MILANO (WSI) – La Borsa di Milano chiude le contrattazioni in rialzo, sovraperformando gli altri mercati finanziari europei. L’indice Ftse Mib lo 0,85% superando la soglia dei 21.500 punti a 21.586 punti. Poco mossa Francoforte, che perde lo 0,02%, e Londra che guadagna lo 0,09%. Chiusura pressoché piatta anche per la Borsa francese, con l’indice guida Cac 40 a +0,04%.
Sul mercato dei cambi, l’euro scivola sotto gli 1,36 dollari a 1,359 (ieri 1,3621). La moneta unica vale inoltre 138,41 yen (138,79) mentre il rapporto fra dollaro e yen si attesta a 101,63. Il petrolio (Wti) cede lo 0,45% a 103,64 dollari al barile
Tra i 40 big del listino milanese corre Telecom +3,9%, “la spinta arriva dal giudizio positivo di Goldman Sachs che alimenta le ricoperture dopo i minimi relativi della scorsa settimana”, osserva un trader all’Ansa. Il titolo è stato inserito nella lista degli acquisti di Goldman Sachs.
Tra i bancari Ubi (+2,72%), Banco Popolare (+2,47%), Intesa Sanpaolo (+1,92%) e Unicredit (+1,27%) Mps -+0,9%.
In un’intervista Alessandro Profumo ha riferito che l’ingresso di fondi esteri in Mps non è un ”problema” e anzi “il frazionamento dei nostri azionisti, con la conseguente diversificazione della nazionalita’ ritengo possa rappresentare una opportunità di confronto e sviluppo”.
Scambi molto contenuti, “siamo ancora in fase di rotazione con ricoperture tecniche sui titoli che ieri erano scesi, probabile una situazione di trading range”, commenta un trader.
Riguardo all’indice Ftse Mib, occhio alla media degli ultimi 12 mesi, che viaggia intorno a quota 19.750. Fondamentale per il listino il superamento della soglia a 21700, che potrebbe dare il via al raggiungimento dei massimi di aprile a 22210, e poi alla resistenza successiva a 22.900.
Lieve calo per lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco. Il differenziale si attesta a 164 punti base con un rendimento del decennale italiano al 2,93%. Sul Bund pesa il secondo flop consecutivo per l’asta del Bund trentennale, domanda avara da parte degli investitori che chiedono rendimenti piu’ elevati e cosi’ l’invenduto, questa volta 377 milioni di euro, viene coperto dagli acquisti della Bundesbank.
“Se la Bce fa una seria manovra espansiva e’ come avere un put sul Bund”, commenta un trader dell’obbligazionario. Il migliore andamento del Btp future spiega la riduzione del rendimento del Btp decennale cash al 2,94% e il restringimento dello spread a 155 punti. A favore del Btp gioca anche l’esito positivo dell’asta dei Bot semestrali.
“A parte i dati (Usa), le recenti dichiarazioni della Bce stanno inviando forti segnali di un intervento dell’istituto sotto forma di allentamento di stimoli monetari, nella riunione della prossima settimana. Dunque, le prospettive di un outlook più accomodante e dati Usa positivi stanno sostenendo il sentiment, soprattutto nei mercati azionari”, ha dichiarato Vishnu Varathan, economista senior presso Mizuho Bank.
Dal fronte economico italiano, l’indice che misura il clima di fiducia delle imprese del commercio al dettaglio ha testato il massimo dal 2011. D’altro canto l’indice composito delle imprese italiane è sceso al minimo in quattro mesi.
Più in generale, riguardo all’Europa, il tasso di disoccupazione della Germania è stato stabile al 6,7%.
Indice regionale dell’azionario asiatico MSCI Asia Pacific verso il massimo in sei mesi, a fronte del calo delle quotazioni dell’oro, scese al minimo in più di 15 settimane, dallo scorso 7 febbraio. Acquisti sui titoli tecnologici cinesi, che hanno riportato il guadagno più forte in due settimane, sulla scia di speculazioni secondo cui le aziende locali beneficeranno della disputa del governo con gli Stati Uniti, riguardante lo spionaggio cibernetico.
Bene indice SET della Thailandia, +0,8% circa: oggi il governo ha venduto i suoi primi bond dal colpo di stato dello scorso 22 maggio, collocando titoli a 30 anni a un tasso del 4,22%.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro testa i minimi in quattro mesi, scendendo sotto la soglia dei $1,36, per poi recuperare terreno. Contro il dollaro -0,23% a 1,599; dollaro/yen -0,21% a JPY 101,76; euro/franco svizzero -0,07% a CHF 1,2216 e euro/yen -0,43% a JPY 138,41.
Riguardo alle materie prime, i futures sul petrolio +0,06% a $104,17 al barile, oro -0,17% a $1.263,50.