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Borsa Milano in rosso pesante, rating Spagna a junk?

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New York – La settimana si chiude in rosso. Il nuovo piano di tagli e riforme spagnolo ha un effetto placebo solo temporaneo sui listini azionari, con le borse europee che vedono azzerati i rialzi della mattinata e finiscono per accusare un ribasso consistente. Gli investitori tendono a focalizzarsi sempre di più sugli ostacoli che il paese incontrerà nell’affrontare la crisi. In particolare il nervosismo e’ cresciuto in attesa di conoscere il parere di Moody’s e Ue sulla manovra.

La Borsa di Milano cede oltre il 2,29% a 15.095 punti base, ai minimi di seduta, spazzando via il modesto guadagno accumulato ieri, mentre lo Spread tra Btp e Bund si attesta intorno ai 365 punti base e il rendimento dei bonos decennali spagnoli supera il 6%. Le vendite si sono concentrate sui titoli bancari, ma non hanno risparmiato nessun settore.

In Spagna hanno superato il test sei banche delle 14 analizzate da un gruppo di consulenza Usa, Oliver Wyman, grazie a un cuscinetto confortevole garantito dalle attivita’ oltreoceano. Bankia la peggiore di tutte. Sulle stime finali potrebbero pesare, tuttavia, le eventuali future revisioni del Pil.

Riguardo al capitolo debito, gli analisti di RBS si aspettano che l’agenzia di rating americana procrastini la sua decisione almeno fino a quando Madrid non chiedera’ ufficialmente aiuti esterni: “Moody’s declassera’ il rating della Spagna a junk – si legge in una nota – non appena il governo fara’ richiesta di salvataggio”. A meno che le necessita’ di ricapitalizzazione del sistema bancario dovessero superare i 60 miliardi di euro, nessun downgrade a junk invece dovrebbe materializzarsi invece per gli analisti di Commerzbank, che si attendono una decisione gia’ oggi, venerdi’.

Moody’s nel frattempo gioisce all’apertura di Mario Monti all’ipotesi di ricandidarsi premier, con l’analista senior dell’agenzia di rating, Mark Zandi, che sottolinee come l’Italia ci guadegnera’ se ci sara’ un Monti-bis. Ma lo scenario politico resta altamente instabile.

Tra le altre piazze finanziarie del Vecchio Continente, l’indice Ftse 100 a Londra segna -0,38%, il Cac 40 di Parigi perde l’1,69%, mentre il Dax 30 a Francoforte fa -0,46. L’indice di riferimento Eurostoxx 50 lascia sul campo l’1,33%.

Da parte sua la piazza finanziaria asiatica ha chiuso in calo per via dei dati macro non buoni arrivati dal Giappone: calo inatteso della produzione industriale. Ma e’ una performance in controtendenza.

Madrid ha presentato ieri una finanziaria basata su tagli alla spesa, annunciando anche i tempi delle riforme economiche, salutate con favore dal commissario europeo per gli Affari Monetari Olli Rehn.

“Il piano di bilancio per il 2013, che comprende nuove tasse, riforme e tagli alle spese pubbliche, e’ stato ben accolto dai mercati”, dice a Bloomberg Craig Erlam, analista di mercato per Alpari U.K. Ltd. “I dettagli del piano ci dicono che la Spagna e’ sul punto di chiedere aiuti all’Ue. Ha infatti adottato una serie di misure che sarebbero state imposte al governo” nel caso di un salvataggio esterno.

In compenso, nonostante gli sforzi per impedire un crack delle finanze, prosegue la fuga di capitali dalle cassaforti delle Banche. La somma di depositi ritarti in luglio e’ stata pari a 15 miliardi di euro, e nei calcoli della Banca Centrale di Spagna non viene tenuto conto del travagliato istituto di risparmi Caixa.

Dalla Francia, dove il governo ha presentato un piano da 30 miliardi di nuove tasse e pesanti sforbiciate alle spese, non sono arrivate notizie rassicuranti dal fronte economico. La crescita nulla nell’ultimo trimestre e la recessione della seconda potenza d’Europa preoccupano. Il governo ha presentato ieri una finanziaria per riportare deficit al 3% del Pil, chiedendo sforzi “senza precedenti” al suo popolo.

