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Borsa Milano: maglia rosa d’Europa, corrono bancari

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NEW YORK (WSI) – Chiusura in rialzo – unica in Europa – per Piazza Affari il giorno dopo i forti ribassi accusati ieri dopo la conferenza stampa di Mario Draghi che non ha nascosto le difficolta’ dell’attuale momento congiunturale. Grazie alla spinta delle banche che hanno riportato risultati trimestrali nel complesso convincenti, gli indici milanesi hanno chiuso in territorio positivo. Indice Ftse Mib segna +0,33% a quota 19.193 punti.

Sono rimaste invece sotto la soglia della parita’ Londra (-0,50%), Parigi (-0,10%) e Francoforte (-0,31%). La giornata ha risentito anche delle nuove tensioni internazionali scatenate dai primi raid americani contro le postazioni dell’Isis. Per il momento l’impatto sui prezzi del petrolio e’ stato limitato e a New York il prezzo del greggio wti e’ salito solo dello 0,18% a 97,52 dollari.

Resta sotto pressione lo spread tra BTp e Bund che in chiusura di settimana rimane su livelli che non si vedevano dallo scorso maggio dopo aver sfiorato quota 190 in mattinata. Il differenziale di rendimento tra il BTp benchmark decennale italiano e il pari scadenza tedesco termina la giornata a 178 punti, sostanzialmente stabile rispetto a ieri ma oltre venti punti base sopra i livelli di appena tre giorni fa, con il rendimento al 2,83 per cento. Cresce anche il divario dalla Spagna, adesso a 26 punti base, con i Bonos che chiudono con uno spread a 152 punti e un rendimento al 2,57 per cento.

Sul fronte valutario, euro e dollaro in indebolimento sulla moneta giapponese: l’euro/yen segna 136,67 (136,42 ieri), il dollaro/yen 101,88 (102,09). Rispetto ai ieri sera l’euro recupera terreno nei confronti della divisa Usa e si riporta al di sopra di quota 1,34 scambiando a 1,3413, in rialzo da 1,3363 ieri sera.

Fra i titoli quotati a Piazza Affari, da segnalare la netta rimonta di Bper che ieri aveva ceduto oltre il 13% subito dopo la diffusione dei conti trimestrali pagando, secondo alcuni analisti, le rettifiche operate sul portafoglio mutui. Oggi il titolo ha messo a segno un rialzo dell’11,06%. Bene anche Bpm che ha celebrato con un rialzo del 6,6% la diffusione dei conti del periodo gennaio-giugno che hanno risentito positivamente del collocamento in Borsa della partecipata Anima. Bene nel comparto anche Intesa (+1,08%), Mediobanca (+1,78%) e Ubi banca (+3%), che ha a sua volta riportato conti trimestrali apprezzati dal mercato. Male invece Mps che ha ceduto l’8,30% nonostante la Consob abbia vietato le vendite allo scoperto sul titolo fino a lunedi’.

Gli investitori seguono con apprensione lo sviluppo della situazione in Iraq. E’ partito l’attacco Usa alle postazioni dei militanti dello Stato Islamico.

Sul fronte macro notizie finalmente positive dalla Francia dove la produzione industriale ha effettuato un bel rimbalzo dell’1,3% in giugno. Battute le attese che erano per un risultato di +0,8%.

Intanto la bilancia commerciale cinese è volata a 47,3 miliardi di dollari in luglio, quasi il doppio delle previsioni ($27,4 miliardi).

Borse asiatiche in calo, con l’indice di riferimento della regione che ha chiuso sui minimi di sette settimane.

A pesare in avvio è stata l’escalation del conflitto in Iraq, con gli Usa che hanno autorizzato l’intervento militare dopo le minacce da parte delle forze jihadiste dell’ISIS.

L’obiettivo del presidente americano è proteggere gli americani e “scongiurare un genocidio”. Va detto che il governo a Baghdad ha espressamente chiesto aiuto agli Stati Uniti.

In ambito geopolitico la situazione non è affatto distesa nemmeno in Europa, dopo che la Russia ha imposto un divieto alle importazioni agroalimentari da Usa e Ue in risposta alle sanzioni imposte dall’Occidente.

L’indice MSCI dalla regione Asia Pacifico cede l’1,4% e si appresta a chiudere la settimana con un ribasso del 2,5%, sui livelli più bassi dal 18 giugno. La Borsa di Tokyo ha ceduto il 2,98% con l’indice Nikkei tornato sotto quota 15 mila punti a 14.778 punti.