MILANO (WSI) – Dopo lo sprint della vigilia, che ha portato il Ftse Mib sui massimi dal 2008, Piazza Affari chiude in territorio negativo. Nel finale -0,54% a quota 23.579 punti. Giù anche gli altri listini azionari europei: Londra -0,35%, Francoforte -0,72%, parigi -0,28%, Madrid -0,64%.
Tra i titoli scambiati sul listino, miste le banche, con Mps -0,40%, Bper -1,12%, BPM -0,31%, BP -2,04%, Intesa -0,93%, Unicredit -1,47%. Ubi Banca -1,17%; tra altri titoli di altri settori Enel -1,59%, Eni +0,30%, FCA +0,99%, Generali -1,34%, ancora forti acquisti per Saipem, oltre +5%, molto bene anche Ferragamo +6,28%, Stm -1,10%, Tenaris +0,74%, Telecom Italia -1,62%, Tod’S +2,42%.
Da segnalare che l’indice Ftse Mib ha chiuso il primo trimestre del 2015 riportando un balzo +21,8%.. Nella giornata di ieri, l’indice di riferimento dell’azionario europeo, lo Stoxx Europe 600, ha archiviato la sessione con un balzo +1,6%. Da inizio 2015 il listino benchmark ha segnato un rally +18%, e nella seduta odierna è salito fino a quota 405,73 punti, superando il record di chiusura del 2000.
Protagonisti i buy sul settore energetico, con l’indice di riferimento in Europa che ha segnato un balzo fino a +4,3% – al ritmo giornaliero più forte dal 2009 – sulla scia della proposta di offerta del valore di $69 miliardi lanciata da Shell . per l’acquisizione di BG Group. Le quotazioni di BG Group sono balzate anche oltre +40%. Si scommette su nuove operazioni di fusioni e acquisizioni, complice il forte calo del prezzo del petrolio. “A prima vista, l’accordo Shell-BG appare piuttosto costoso, ma le operazioni di M&A sono di solito piuttosto positive per il sentiment – ha commentato in un’intervista a Bloomberg Christian Zogg, gestore di $10 miliardi circa presso LLB Asset Management, a Vaduz, in Liechtenstein – Al momento il Qe sta funzionando.
Pietro di Lorenzo, amministratore unico di SOS Trader, scrive, riferendosi al listino italiano: “Nella seconda parte del semestre ci attendiamo un mercato rialzista ma più selettivo in cui gli acquisti non colpiranno indiscriminatamente tutti i titoli, ma in maniera più selettiva le azioni di maggior qualità ”.
Focus sui valori record del contratto WTI sul greggio. I futures sul Wti scambiati a New York hanno chiuso ieri al valore di chiusura massimo del 2015, ovvero a 53,98 dollari (+3,5%), complice la pubblicazione di un’analisi del gruppo di ricerca Genscape, che ha indicato un calo delle forniture al deposito chiave di Cushing, in Oklahoma. Ma il petrolio torna in preda a forti sell off: a New York tonfo -4,26% a $51,68 al barile; Brent -3,42% a $57,08. Oro -0,57% a $1.203,70. Argento -1,96% a $16,51 al barile.
Attenzione ancora sulla Grecia. Atene dovrà rimborsare una tranche di debiti da 450 milioni di euro al Fondo Monetario Internazionale entro domani, giovedì 9 aprile. La richiesta di quasi 279 miliardi di euro a titolo di risarcimento avanzata alla Germania dal governo di Atene è stata bollata come “stupida”. Leggi anche Fmi e “l’affare Grecia”: con i prestiti ha guadagnato €2,5 miliardi. Il premier greco Alexis Tsipras ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin a Mosca: Tsipras ha detto chiaramente di essere contrario alle sanzioni imposte dall’Occidente su Mosca, che hanno inflitto un duro colpo all’economia della Grecia.
Dal fronte macroeconomico, reso noto l’outlook sull’Eurozona da parte dell’Istat. Si prevede una crescita del Pil +0,4% per tre trimestri e una deflazione nel primo trimestre, che dovrebbe lasciare il passo all’inflazione e dunque alla crescita dei prezzi, nel terzo trimestre del 2015. Borsa di Francoforte sotto pressione dopo il calo inatteso degli ordini alle fabbriche
Tra i settori sotto pressione, quello automobilistico, con PSA Peugeot che guida i ribassi, in calo -2% circa.
Sul valutario, l’euro piatto con +0,05% a $1,0818; dollaro/yen -0,29% a JPY 119,91; euro/franco svizzero -0,21% a CHF 1,0422. Euro/yen -0,22% a JPY 129,74.
In Asia, il Nikkei ha testato i nuovi massimi in 15 anni, dopo l’annuncio della Bank of Japan di mantenere intatta la sua politica monetaria accomodante. La banca centrale ha anche ribadito che la terza economia del mondo sta attraversando una fase moderata di ripresa. Il Nikkei ha dunque toccato il record dal giugno del 2000, in rialzo +0,76% vicino a quota 20.000 punti (a 19.789,81 punti). Balzo di Hong Kong, con l’indice Hang Seng +3,32% che ha riaperto le contrattazioni dopo la pausa delle festività , balzando al record dal maggio del 2008. Stando a quanto riportato da Reuters, il rally è stato sostenuto dagli investitori cinesi, che per la prima volta hanno utilizzato l’intera quota di investimenti giornalieri, del valore di 10,5 miliardi di yuan (equivalente di $1,69 miliardi). La quota permette ai trader della Cina di acquistare le azioni di Hong Kong, dopo il link tra i mercati di Shanghai e Hong Kong varato lo scorso novembre.
Indice australiano +0,59%; Seul +0,60%, Shanghai +0,86% al nuovo massimo in sette anni.