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Borsa Milano riduce perdite, ma è paura per Lisbona

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MILANO (WSI) – Prima la Grecia, che è tornata a spaventare gli investitori di tutto il mondo, nonostante le smentite sull’assenza di un ultimatum da parte dell’Unione europea. Poi il Portogallo, che oggi ha trascinato al ribasso i listini europei, causa la crisi di governo e il balzo dei tassi decennali, che hanno superato anche la soglia dell’8%. Il peso della crisi dei debiti sovrani è tornata ad abbattersi sull’azionario, con la borsa di Lisbona che arriva a perdere anche il 5%. KO i titoli bancari.

Vola il petrolio dopo che la situazione al Cairo è precipitata. Scaduto l’ultimatum dell’esercito, il presidente Morsi è agli arresti domiciliari e si teme lo scoppio di una guerra civile. Immediate le ripercussioni sul mercato delle materie prime: continua la corsa del prezzo dell’oro nero, che ieri ha riconquistato 100 dollari al barile. Oggi ha guadagnato circa il 2%. Ballerine, invece, le quotazioni dell’oro.

Borsa Milano pesante come le altre piazze europee. Il Ftse Mib ha ceduto lo 0,54%. Il listino, in calo anche oltre il 2% in seguito alle notizie circa la crisi di governo in Portogallo e circa le tensioni in Egitto, ha poi recuperato qualcosa dopo i dati Usa sui posti di lavoro. Spread e tassi in crescita, euro giù, petrolio quotato sul Nymex oltre $100 per le tensioni geopolitiche che stanno sconvolgendo l’Egitto. È la prima volta in nove mesi che i prezzi superano la soglia psicologica dei $100.

“I rischi geopolitici in Egitto stanno provocando un aumento delle domande da parte di chi desidera accumulare le scorte, in caso di interruzione delle consegne – ha commentato Leo Baek, trader presso KEB Futures a Seoul, in una intervista rilasciata a Bloomberg – Ad alimentare gli acquisti sul petrolio sono anche i dati Usa migliori delle attese.

A mettere sotto pressione i finanziari che cedono in Europa non è solo il caso Portogallo, ma anche il downgrade di S&P che ha colpito i tre colossi Barclays, Deutsche Bank e Credit Suisse. L’indice di riferimento Stoxx Europe estende i cali dal massimo del 2013 testato lo scorso 22 maggio a -8,6%.

In generale, l’azionario globale è sceso di 4.000 miliardi di dollari circa da quando, lo scorso 22 maggio, il presidente della Fed Ben Bernanke ha parlato della possibilità di ridurre la portata delle manovre di quantitative easing.

Azionario asiatico sotto pressione, indice Shanghai Composite fino -1,5%, per poi ridurre cali a -0,78%, a fronte del benchmark azionario di riferimento MSCI Asia Pacific Index che è sceso dell’1,3%, ponendo fine alla fase rialzista più lunga da aprile.

Hong Kong -2,8% sui minimi, poi -1,65%, indice australiano S&P/ASX 200 -2%: ha pesato in generale la diffusione del dato relativo al Pmi cinese dei servizi, che a giugno è sceso a 53,9 dai 54,3 di maggio. “La crescita economica sta rallentando in Cina e sta ferenando il mercato – ha detto Stephen Corry, responsabile della strategia di investimento presso LGT a Hong Kong – E’ difficile intravedere il potenziale di rialzi. Il Pil cinese farà fatica a centrare il target del governo del 7,5% per il 2013. Le valutazioni sono al minimo, ma questa non è una ragione sufficiente per acquistarle”.

Sulla borsa di Tokyo, Nikkei in ribasso -0,31%, indice coreano Kospi -1,64%.

BTP – Sale tensione sui titoli di stato, spread verso 300 punti base, con +5,96% a 288,67 a fronte di tassi +2,66% al 4,51%.

PIAZZA AFFARI – Bene Mediaset, dopo la presentazione del palinsesto di autunno e indicazioni su ripresa di redditività. Gli analisti di Berenberg alzano inoltre il target price, così come quelli di Exane.

Molto male le banche, in preda a un sell off. Boom di Tenaris, che non fa prezzo in avvio prima di rientare con un +10%. I titoli chiudono a +5,53%. Secondo un esperto che preferisce rimanere anonimo, Tenaris starebbe beneficiando della “notizia che insieme a un gruppo di produttori di tubi in acciaio Usa ha avviato un’azione, sempre negli Stati uniti, contro alcune imprese asiatiche che venderebbero merci a prezzi sotto costo”. Fuori dal paniere principale Rcs cede parte dei guadagni accumulati nei giorni scorsi (-33%).

