Mercati

Borsa Milano negativa, balza +3% lo spread, sopra 315

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Milano – Le piazze finanziarie europee si sono mosse in ordine sparso, con la cautela che ha prevalso. Guardinga, ma piu’ negativa Borsa Milano, che chiude in ribasso dello 0,57% a 15.590 punti, cancellando i guadagni della mattinata. Sul listino italiano hanno pesato i cali dei colossi energetici Eni e Saipem.

I trader si lasciano alle spalle le buone notizie arrivate dalla Cina, valutando i dati economici dell’Eurozona, che hanno messo in evidenza una forte flessione dei consumi. Intanto proseguono a Washington le negoziazioni sul fiscal cliff. Obama ha parlato della possibilita’ di stringere un’intesa sul precipizio fiscale tra una settimana. Intanto la Casa Bianca ha avvisato il Pentagono che se non verra’ risolto il nodo dovra’ prepararsi a tagli automatici al bilancio della Difesa.

Torna la tensione sui mercati dei titoli di stato periferici. Dopo gli ultimi giorni di cali, torna a salire lo spread tra Btp e Bund andando a sfiorare i 320 punti. Delude l’asta spagnola di titoli per 4,2 miliardi: tassi in calo sui decennali, ma non e’ stato raggiunto il livello massimo dell’offerta. Nonostante la perdita della tripla A il tasso a cinque anni francese e’ sceso al minimo storico, mentre quello a 10 anni e’ scivolato sotto il 2%. L’altro ieri lo spread tra i tassi decennali tedeschi e italiani era calato al minimo dell’era Monti, fino a quota 292.

Da segnalare come la crisi economica non abbia risparmiato nessuno: anche la Finlandia è entrata infatti in recessione, mentre la Gran Bretagna è stata costretta a rivedere al ribasso le previsioni sul Pil del 2012.

A condizionare il trend dei mercati, in particolare, le vendite al dettaglio dell’Eurozona, in calo di ben -3,6% a ottobre, su base annua; focus anche sull’indice PMI dell’area, che misura le condizioni di salute dell’attività manifatturiera, che si è confermato in contrazione per il decimo mese consecutivo.

L’indice si è attestato a novembre a quota 46,5 punti, livello al di sotto dei 50 punti, che rappresentano la linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori appunto al di sotto) e di espansione (valori al di sopra).

Brutte notizie in particolare per l’Italia, che assiste alla contrazione del settore servizi da un anno e mezzo. Di fatto, il dato elaborato da Markit/ADACI, relativo all’attività di società di servizi, è scivolato a novembre a 44,6 da 46 di ottobre, tornando ad arretrare dopo tre mesi consecutivi di rialzi.

Notizie poco confortanti anche da Wall Street, con il dato ADP sulla creazione di nuovi posti di lavoro nel settore privato che si è confermato inferiore alle attese.

Azionario asiativo in rialzo, con l’indice di riferimento che ha chiuso al valore più alto in sette mesi, ovvero dallo scorso 30 aprile, sulla scia dei guadagni messi a segno dai titoli delle banche e compagnie assicurative cinesi. Il rialzo è stato alimentato dall’abolizione di una norma che aveva limitato in precedenza gli investimenti delle compagnie assicurative nelle banche commerciali.

“Si parla molto della possibilità che ci sia un ulteriore sostegno all’economia della Cina – ha detto a Bloomberg Tim Leung, gestore di fondi presso IG Investment – Sebbene l’urbanizzazione non sia un fattore nuovo, gli investitori continueranno a scommettere sulla sua crescita e sugli effetti positivi che ne deriveranno, come le spese per le infrastrutture”. Occhio alla performance dello Shanghai Composite Index, che è salito +2,8%, riportato l’incremento più sostenuto dallo scorso 7 settembre.

BTP – Spread Italia-Germania a 10 anni chiude in rialzo di quasi +3% a 315,78 punti base; tasso decennale sui BTP +0,79% al 4,5%. Tasso spagnolo +3,45% al 5,43%. Pressioni sul governo Monti, con i conti che non tornano, secondo il centro studi di Bersani e Visco, e nuove incertezze dal fronte politico, con Silvio Berlusconi che sembra voler scendere in campo e candidarsi a premier. Il tasso sul cinque anni francese tocca i minimi record di 0,715%.

ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Titoli bancari in perdita, a parte qualche rara eccezione. Monte Paschi e’ la peggiore con una contrazione dell’1,85%. In controtendenza invece STM +2,9%, Finmeccanica +1,2%, Azimut Holding +3,44%, Mediaset +1,77% e Buzzi Unicem +1,55%. Tra i titoli negativi spicca il calo di Saipem, che pesa sul listino con una perdita superiore a -4,3%; Ansaldo fa -1,81% ed Eni -1,81%.

Focus su MPS, il salvataggio di stato potrebbe essere a rischio dopo la bocciatura al Senato dell’emendamento salva-MPS. Occhio inoltre alle dichiarazioni del ministro per lo sviluppo economico Corrado Passera, che ha affermato che su Ansaldo Energia vedrebbe con favore una soluzione italiana. Il titolo Saipem è stato invece anche sospeso al ribasso, in attesa di nota.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro, che in mattinata era salito oltre la soglia psicologica a quota $1,31, fa dietrofront e cede -0,17% a $1,3071. Dollaro/yen +0,24% a JPY 82,09. Euro/yen +0,10% a JOY 107,33. Riguardo alla moneta unica, occhio al precedente livello di resistenza, ora diventato supporto.

Sul fronte delle commodities, commodities, i futures sul petrolio +0,20% a $88,68 al barile, mentre quotazioni oro +0,52% a $1.704,60 l’oncia.

GLI HIGHLIGHT DI GIORNATA

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– Italia: terziario KO. Consumi Ue: peggior calo da 3 anni.

– Sudafrica verso il rating spazzatura.

– D’ora in poi l’Imu si potrà versare in posta.

– Corruzione: Italia come la Colombia, peggio della Romania.

– Crisi: Greco, Italia non irrecuperabile ma troppi vizi.

– Unione Bancaria: i motivi dello stop della Germania.

– Italia addio. Le multinazionali se ne vanno.

– Italia addio. Le multinazionali se ne vanno.

– Borsa: Listino Positivo, Ancora Banche In Evidenza.

– Nel Sud persi in quattro anni 266mila posti lavoro.

– Borsa: Europa in rialzo, in luce Milano (+1%).

– Borsa: piazze cinesi in spolvero dopo parole Jinping, Shanghai +2,87%.

– Hsbc: Vende Il 15% Di Ping An Per 9,4 Mld.

– Crisi: Lo Spread Apre Invariato A 302 Punti.

– Borsa Tokyo: Nikkei Chiude In Rialzo (+0,39%).

– Borsa Shanghai: Forte Rialzo Del Listino (+2,87%).

– Cambi: euro in rialzo a 1,3111 dollari.

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