MILANO (WSI) – Borsa Milano prosegue la sessione in territorio negativo, riprendendosi comunque dai minimi seduta, quando il Ftse Mib aveva perso quasi -1%. Ultima giornata di contrattazione per i listini azionari europei, che hanno riportato questa settimana il rialzo più sostenuto dal novembre del 2012, pari a +3,6% (indice Stoxx 600). L’indice rimane +5,7% dall’inizio del 2013.
Il miglioramento del sentiment di mercato e’ dovuto ai dati pubblicati oltreoceano. Dopo la delusione per il Pil, e’ arrivato il dato migliore delle attese riguardante la stima preliminare sulla fiducia dei consumatori americani, misurato dall’Universita’ del Michigan, risultata in calo ma migliore delle aspettative. Cosi’ Wall Street ha aperto con il Dow Jones in rialzo dello 0,2% e l’S&P500 fermo a -0,06%.
Gli investitori scommettono su un imminente taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea, in occasione della prossima riunione del 2 maggio Banca centrale europea. Tornano acquisti sui BTP italiani dopo i risultati dell’ asta dei Bot a sei mesi, che ha messo in evidenza tassi scesi al minimo record.
Sull’azionario, non aiuta il dato relativo al prodotto interno lordo Usa che nel primo trimestre è salito a un tasso annuo +2,5%, meno delle stime. In un contesto di bassa inflazione, il dato potrebbe indicare che la Fed è ancora lontana dal mettere in atto qualsiasi mossa di exit strategy della sua politica ultra-accomodante.
“Abbiamo visto i mercati (azionari) performare molto bene questa settimana, per cui una pausa dopo un rally così massiccio è attesa – commenta in una intervista a Bloomberg Mark Andersen, co-responsabile della divisione di asset allocation di Ubs, a Zurigo – Da una parte, il mercato punta un possibile taglio dei tassi da parte della Bce. Dall’altro lato, i risultati di bilancio trimestrali (delle aziende) ci ricordano che l’economia europea non versa affatto un buone acque”, così come quella Usa, che non raggiunge ancora il proprio potenziale di crescita.
Italia osservata speciale dopo il giro di consultazioni del neo presidente del Consiglio Enrico Letta con i partiti. Molti sono i nodi da sciogliere su questioni come l’Imu e sulla nomina dei responsabili dei dicasteri. L’ex premier Silvio Berlusconi mette il veto sulla scelta di Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d’Italia, per il ministero dell’Economia e propone Renato Brunetta. Letta è al momento in colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
In generale, guardando all’Europa, arriva l’alert della Banca centrale europea, che sottolinea come l’accesso al credito da parte delle piccole medie imprese rimane difficile. Intanto per il sistema bancario italiano le perdite si presentano sempre più insostenibili.
Borsa Tokyo in ribasso, nonostante la Bank of Japan abbia ribadito la propria intenzione di raddoppiare la base monetaria nell’arco di due anni. Gli investitori probabilmente attendevano altri annunci.
“Non ci aspettavamo nessuna notizia particolare dalla Bank of Japan ed è esattamente quanto sta accadendo – ha commentato Ichiro Yamada, general manager presso Fukoku Mutual Life Insurance a Tokyo – I risultati di bilancio fino a questo momento non sono stati buoni al punto da giustificare il livello dei titoli azionari, che hanno incorporato i migliori scenari”.
L’indice Topix ha chiuso in calo -1%, ma ha guadagnato +62% dalla metà di novembre fino a ieri, quando ha chiuso al record dal settembre del 2008.
BTP – Spread Italia-Germania a 10 anni-3,96% a 269,58 punti, a fronte di tassi sui BTP decennali +0,35% al 4,06%.
ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Sotto i riflettori iltitolo Fiat, fino a -3,79%, sulla scia dei timori secondo cui il Tribunale Usa di Wilmington potrebbe accogliere le istanze del fondo pensione dei metalmeccanici Usa Veba, titolare del 3,3% di Chrysler da cedere a Torino. Rispetto ai 140 milioni di dollari messi sul piatto dal Lingotto, il pacchetto di Chrysler potrebbe valere fino a 342 milioni. Mps -0,59%, debolezza e vendite su altri titoli bancari come Bper -2,07%, BPM -0,85%, Banco Popolare -3,84%, Intesa -0,81%, Ubi Banca -2,10%, Unicredit -+0,10%; altri titoli in rosso Enel -1,50%, Finmeccanica -1,05%. Bene Telecom Italia +0,65%, Saipem +2,78%, Parmalat +0,89%.
TRA GLI ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,01% a $1,3013, dollaro/yen -1,02% a JPY 98,24; euro/franco svizzero -0,27% a CHF 1,2256.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,61% a $93,07 al barile, oro +0,33% a $1.466,80 l’oncia.
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