ROMA (WSI) – La Grecia continua a dettare legge sui mercati. Dopo il default, avvenuto allo scoccare della mezzanotte, e in attesa del referendum del prossimo 5 luglio, il governo guidato dal premier Alexis Tsipras ha inviato una lettera in cui sostanzialmente si piega all’Ue, chiedendo però di nuovo modifiche. Interlocutori stremati, Merkel risponde con un no, sottolineando che si tornerà a trattare solo dopo il referendum. Referendum che poteva essere cancelato e invece si fara’, anche se non rispetta almeno tre prerequisiti come dichiarato dal Consiglio d’Europa.
Eppure il segno più sull’azionario rimane – e forte – fino alla fine. Acquisti scatenati sul Ftse Mib, che guadagna +2,21% a 22.956,74 punti, appena sotto i minimi di giornata. A metà seduta era anche riuscito a oltrepassare la soglia dei 23.000 punti. Molto bene anche le altre piazze finanziarie del continente: Francoforte +2,06%, Londra +1,35%, parigi +1,94%, indice di riferimento europeo Eurostoxx 50 +2,08%.
Sul valutario, euro, che è salito +1,5% nel mese di giugno, cede -0,64% a $1,1076. Ora gli investitori prevedono che l’euro sarà scambiato a $1,07 alla fine del terzo trimestre, appena due centesimi più in alto rispetto alle stime dell’inizio di giugno. Dollaro/yen +0,49% a JPY 123,10. Euro/yen -0,15% a JPY 136,33. Euro/sterlina -0,22% a GBP 0,7081; euro franco svizzero +0,36% a CHF 1,0455.
Tra i titoli scambiati sul Ftse Mib, Mps +3,61%, Bper +2,69%, BPM +2,48%, BP +2,37%, Intesa +3,44%, Ubi Banca +4,38%, Unicredit +3,24%; tra i titoli di altri settori, A2A +3,55%, Cnh Industrial +4,2%, Eni +1,57%, Exor +3,39%, Finmeccanica +3,10%, Telecom Italia +3,95%, Mediaset +5,10%, Yoox +3,2%.
Sul mercato del reddito fisso, scende di oltre 7 punti percentuali lo spread BTP-Bund a 10 anni, a 141,31 punti base; tassi sui BTP decennali -2,78% al 2,23%, tassi sui Bund crescono +6,39% allo 0,81%. Da segnalare che proprio stramattina la Germania ha collocato Bobl 5 anni con scadenza ottobre 2020 per 3,205 miliardi di euro, con i tassi che sono saliti allo 0,17%, in rialzo rispetto all’asta precedente. Stando a quanto riporta Traderlink, le richieste sono state pari a 1,0 volte il quantitativo offerto, dal 1,6 dell’asta del 3 giugno, con una tail di 0,3 basis point.
Intanto la stessa Bank of England afferma che “la Grecia pone un rischio al sistema finanziario”.
Anche il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble mette le mani in avanti, affermando che “nei fatti nulla è cambiato, e che al momento non ci sono le basi per trattare in modo serio con la Grecia”. Proprio la lettera di Tsipras sarebbe stata la causa della decisione dell’Eurogruppo di rimandare la videoconferenza alle 17.30 di oggi.
Intanto dal fronte macroeconomico sono arrivati i dati PMI manifatturieri. In generale, guardando all’intera Eurozona, nel mese di giugno l’indice stilato da Markit è rimasto invariato a 52,5 punti, in linea con le previsioni, e come a maggio. La Spagna ha deluso, con un Pmi a 54,5, al di sotto delle attese; la Francia ha battuto le attese, con il dato di giugno a 50,7, contro le attese di 50,5 e i precedenti 50,5 punti. Inoltre sempre in Francia le vendite di auto del mese di giugno sono balzate +15%; in Germania indice in rialzo modesto, da 51,1 to 51,9. In evidente fase di contrazione la Grecia, con l’indice al di sotto della soglia dei 50 punti, a 46,9 punti, contro i precedenti 48 punti.[ARTICLEIMAGE]
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Azionario asiatico in rialzo, così come i futures sullo S&P 500, dopo che l’indice ha sofferto il primo calo trimestrale in dieci trimestri. “La Grecia non è riuscita a rimborsare (i debiti verso l’Fmi) ma, fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza dal referendum, è difficile riuscire ad assumere posizioni – ha commentato Juichi Wako, senior strategist presso Nomura Holdings, broker numero uno del Giappone – Mentre attentiamo, il mercato non sarà propenso a buy aggressivi. L’economia cinese sta rallentando il passo, ma si tratta di qualcosa che sapevamo, e ciò sta avvenendo a un ritmo che non preoccupa troppo sul lato della crescita”.
In attesa del referendum del prossimo 5 luglio, la Borsa di Atene e le banche rimangono sempre chiuse e il paese è nel caos.
In Asia, focus sulla borsa di Shanghai, reduce da un rally segnato alla vigilia fino a +5,5%, balzo giornaliero maggiore dal 2009. Praticamente il listino ha cancellato tutti i guadagni della vigilia, con un tonfo -5,23%, dopo la pubblicazione dell’indice PMI manifatturiero di giugno, che si è attestato a 50,2 punti, come a maggio, stando ai dati diffusi dal governo. Tuttavia l’indice finale stilato da HSBC si è attestato a 49,4 punti, dunque in fase di contrazione a giugno, al di sotto del dato preliminare di 49,6, anche se sopra i 49,2 di maggio. Il PMI dei servizi è invece salito a 53,8 dai 53,2 di maggio.
Lo Shanghai Composite, entrato nel mercato orso nella sessione di lunedì, ha terminato la seduta di martedì a un valore -17% rispetto ai massimi testati lo scorso 12 giugno. L’indice è comunque salito +14% nel corso del secondo trimestre.
Riguardo ad altri mercati asiatici, Nikkei +0,46%, Sidney +1,04%, Hong Kong +1,09%, Seul +1,14%.
Tra le commodities, futures sul petrolio -1,85% a $58,37 al barile, Brent -1,16% a $62,85; oro -0,34% a $1.167,80, argento -0,20% a $15,55. (Lna)