MILANO (WSI) – Borsa Milano chiude in territorio negativo, ma senza grandi scossoni. Ftse Mib -0,48% a 22.508,13 punti. Sul mercato dei titoli di stato, Spread BTP-Bund a 10 anni -0,38% poco al di sopra dei 145 punti base. Tassi sui BTP decennali -2,72% al 2,24%, tassi sui Bund -6,75% allo 0,79%.
Tra i titoli scambiati sul Ftse Mib, Mps -0,40%, Bper -1,17%, BPM +0,58%, BP +0,20%; Intesa -0,43%, Unicredit -0,90%, Ubi Banca -0,61%. Tra i titoli di altri settori, FCA -0,93%, Eni -0,50%, Enel -0,19%, Stm +0,41%, Telecom Italia +0,78%, Mediaset +0,45%, Saipem -2,10%.
Focus su un articolo di Bloomberg, che sottolinea come chi fa su trading sui bond abbia l’ultima possibilità di prepararsi in vista del referendum in Grecia che potrebbe portare i prezzi a balzare o a crollare, quando i mercati riapriranno dopo il week end.
I trader, secondo Commerzbank, devono riuscire ad anticipare la prospettiva sia una vittoria del “SI”, che si tradurrebbe in un rally dei bond da parte dei paesi perifici e in un sell off degli asset più sicuri, che una vittoria del “No”, che scatenerebbe una reazione opposta.
Situazione in Grecia sempre più caotica, l’associazione bancaria greca comunica ufficialmente che le banche elleniche hanno un “cuscinetto di liquidità” di 1 miliardo di euro, che durerà fino a lunedì. Dopo, tutto dipenderà dai fondi di emergenza della Bce.
LEGGI
Analisi Fmi dà ragione a Tsipras. E’ stato aperto il vaso di Pandora?
Tsipras rilancia, chiede taglio debito 30% e periodo di grazia per 20 anni
Grecia, referendum: è testa a testa, ma i greci dicono no alla dracma
Oltre alla Grecia, gli investitori riflettono sul report occupazionale Usa reso noto ieri, un giorno prima del previsto, in occasione dell’imminente festa nazionale del 4 luglio. Oggi Wall Street è rimasta chiusa.
Gli Stati Uniti hanno creato più posti del previsto e il tasso di disoccupazione è sceso al 5,3% dal 5,5%. Ma il calo della disoccupazione, al minimo in sette anni, corrisponde principalmente al trend della partecipazione alla forza lavoro, che si è attestata al minimo dal 1977.
Cina sempre protagonista, con l’indice di Shanghai che ha vissuto un’altra sessione in preda alle vendite, chiudendo la terza settimana di vendite peggiori dal 1992, con un valore di mercato crollato di $2,8 trilioni.
Confortante il dato relativo al PMI Composite dell’Eurozona, anche per l’Italia, che ha visto il suo indice salire al massimon in 12 mesi.
Sul valutario, l’euro +0,17% a $1,1103; dollaro/yen -0,33% a JPY 122,67. Euro/yen -0,14% a JPY 136,21; euro/franco svizzero -0,11% a CHF 1,0449; euro/sterlina +0,42% a GBP 0,7131.
Tra le commodities, futures sul petrolio -1,65% a $55,99; Brent -1,53% a $61,12. Oro +0,28% a $1.166,80. Argento +0,50% a $15,64.
(Lna)