Mercati

Borsa Milano piatta, dopo -1,9% intraday. MPS -3,9%

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

MILANO (WSI) – Dopo aver viaggiato in netto ribasso per tutta la mattinata, le Borse europee hanno recuperato terreno nel pomeriggio, raccogliendo l’assist di Wall Street (DJ +0,6%), che ha aperto in significativo rialzo in una giornata priva di dati macro di rilievo. Londra termina in rialzo +0,42%, Parigi fa +0,23%, Francoforte +0,15%. Lo spread Btp ha chiuso in rialzo a 146 punti base.

A Milano il Ftse Mib ha azzerato le perdite chiudendo a +0,09% in area 19.155,85 punti. Fra le blue chips quotate a Milano, da segnalare il tonfo di MPS (-3,87%). Gli analisti di JP Morgan hanno tagliato il prezzio obiettivo del titolo, citando qualità di attivi e fardello del debito da ridurre. Allungo di St Microeletronics, Prysmian, Telecom, Cnh Industrial, Fca e Autogrill. Restano invece schiacciate in ribasso Luxottica, Ferragamo, Atlantia e Moncler.

Il clima resta comunque orientato alla cautela dopo che l’indice tedesco Zew, ha praticamente confermato i timori sulla recessione in Germania, motore dell’economia in Europa. L’indice è scivolato in territorio negativo per la prima volta dal novembre del 2012. Altri dati resi noti in Italia e Francia hanno fatto scattare l’alert sulla deflazione.

L’avversione al rischio, in presenza di un clima macro globale incerto emerge dall’andamento del mercato obbligazionario. Su piattaforma TradeWeb il rendimento del Bund a dieci anni si porta così al nuovo minimo record di 0,856%, mentre l’equivalente greco – con l’aggravante del crescente rischio politico e il timore di elezioni anticipate – torna a pagare oltre 7% per la prima volta da marzo.

Tra i titoli Luxottica accelera ulteriormente al ribasso a Piazza Affari all’indomani del tonfo seguito al nuovo terremoto ai vertici del gruppo.

Ieri il cda, terminato in tarda serata, ha ratificato l’addio del Ceo Enrico Cavatorta e l’assunzione temporanea di tutte le deleghe esecutive da parte di Leonardo Del Vecchio. Sospesa per il momento la nomina a Co-Ceo di Massimo Vian, come aveva proposto invece il patron. Dal board si e’ dimesso il consigliere Roger Abravanel per disaccordo sull’attuale governance.

Le vendite sull’azionario globale proseguono, dopo la rottura da parte dello S&P 500 della media mobile a 200 giorni, che ha portato il listino americano a soffrire la perdita a tre giorni peggiore dal 2011. In particolare, le borse europee, stando alla performance dell’indice di riferimento Stoxx Europe 600 Index, sono in calo per la sesta seduta consecutiva, e soffrono la perdita peggiore in quasi tre anni, esattamente dal novembre del 2011, scivolando al minimo in otto mesi.

L’indice europeo ha perso -5,2% dallo scorso 6 ottobre, quando l’Fmi ha tagliato le stime sulla crescita globale, la produzione industriale tedesca è scesa al ritmo più forte dal 2009 e gli investitori hanno iniziato a monitorare gli effetti dell’epidemia dell’Ebola.

“Il pessimismo sta tornando nel mercato sulla scia delle perdite sofferte dall’azionario Usa- ha commentato a Bloomberg Nade Naemi, che gestisce $125 miliardi di asset in qualità di responsabile della divisione di asset allocation di AMP Capital Investors – Ne è passato di tempo da quando abbiamo assistito a una correzione del genere in Usa. Ci vorrà un po’ prima che il mercato possa ripartire da una base più solida. Ci sono molte preoccupazioni sulla crescita globale”.

L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo è scivolato -2,4% dopo la riapertura dei mercati. In particolare, il listino giapponese ha scontato il rialzo dello yen nei confronti del dollaro, mentre la borsa di Hong Kong ha pagato le tensioni dovute alle manifestazioni a favore della democrazia.

In Cina, per la seconda volta in un mese, la Banca centrale cinese ha tagliato il tasso sulle operazioni di rifinanziamento a 14 giorni al 3,4% dopo la decisione di meta’ settembre di abbassare il tasso dal 3,7%. La decisione della People Bank of China ha come obiettivo la riduzione del il costo del denaro nell’ambito della strategia di allentare il credito soprattutto per le piccole e medie imprese.

Sul mercato valutario, l’euro in calo con -0,77% a $1,2654. Dollaro/yen +0,02% a JPY 106,85; euro/franco svizzero -0,07% a CHF 1,2076. Euro/yen -0,75% a JPY 135,19.

Tra le commodities, l’oro fa +0,23%, a $1.232,80.

I futures sul Wti proseguono la scia di ribassi, e cedono -1,05% a $84,84 al barile, dopo essere scivolati in una condizione di mercato orso la scorsa settimana.