Milano – Con il passare degli scambi a Piazza Affari si placano la paura legata alla crisi del debito greco e vanificato l’effetto di qualche presa di beneficio dopo il tentativo di rimbalzo di ieri.
Secondo quanto precisato dal vice presidente della Bce, Vitor Constancio, Jean-Claude Trichet non ha escluso un programma di aiuti per la Grecia che comprenda l’allungamento della maturazione dei titoli del debito pubblico. Le notizie hanno fatto in parte rientrar i timori che non si riesca a trovare un accordo per risolvere la questione calda del piano per ristrutturare il debito di Atene.
L’avvio era stato debole, in linea con gli altri listini europei. Sul fronte macro e di politica monetaria dopo i grandi appuntamenti di ieri oggi l’attenzione e’ rivolta a Cina e Regno Unito, dove si e’ registrato un crollo dell’1,5% della produzione manifatturiera, il maggior calo da gennaio 2009.
I dati piu’ deboli delle attese in Cina hanno alimentato i timori circa la crescita economica globale. Il surplus commerciale cinese a maggio si e’ ampliato a $13,05 miliardi dagli $11,4 miliardi di aprile, ma e’ stato ben inferiore rispetto alle attese degli economisti, poste a $18,6 miliardi.
“Partenza legata a qualche presa di beneficio dopo il tentativo di recupero di ieri. Mercato difficile, fragilita’ figlia di dati macro non certo brillanti da maggio in avanti e dalla crisi del debito greco”, dice Alessandro Frigerio ai microfoni di Class CNBC.
Se il mercato non guadagna il 2,5% si trattera’ della sesta settimana consecutiva in rosso. E’ da giugno 2008 che non si vedeva una situazione del genere. L’enfasi e’ nuovamente sul comparto del debito. Venduto il tlc e il settore dei materiali di base.
Sul paniere principale, in calo in bancari, dove torna a scendere Bpm dopo il riscatto di ieri. Dopo aver guadagnato ieri il 3,34%, il titolo della Popolare di Milano è tornato immediatamente sotto pressione lasciando sul parterre l’1,35% a 1,68 euro.
L’assemblea straordinaria in programma il prossimo 25 giugno si preannuncia assai rovente. Gli Amici della Bpm, associazione che raggruppa gli azionisti dipendenti, sarebbero pronti a schierarsi contro l’innalzamento delle deleghe assembleari, caldeggiato da Bankitalia, da tre a cinque. Una questione delicata che potrebbe aggiungere tensione nell’assemblea e creare una frattura con via Nazionale.
Questa mattina, inoltre, La Repubblica ha riportato altri stralci del verbale di Bankitalia che segnalano come un’eccessiva crescita degli impieghi abbia messo in tensione la raccolta e provocato il massiccio ricorso all’interbancario. Si segnala anche che la Bpm ha fatto ricorso molto spesso al carry trade, operazione sconsigliata apertamente da Mario Draghi.
Giu’ anche Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi, Mps e Mediobanca. In controtendenza Fonsai all’indomani delle rassicurazioni sui tempi delle ricapitalizzazione da parte dell’ad Emanuele Erbetta.
Energetici deboli con Eni ed Enel. Tra gli industriali, giu’ ribassi Fiat e Prysmian dopo i rialzi di ieri. Tra gli altri titoli, Rcs guadagna quasi il 2% nel giorno in cui si riunisce il patto di sindacato.
Sul fronte valutario, l’euro scambia a $1,4469 da 1,4510 e a 115,9 yen da 116,63. L’oro quota a 1541 usd l’oncia, in calo di 3,8 usd, i future a luglio sul petrolio scendono di 20 centesimi a $101,73 al barile, dopo che nella notte l’analogo contratto sul Brent e’ salito ai massimi di 5 settimane a quota $120 il barile. Il future a settembre sul Bund e’ in progresso di 0,02 a $125,20.