MILANO (WSI)- Spinta dalla buona prova di Wall Street, Borsa Milano riduce le perdite sul finale, chiudendo in positivo una settimana che sarà caratterizzata da scambi ridotti. Resi noti i risultati dell’asta di Bot a 12 mesi che ha messo in evidenza un lieve calo dei rendimenti.
Il dato è arrivato poco dopo la notizia poco confortante relativa al debito pubblico italiano, che ha confermato in qualche modo la “bugia” di Fabrizio Saccomanni e ha aggiunto un altro tassello alla carrellata didati macro decisamente poco confortanti relativi all’Italia. Intanto lo spread è sceso nelle ultime ore fino a quota 247 punti base, ovvero al minimo in due anni, dal 2011.
Piazza Affari chiude a +0,44% a 17.262,86 punti. Cancellata una flessione che in mattinata era arrivata intorno al mezzo punto percentuale. Tra i titoli più interessati dalle vendite Finmeccanica e Fiat Industrial.
Al di fuori del listino principale di riferimento, Impregilo ai massimi dal 2007, dopo la notizia relativa alla costruzione di un primo lotto per l’autostrada costiera della Libia per un valore complessivo di 963 milioni di euro.
Azionario europeo in cauto progresso, oscilla comunque vicino al record in 10 settimane, dopo il rialzo +0,6% messo a segno la scorsa settimana. Il volume di titoli scambiati nell’indice di riferimento Stoxx 600 è inferiore -30% rispetto alla media degli ultimi 100 giorni, stando ai dati resi noti da Bloomberg.
Occhio all’altro indice, l’Euro Stoxx 50 che, dopo un rialzo +7,2% nel 2013, scambia a un valore corrispondente a 12,5 volte gli utili attesi, il 6,7% in meno rispetto al 2009. Negli Stati Uniti, dove l’economia è al suo 10esimo trimestre consecutivo di crescita, lo S&P 500 scambia a 15,3 volte le stime sugli utili, mentre il Topix giapponese scambia a 14,1 volte.
Dalla Germania, il ministero dell’economia prevede che nel secondo trimestre la crescita sia stata dello 0,75% circa, stando ai rumor che circolano sui mercati. Se fosse confermato, il valore sarebbe superiore alle time +0,6% in media.
Delusione per il Pil del Giappone, che ha alimentato dubbi sull’efficacia reale delle misure draconiane di stimoli monetari lanciate dal governo del premier Shinzo Abe: nel secondo trimestre, il prodotto interno lordo della terza economia mondiale è salito a un tasso annuo del 2,6%, rispetto al +3,8% del primo trimestre e contro il +3,6% atteso dal consensus.
Da segnalare che l’indice azionario allargato Topix ha segnato un rally di circa +42% da quando Abe ha preso il potere a fine 2012, annunciando il lancio di iniziative volte a porre fine a 15 anni di deflazione.
Tornando al Pil, la buona notizia è che la crescita, su base nominale, ha ecceduto quella reale per la prima volta dal primo trimestre del 2012. (segnale di un rialzo dell’inflazione).
Il cambiamento, secondo Takuji Aida, responsabile economista di Société Générale Securities a Tokyo, “dimostra che il Giappone sta diventando finalmente una economia normale; tuttavia è troppo presto per dire se questo trend sarà sostenibile, visto che sono i fattori temporaneai, quali la spesa del governo e la debolezza dello yen legata alla politica monetaria espansiva, che stanno sostenendo la congiuntura”.
In generale, al di là della Borsa di Tokyo che ha chiuso in rosso, il resto dell’azionario asiatico ha chiuso in rialzo, sulla scia dei guadagni dei titoli dei costruttori e delle commodities. Occhio allo Shanghai Composite Index, l’indice azionario cinese che, stando a quanto fa notare Bloomberg, presenta la valutazione più bassa tra i principali dieci mercati azionari del mondo.
“Il resto dell’anno sarà migliore per il mercato cinese, in quanto le aspettative sono scese in modo sostenuto – ha commentato Daphne Roth, responsabile della divisione di ricerca sull’azionario asiatico, presso ABN Amro Private Bank – Ecco perchè siamo ancora overweight sui titoli cinesi; le valutazioni sono tra le più convenienti. Con le attese così basse, è piuttosto naturale per il mercato outperformare”.
PIAZZA AFFARI – Bene le banche con Mps in rialzo dell’1,26% e Unicredit (+1,39%). Brillano Fiat (+2,68%) ed Exor (+2,28%). Cauta Telecom (+0,5%) con la decisione della Ue che da’ 3 mesi all’Agcom per riformulare la sua proposta sui prezzi delle tariffe 2013 per l’ultimo miglio. Camfin, nel primo giorno di opa, resta piatta a 0,799 euro (+0,08%). Brnr Pirelli (+0,63%).