Restando in ambito macro, in agosto l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali e’ cresciuto dello 0,7% in Italia rispetto a luglio e del 2,7% rispetto a agosto 2011. Lo segnala l’Istat evidenziando una tendenze all’accelerazione dei prezzi rispetto ai mesi precedenti.

In Italia a settembre il tasso d’inflazione annuo resta fermo su base mensile, segnando una variazione nulla, e si presenta stabile al 3,2% su base annua, lo stesso valore registrato ad agosto.

Inaspettata l’accelerazione dell’inflazione per il secondo mese di fila nell’Eurozona: l’indice dei prezzi al consumo e’ salito al 2,7% ai massimi di sette mesi. Le previsioni erano per un rallentamento al 2,4%. Questo nonostante nello stesso arco di tempo la produzione sia scesa ai minimi di 39 mesi.

Nel pomeriggio l’attenzione si spostera’ sui redditi personali e le spese al consumo, nonche’ sugli indici delle PMI di Chicago e della fiducia dei consumatori a cura dell’Universita’ del Michigan.

BTP – Osservato speciale anche lo spread: il differenziale tra i titoli di stato italiani e tedeschi a 10 anni è rimasto piatto a 365 punti base. Ieri, aveva chiuso a 366 punti. Il Btp rende il 5,09%, in calo. Intanto i tassi a 10 anni spagnoli sono tornati sopra il 6%.

ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – E’ peggiorata con il passare degli scambi la prova del comparto bancario, con le bluechip Unicredit e Intesa Sanpaolo che hanno rallentato bruscamente dopo aver registrato un progresso attorno a un punto percentuale in avvio. Balza dell’1,64% Finmeccanica. Secondo Mf, Siemens starebbe negoziando con la società il term sheet propedeutico all’acquisto di Ansaldo.

Fiat fiacca all’indomani delle discussioni del’AD Sergio Marchionne con il presidente del consiglio italiano, Mario Monti, sulla possibilità di sgravi fiscali sul costo del lavoro e sulle esportazioni. Sell su Snam, Ferragamo, Campari e Tod’s.

ALTRI MERCATI – Sul valutario, euro vira in rosso nei confronti del dollaro a $1,2843. La moneta unica verso il franco svizzero a CHF 1,2094 (-0,06%), mentre contro lo yen sale del +0,12%, a JPY 100,32. Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio giu’ del -0,42%, a quota $91,46 al barile (-0,21 dollari), mentre le quotazioni dell’oro a $1.777,500 l’oncia (-0,17%).

HIGHLIGHT DI GIORNATA:

– Bce, Asmussen: acquisti bond solo con forti pressioni a riforme

– Debito: mercati tesi in attesa della decisione di Moody’s sulla Spagna

– Francia: finanziaria 2013 da 37 miliardi di euro, obiettivo deficit/Pil al 3%

– Moody’s: Se Monti resta premier è un bene per l’Italia

– Istat, ad agosto prezzi produzione +0,7% mese, +2,7% annuo

– Bce: Peggiorano Condizioni Liquidita’ Mercato Interbancario. Scambi -14%

– Francia: Secondo Trimestre Confermata Crescita Zero, Su Anno +0,2%

– Germania: Ad Agosto Vendite Al Dettaglio +0,3%, Su Anno -0,8%

– Euro in ripresa, recupera sul dollaro, alle 7.50 italiane a $1,2933 (+0,15%).

– Crisi: spread Btp-Bund apre in calo intorno a 360 punti.

– Petrolio: in rialzo a 92,28 dollari.

– L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo termina la giornata in rosso, con -79,71 punti (-0,89%) a 8.870,16 punti.

– Borse Asia miste: fiducia misure stabilizzanti in Spagna.

– Google, dal giorno dell’Ipo a Wall Street un rialzo formidabile: +790%.

– Fiat, Marchionne: “non cerchiamo aiuto né dall’Italia né dall’Ue”.

– Wall Street: bel rialzo, nonostante dati macro contrastati.

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