MILANO (WSI) – Borsa Milano chiude in territorio positivo, con il Ftse Mib che registra un rialzo dello 0,74% a 23.217,1 punti, sotto i massimi di giornata. Nella prima seduta di maggio l’attenzione è stata rivolta allo stato di salute dell’economia europea e ai nuovi sviluppi sulla crisi greca.
Focus anche sull’euro, che ha iniziato il nuovo mese sotto pressione, cedendo -0,57% a $1,1134. Dollaro/yen +0,06% a JPY 120,23. Euro/franco svizzero -0,30% a CHF 1,0411. Euro/sterlina -0,32% a 0,7367. Euro/yen -0,52% a JPY 133,86.
All’interno del Ftse MIB si distinguono in positivo con rialzi superiori al 4% Tenaris, favorita dal giudizio degli analisti, e Ferragamo. Bene tutto il settore del lusso, con Moncler che fa +3,21% e Luxottica +2,29%. Più debole la performance degli industriali con Finmeccanica maglia nera (-2,10%) e CNH Industrial schiacciata insieme a Stm in fondo al listino.
La moneta unica, nel mese di aprile, ha riportato il guadagno più sostenuto in 4 anni e mezzo, dal 2010, nei confronti del dollaro, salendo fino al massimo in due mesi, a $1,1266, dopo la pubblicazione del dato sull’inflazione dell’Eurozona, che ha interrotto la fase negativa andata avanti per quattro mesi. Secondo Yasuhiro Kaizaki, vice direttore generale per i mercati globali presso Sumitomo Mitsui Trust Bank, di New York: “a seconda di quello che faranno i rendimenti dei Bund, l’euro potrebbe arrivare fino alla metà del livello a $1,13, avendo superato al rialzo la soglia di $1,10”. Ad aprile, il rialzo è stato +4,6% nei confronti del dollaro.
A zavorrare la valuta europea è stata oggi la pubblicazione dei dati sulla produzione manifatturiera, stilata da Markits Ecnomics, che nel mese di aprile è scesa a 52 punti, dai 52,2 punti del mese precedente. Di positivo rimane la fase di espansione e il fatto che l’economia dell’area euro dovrebbe, nel primo trimestre, registrare un’accelerazione addirittura superiore a quella di Regno Unito e Stati Uniti.
Tornando al Forex, è bene segnalare che, a dispetto del balzo di aprile, l’euro rimane la valuta peggiore del 2015, tra le 10 dei paesi avanzati monitorate dagli indici Bloomberg Correlation-Weighted Currency Indexes. In base ai calcoli di Bloomberg, l’euro è sceso -5,8% quest’anno contro il gruppo, a fronte del rialzo +3,2% del dollaro. Tanto che Ulrich Leuchtmann, responsabile della strategia valutaria presso Commerzbank, a Francoforte, afferma: “il rialzo (dell’euro) a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane è stato più che altro una correzione dai livelli eccessivi”. Il punto è che sono in pochi a “vedere ragioni di carattere fondamentale per un euro molto più alto rispetto al dollaro”.
Intervistato da Bloomberg Roberto Mialich, senior strategist del mercato dei cambi presso Unicredit, a Milano, ha affermato inoltre che “il rally recente è stato provocato dalla debolezza dei dati Usa, più che dalla forza dell’economia europea. Pur essendo più ottimisti sull’area euro, crediamo ancora che l’euro continuerà a essere debole, dal momento che l’economia non giustifica una forte valuta”. Secondo Mialich, inoltre, la flessione odierna deve essere imputata anche ai volumi di scambio più sottili, viste le chiusure di diverse mercati.
Ancora sotto i riflettori la Grecia, a seguito di trattative che sono andate avanti con i creditori nel fine settimane. Un funzionario del governo di Atene ha riportato che sono stati compiuti progressi e che un accordo è vicino. Il prossimo grande meeting dedicato alla questione della crisi greca è previsto per il prossimo 11 maggio, in occasione dell’ennesima riunione dei ministri delle finanze dell’Eurogruppo.
In Cina, delusione per l’indice finale Pmi, in contrazione ad aprile a 48,9, con la flessione più veloce in un anno. Sempre riguardo all’Asia, il Fondo Monetario Internazionale sarebbe prossimo a dichiarare, stando a quanto riporta il Wall Street Journal, la valuta cinese, ovvero lo yuan, valutata in modo equilibrato, dunque né sottovalutata né sopravvalutata rispetto ai fondamentali economici, per la prima volta in un decennio. Il dato relativo all’attività manifatturiera non spaventa l’azionario di Shanghai, che chiude in rialzo +0,90%, scommettendo sull’arrivo di nuovi stimoli da parte del governo. Piatta Hong Kong -0,01%. Chiusi per festività i mercati giapponesi, di Malesia e Thailandia. Sidney +0,23%, Seoul +0,24%
Tra le materie prime, i futures sul petrolio Wti +0,42% a $59,40 al barile. Brent +0,62% a $66,87. Oro +0,58% a $1.181,30. Argento +0,96% a $16,29.
(Lna-DaC)