BTP ITALIA – Lo spread tra Btp e Bund a dieci anni -1,6% a 250,30, a fronte di un rendimento decennale italiano -0,43% al 4,16%.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, euro -0,37% a $1,3293, dollaro/yen +0,62% a JPY 96,80; euro/franco svizzero +0,12% a CHF 1,2324. Euro/yen +0,26% a JPY 128,67.
Sui mercati delle commodities, i futures sul petrolio +0,25% a $106,24 al barile, oro +1,11% a $1.327,50 l’oncia.
COMMENTO ASTA BOT DI FILIPPO A. DIODOVICH, MARKET STRATEGIST DI IG
L’Agenzia del Tesoro Italiano è riuscita a collocare l’intero ammontare offerto di titoli a breve termine (7,5 mld di euro in BOT a 12 mesi). Il rendimento è sceso all’1,053% dall’1,078% registrato nell’asta precedente. Discreto il bid to cover ratio che si è attestato all’1,49 nella parte alta delle nostre aspettative (1,40-1,50, precedente asta all’1,56).
Buona asta che conferma il momento di allentamento delle tensioni sul debito italiano. A confermare il calo delle preoccupazioni è la flessione dello spread btp/bund, sceso ai minimi degli ultimi due anni (soprattutto per il rialzo del bund decennale salito attorno ad area 1,70%).
I mercati stanno scontando la ripresa delle attività economiche nell’Eurozona dopo i recenti dati macroeconomici (possibile uscita dalla recessione per alcuni paesi dell’Europa periferica nel quarto trimestre 2013).
Questo scenario è rafforzato anche dall’attesa di ulteriori manovre volte alla crescita che dovrebbero arrivare dall’Unione europea e dalla BCE nel corso dell’autunno e che potrebbero riportare maggiore spinta ai consumi nel 2014.
ANALISI MERCATI MPS CAPITAL SERVICES
Tassi & Congiuntura: in area Euro la settimana si è conclusa con tassi di mercato pressoché stabili e con volumi sul Btp future e sul Bund future molto bassi riflettendo il periodo di festività. Lo spread italiano durante la sessione di venerdì è sceso fino a 248 pb, ai minimi da maggio 2013 per poi chiudere a 250 pb, mentre il tasso decennale è rimasto sotto il 4,2%.
Secondo quanto riportato dal settimanale tedesco Der Spiegel, che a sua volta cita un rapporto della Bundesbank, la Grecia entro il 2014 avrebbe bisogno di un ulteriore salvataggio. Secondo il rapporto i governi Ue “concorderanno sicuramente un nuovo pacchetto di aiuti”. Il ministro delle finanze tedesco Schaeuble ha commentato l’articolo dicendo che l’attuale programma greco è valido fino al 2014 e al momento non c’è bisogno di modificarlo.
Intanto in Germania in settimana la Merkel inizia la campagna elettorale in vista delle elezioni del 22 settembre. Giovedì infatti la Cancelliera terrà il suo primo intervento elettorale. Secondo l’ultimo sondaggio pubblicato da Der Spiegel il partito della Merkel ha guadagnato un punto percentuale portandosi al 41%, mentre il partito di coalizione Fdp è rimasto fermo al 5%.
Invariato anche il partito di opposizione Sdp al 25% così come il possibile alleato Verdi fermo al 13%. Sul fronte emissioni oggi sono attese aste di titoli a breve termine di Italia, Francia e Germania fino a 19,5 Mld€.
In apertura si sta assistendo ad una continuazione del calo degli spread periferici. Negli Usa tasso decennale sotto al 2,60% lo scorso venerdì, in una giornata caratterizzata da volumi molto bassi. Consolidata l’ipotesi di inizio di riduzione del piano a partire da settembre, gli operatori hanno preso atto della buona domanda estera emersa nel corso dei 72Mld$ di Treasury emessi la scorsa settimana.
L’assenza di ulteriori emissioni questa settimana e la prossima, allenta la pressione dal lato dell’offerta, contribuendo a dar luogo al graduale ribasso dei tassi a cui si sta assistendo. Contemporaneamente emerge anche un rialzo delle aspettative di inflazione: sul segmento decennale dei Treasury ad essa indicizzati, le citate aspettative si attestano ai massimi da fine maggio. Il calo dei tassi sui Treasury sta gradualmente impattando positivamente anche sui mercati obbligazionari emergenti. Questa settimana l’attenzione sarà soprattutto sui dati sulle vendite al dettaglio ed inflazione di luglio.