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro invariato a $1,2977; dollaro/yen -1% a JPY 99,61; euro/franco svizzero -0,26% a CHF 1,2303. Riguardo al rapporto euro/dollaro, gli analisti di Mps Capital Services affermano che i supporti successivi sono collocati a 1,29 ed area 1,28.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +1,92% a $101,51 al barile, oro +0,57% a $1.250,50.

ANALISI MERCATI, TASSI E VALUTE DI MPS CAPITAL SERVICES

Tassi & Congiuntura: giornata interlocutoria quella di ieri per buona parte della sessione per il mercato obbligazionario dell’area Euro, che però in chiusura ha registrato un forte rialzo del tasso decennale portoghese dopo le dimissioni del ministro degli esteri Portas (leader del partito conservatore di coalizione CDS) in disaccordo con le politiche di austerità del governo e con la nomina del nuovo ministro delle finanze.

Il primo ministro Coelho in un discorso televisivo ha dichiarato di aver respinto le dimissioni per ricercare un accordo con il partito di cui Portas è leader aggiungendo: “non mi dimetterò e non abbandonerò il mio paese”. Il primo ministro ha infine dichiarato che parteciperà al mini vertice sulla disoccupazione giovanile prevista per oggi a Berlino convocato dalla Merkel, cui prenderanno parte anche Hollande, Letta e Barroso.

I timori di una crisi politica portoghese hanno così determinato un forte calo in chiusura del Btp future ed un rialzo del Bund future con un successivo allargamento degli spread periferici. Il movimento si sta accentuando questa mattina con volumi elevati.

Il differenziale portoghese ha superato i 600 pb ed il tasso decennale è arrivato in prossimità dell’8%. Ieri è stata anche diffusa una notizia da Reuters, che citava alcuni funzionari Ue, secondo cui la Grecia avrebbe tre giorni di tempo per dimostrare che riuscirà a rispettare i target di bilancio ed accedere così alla prossima tranche da 8,1 Mld€.

Secondo la fonte, la Troika potrebbe decidere di dilazionare la tranche in tre rate. La Commissione europea ha però smentito la notizia. La situazione greca sarà oggetto di discussione nell’Eurogruppo del 8 luglio.

In merito alla Grecia il membro della Bce Asmussen ha dichiarato che non è positivo continuare a parlare di un ulteriore taglio del debito greco in quanto distoglie l’attenzione dagli sforzi intrapresi da Atene e sulle riforme che dovrà continuare ad implementare. Dello stesso avviso è anche la Merkel, secondo cui Atene ha fatto grossi progressi sulla strada delle riforme, che la sostenibilità del debito è garantita e che non ci sarà bisogno di un’altra riduzione.

Oggi l’attenzione sarà focalizzata sulla situazione politica portoghese in attesa della riunione della BCE di domani. Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente stabili malgrado i dati macro migliori delle attese. Il riferimento è in particolare agli ordini all’industria di maggio e soprattutto alle vendite di auto di giugno, salite di oltre il 9% rispetto allo stesso mese del 2012, pari al tasso di crescita più elevato degli ultimi 5 anni.

L’andamento di giugno conferma il momento favorevole per le vendite di auto per l’intero primo semestre. Il tenore di questi dati avrebbe potuto dar luogo ad un rialzo dei tassi di mercato che invece sono rimasti sostanzialmente stabili. Due le possibili ragioni: 1)ricoperture dopo le forti vendite delle scorse settimane; 2) l’avvicinamento del ponte lungo (domani è festività negli Usa ed anche oggi i mercati saranno aperti con orario ridotto) durante il quale saranno pubblicati gli importanti dati sul mercato del lavoro.

Dal fronte Fed Dudley, membro votante permanente, ha sposato lo scenario di accelerazione della crescita nel 2014, che si accompagnerebbe ad una riduzione del piano. Lo stesso Dudley ha però aggiunto: “se le condizioni del mercato del lavoro e la crescita dell’economia dovessero essere meno favorevoli delle attese Fed (e questo è quanto accaduto negli ultimi anni), mi aspetterei la continuazione del piano di acquisti ad un ritmo più elevato e per un periodo più lungo”.

