MILANO (WSI) – Seduta in netto peggioramento per l’azionario europeo con il morale degli investitori compromesso dai dati molto deludenti sul Pil Usa.
L’euro torna saldamente anche sopra 1,11 dollari, livello testato per la prima volta dallo scorso 5 marzo. Rally +1,49% sul dollaro, a $1,1144. Dollaro/yen piatto, +0,05% a JPY 118,92. Euro/franco svizzero -0,40% a CHF 1,0445. Euro/yen +1,56% a JPY 132,53. Euro/sterlina +0,68% a 0,7206.
Ftse Mib conclude la sessione con una flessione -2,28%, a quota 22.996 punti.
Nel corso del primo trimestre del 2015, il prodotto interno lordo degli Stati Uniti ha messo a segno un rialzo, su base annua, di appena +0,2%, decisamente al di sotto delle attese. E’ stato solo il primo ‘verdetto’ arrivato dal fronte americano.
Il secondo arriverà più tardi, con la decisione dei tassi sui fed funds e soprattutto il comunicato della Fed, che dovrebbe dare maggiori indicazioni sull’adozione da parte della Banca centrale americana di una manovra di politica monetaria restrittiva. Alcuni analisti iniziano a ritenere che un primo rialzo dei tassi avverrà addirittura non prima di dicembre. Il dollaro perde il suo appeal speculativo, a vantaggio dell’euro.
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Fed: rialzo dei tassi non prima di novembre
In generale l’Europa ha sofferto il calo in due giorni peggiore del 2015, scontando il tonfo soprattutto dei titoli delle aziende attive nel settore delle commodities. L’indice Stoxx Europe 600 Index è sceso fino a -2,2%, dopo aver oscillato tra il territorio positivo e quello negativo per almeno sette volte.
Diverse le notizie societarie rese note in giornata, che hanno visto protagoniste FCA; Eni; Unicredit.
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Numeri da bollettino di guerra per i titoli scambiati sul Ftse Mib: tra i bancari e finanziari Mps -3,52%, Bper -3,01%, BPM -3,19%, BP -3,12%, Intesa -2,59%, Ubi Banca -2,84%, Mediolanum -4,31%, Unicredit -1,69%; tra i titoli di altri settori Enel -1,94%, A2A -2,67%, forti vendite su FCA -4,58%, Finmeccanica -3,52%, Prysmian -3,54%. Unici titoli positivi Pirelli e Telecom Italia. Mediaset -3,18%.
In primo piano sempre le notizie della Grecia: il governo greco sta lavorando a un nuovo disegno legge che presenta un pacchetto di riforme economiche, incluse misure per rafforzare le entrate tributarie. L’esecutivo vorrebbe far passare la legge il prima possibile, perché ritiene che potrebbe aiutare l’amministrazione ad assicurarsi almeno 1,9 miliardi di euro di profitti dal programma SMP (securities markets programme) della Bce sui mercati del debito.
Dal fronte economico, la fiducia delle imprese manifatturiere italiane è salita nel mese di aprile a 104,1 dal 103,7 di marzo. La mediana delle stime degli analisti interpellati da Reuters scommetteva su un livello intorno a 103,7, con una forbice compresa tra 108 e 102.
In ambito societario europeo, la casa automobilistica francese Peugeot e la banca spagnola BBVA hanno riportato utili migliori del previsto. Anche per Barclays il primo trimestre è stato positivo: il gruppo inglese ha chiuso con un EBIT in crescita del 9% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, a 1,85 miliardi di euro. Volksagen da parte sua ha archiviato il primo trimestre 2015 segnando una crescita del Mol del 17% a 3,3 miliardi di euro rispetto ai 2,8 miliardi dello stesso periodo di un anno fa. I risultati hanno battuto le attese di mercato, che si attendevano un EBIT pari a 3,12 miliardi.
Tra le materie prime, i futures sul petrolio Wti scambiano in rialzo +2,42% a $58,44 al barile; Brent +1,33% a $65,50. Oro -0,42% a $1.208,80. Argento +0,21% a $16,67. Balzo petrolio scatenato dal dato relativo alle scorte Cushing, che per la prima volta dal novembre del 2014 hanno subito una flessione, la scorsa settimana.
In Asia la seduta per l’azionario è stata contrastata. L’indice Hang Seng di Hong Kong è calato per il secondo giorno di fila, mentre il Nikkei giapponese fa +0,38%. Il listino composito di Shanghai è piatto.
(DaC-Lna)