Valute: il clima di maggiore ottimismo sulle prospettive di crescita in area Euro combinato con il consolidamento dell’ipotesi di inizio dei riduzione del piano Fed a settembre, hanno contribuito a far permanere l’euro ben al di sopra di quota 1,33, sebbene nella seconda parte di venerdì e nelle prime battute di questa mattina sia emerso un graduale recupero del dollaro in prossimità della citata soglia.
La componente speculativa è tornata a posizionarsi a favore di un apprezzamento dell’euro vs dollaro. La tenuta della resistenza in area 1,34, lascia aperta una fase di consolidamento del recupero fin qui raggiunto dal cambio con primo supporto in area 1,33. Lo yen si è leggermente apprezzato verso euro e dollaro dopo la pubblicazione del Pil nipponico inferiore alle attese, per poi recuperare il terreno perduto nelle ore successive. Il Pil preliminare del secondo trimestre è cresciuto del 2,6% annualizzato dal 3,8% del primo trimestre, un valore nettamente inferiore al 3,6% atteso dal consenso di Bloomberg. A pesare su tale andamento hanno impattato il contributo negativo delle scorte e quello nullo degli investimenti, mentre i consumi delle famiglie e del governo sono risultati buoni. A questo punto diventa più complicata la decisione del neo ministro Abe sull’aumento dell’Iva a partire dal prossimo aprile, anche se il ministro dell’economia Amari dopo la pubblicazione del dato ha commentato che i numeri sono ancora buoni e le attese sono per un aumento degli investimenti nei prossimi mesi.
Verso euro il cambio si colloca poco al di sopra del supporto 128, con la resistenza più vicina che questa settimana passa da 130,50. Stabile poco sopra il supporto 95,80 il cross dollaro/yen. Andamento misto per il rublo lo scorso venerdì dopo che la banca centrale russa ha mantenuto il tasso di riferimento invariato all’8,25% per l’undicesimo mese consecutivo a causa dell’inflazione sopra il target che rappresenta una minaccia per l’economia domestica. Il neo-governatore della banca centrale, Nabiullina, si è detta preoccupata per la crescita anche alla luce del rallentamento del Pil nel secondo trimestre all’1,2% a/a dall’1,6% del primo.
INFORMAZIONI DI STAMPA SUI TITOLI DI MPS CAPITAL SERVICES
ATLANTIA – Secondo quanto riportato da Milano Finanza, la società aumenterà nei prossimi tre anni il peso delle attività autostradali all’estero fino al 28% dell’EBITDA. Inoltre non sono escluse in futuro per il gruppo, nuove joint ventures o acquisizioni nel settore autostradale e aeroportuale in paesi caratterizzati da forte crescita, Brasile in primis.
ENI – Secondo quanto riportato da Il Sole 24Ore, la Cassa depositi e Prestiti potrebbe prendere in esame la possibilità di ridurre la propria quota del gruppo. Inoltre, nell’eventualità che il Governo italiano decidesse di procedere con il piano di privatizzazioni in autunno, la quota detenuta dallo Stato italiano potrebbe ridursi dal 30% al 20%.
FIAT INDUSTRIAL – La società, nell’ambito dell’integrazione strategica con Cnh Global, ha dichiarato che il diritto di recesso è stato esercitato per 2,7Mln di azioni circa per un controvalore di 24,4Mln€ circa. Le azioni di recesso saranno offerte in opzione agli azionisti del gruppo (che non hanno esercitato il recesso a 8,897 euro per azione) tra il 12 agosto al 10 settembre compresi.
FINMECCANICA – Il business plan di rilancio della controllata Selex, potrebbe portare alla società 4Mld€ di nuovi ordini all’anno.
UBS – La società pagherà 120Mln$ per chiudere la vertenza riguardante il caso Lehman Brothers.
AMÈRICA MOVIL/KPN – Il gruppo ha offerto una somma di 2,40€ per ogni azione di Kpn (la più grande società telefonica dei Paesi Bassi), un prezzo che supera del 35,4% il valore di Borsa medio della società registrato negli ultimi 30 giorni. Il fondatore della società, Carlos Slim, sarebbe interessato a rilevare anche la controllata del gruppo olandese E-Plus.
BLACKBERRY – Secondo quanto riportato venerdì dall’agenzia di stampa Reuters, la società starebbe valutando l’uscita dalla Borsa in modo da gestire in maniera migliore la crisi che sta attraversando. Tuttavia, la stessa fonte ha poi riportato che niente è stato deciso e che non è stato avviato nessun processo in tal senso.