Valute: ieri si è assistito ad un apprezzamento del dollaro Usa verso quasi tutte le principali valute su attese di un miglioramento dell’economia alla luce degli ultimi dati macro dal paese e delle dichiarazioni di Dudley circa un miglioramento della crescita nel 2014. Il Dollar Index è salito sui massimi da 1 mese. Verso euro il cambio è calato al di sotto del supporto 1,2985 grazie anche alle tensioni politiche in atto in Portogallo.

Andamento misto per lo yen verso euro e dollaro in un contesto di lieve calo della borsa nipponica. Verso euro il supporto si colloca a 129 e la resistenza a 130. Prosegue il deprezzamento del dollaro australiano verso quasi tutte le principali valute mondiali dopo le ulteriori parole del governatore della banca centrale Stevens. Il governatore ha dichiarato che il comitato ha riflettuto molto prima di attuare la decisione martedì, inoltre ha aggiunto di vedere la possibilità di un dollaro più debole se l’economia lo necessiterà. Verso dollaro Usa il cross è calato ai minimi dal settembre 2010, mentre verso euro il cambio si è riportato sopra 1,43. Stabile lo yuan verso dollaro Usa.

INFORMAZIONE DI STAMPA SUI TITOLI DI MPS CAPITAL SERVICES

A2A – La società ha accettato un’offerta da parte del gruppo BKW per l’acquisizione della controllata al 100% Chi.Na.Co proprietaria di cinque piccoli impianti idroelettrici ad acqua fluente, per una potenza installata di circa 8 megawatt.

ENI – La società ha emesso un bond a dieci anni da 1 Mld€, il titolo paga 10 centesimi in meno del BTp con identica scadenza e con una cedola del 3,25%. Il bond è riuscito a fare il pieno di ordini raccogliendo in poche ore 3,8 Mld€. Forte la domanda proveniente dall’estero con un’allocazione del 28% in Francia, il 27% Germania e Austria, il 16% Gran Bretagna e Irlanda e 14,5% Italia.

FIAT – Secondo alcune fonti di stampa la società eserciterà la terza opzione per acquistare la quota del 3,32% di Chrysler da Veba e l’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare in questi giorni. Tuttavia la quota resta ferma al 58,5% perché non è stato raggiunto con Veba un accordo sul prezzo da pagare. Intanto Chrysler ha registrato un nuovo mese in crescita, segnando il miglior giugno degli ultimi 6 anni, con vendite negli Stati Uniti in crescita dell’8% a 156.686 veicoli.

GENERALI – Standard and Poor’s conferma il rating “A” di Assicurazioni Generali Spa, all’indomani della nascita ufficiale di Generali Italia a cui fanno capo d’ora in avanti le attività assicurative sul mercato domestico.

INTESA SANPAOLO – La banca ha lanciato un programma di buyback per massimi 1,5 Mld€ su alcuni titoli senior emessi negli scorsi anni. Sarà possibile aderire all’offerta, che prevede il rimborso dei bond al prezzo d’acquisto, fino alle 17 dell’11 luglio. Il pagamento del prezzo d’acquisto complessivo e del rateo interessi per i titoli offerti che verranno accettati in acquisto da Intesa Sanpaolo è previsto invece per il 16 luglio.

RCS – Diego Della Valle ha detto di essere “prontissimo” a fare la propria parte se verrà sciolto l’attuale patto di sindacato, da sostituire con soci pronti ad investire con quote simili tra loro. Mittel ha esercitato integralmente i diritti di opzione relativi alla sua partecipazione nel gruppo editoriale, per un investimento complessivo di 5,2 Mln€.

SAIPEM – La società ha comunicato che un incidente ha coinvolto un mezzo di perforazione auto sollevante Perro Negro 6 che si è capovolto e affondato in una profondità d’acqua di circa 40 metri tra le coste dell’Angola e della Repubblica Democratica del Congo. Nell’incidente un membro dell’equipaggio è risultato disperso mentre altri sei sono rimasti feriti in modo non grave.

TELECOM ITALIA – Un portavoce della società ha detto che il Cda sarà aggiornato domani sulle trattative per un’alleanza con Hutchison Whampoa e prenderà la decisione opportuna, considerando infondate le indiscrezioni sulla vicenda. Secondo Il Sole 24 Ore è difficile che il Cda domani metta fine alle trattative con la società cinese ma “sullo sfondo si profilano intanto altre possibilità” come ad esempio la trattativa tra Wind e 3 Italia.