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Borsa Milano rallenta la corsa sul finale dopo superamento quota 21.700

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MILANO (WSI) – Borsa Milano riduce i rialzi che avevano toccato anche picchi superiori al +1,5% oltre quota 21.700 punti e chiude in progresso dello 0,48% a 21.493,67 punti. Occhi puntati sul valico cruciale del supporto identificato dai graficisti in area 21300, che sembra comunque ancora lontano.

Focus sui buoni risultati dell’asta, con cui il Tesoro ha collocato tutti i 6,5 miliardi di euro di Bot a un anno; rendimenti in rialzo 0,65% dal minimo storico dello 0,589% di aprile. Rapporto tra domanda e offerta (bid to cover) in rialzo a 1,64 da 1,36.

Sul listino Ftse Mib, acquisti sulle banche: buy in particolare su BPM dopo i risultati di bilancio diffusi venerdì scorso e su ipotesi di annullamento dei requisiti aggiuntivi di Bankitalia. Tra gli altri bancari svetta Mps +4,88%.

Focus su Unicredit, in progresso dopo la pubblicazione del bilancio.I primi tre mesi dell’anno si sono chiusi in utile per Unicredit, ma il 2013 è stato da dimenticare, tanto che la perdita per l’intero anno è stata una delle più pesanti mai viste per una banca europea.

Autogrill vira in territorio positivo nonostante un report di Ubs poco confortante, in vista dei conti di domani. Tra i titoli di altri settori, Atlantia +5% circa, Mediaset -0,37%, Prysmian -1,55%, Telecom Italia -0,64%, Terna +2,59%.

Sul mercato dei titoli di stato, spread BTP-Bund a 10 anni in ampliamento +0,55% a 149,90 punti base, a fronte di rendimenti decennali +0,45% al 2,96%.

Mercati asiatici, al di fuori del Giappone, in rialzo, sulla scia del balzo dei listini cinesi, alimentato dalle speculazioni secondo cui il governo di Pechino agirà per sostenere l’azionario. Il Consiglio di Stato, nei giorni scorsi, aveva affermato che la Cina ridurrà i limiti sugli investimenti esteri delle società quotate ed espanderà le quote dei flussi di capitali.

Shanghai oltre +2%, così come Hong Kong, Nikkei 225 sotto pressione con -0,35%, indice australiano S&P/ASX 200 -0,23%, Kospi +0,43%.

Il sentiment sui mercati è positivo, ma l’esito del referendum nella regione a est dell’Ucraina, che ha siglato il trionfo dei filorussi, lascia presagire l’escalation delle tensioni.

Attenzione sempre all’euro, che ha iniziato il suo trend ribassista la scorsa settimana, qualche ora dopo il tentativo di agguantare quota $1,40.

L’intenzione espressa da Mario Draghi di agire a giugno ha portato la moneta unica a sfondare al ribasso prima quota $1,39, poi $1,38.

ALTRI MERCATI – Sul valutario l’euro/dollaro oscilla al momento con una variazione +0,07%, e si attesta a $1,3766; dollaro/yen +0,21% a JPY 102,06; euro/yen +0,24% a JPY 140,49, euro/franco svizzero +0,15% a CHF 1,2214.

Riguardo alle materie prime, i futures sul petrolio +0,70% a $100,69, oro +1,14% a 1.302,30.