in calo segnaliamo il mais (-0,9%) e lo zucchero (-0,7%).
NEWS PRINCIPALI DAL DESK
– Analisti: attenzione alle previsioni per le prossime trimestrali.
– F5 Network: il giudizio di Morgan Stanley.
– Tutto quello che sta accadendo sul fronte Pirelli: i giudizi degli analisti.
– Generali, il mercato applaude alla cessione, giudizio Equita.
– Conti pubblici sempre peggio, rosso raddoppia a 8 miliardi.