MILANO (WSI) – Borsa Milano paga la decisione della Commissione Ue di rivedere al ribasso le stime sulla crescita economica dell’Italia in particolare e dell’Eurozona in generale.
Dopo una mattinata di guadagni +1% circa, il Ftse Mib ha virato in territorio negativo e accelerato al ribasso per chiudere a -2,24% in area 18.934,63 punti.
Dalle previsioni della Commissione europea, è risultato che, a fronte di un miglioramento del deficit, il debito e la disoccupazione italiana testeranno nuovi valori record.
Forti i timori sulla deflazione, dal momento che dal rapporto risulta anche che il tasso di inflazione sarà ben al di sotto delle previsioni della Bce. L’azionario europeo è così in calo per la seconda sessione consecutiva, dopo il rally settimanale più sostenuto dell’anno, la scorsa settimana.
Sotto pressione soprattutto il settore petrolifero, sulla scia del tonfo dei futures sul petrolio, al minimo in 4 anni. La flessione del greggio indica che i mercati continuano a temere un peggioramento dei fondamentali dell’economia globale (in uno scenario di minori consumi, si scommette su un calo della domanda di petrolio).
I contratti sul greggio scambiati a New York sono scivolati anche sotto la soglia psicologica dei $76 al barile, fino a $75,84, al valore più basso dall’ottobre del 2010. A livello di scambi, il volume dei futures è superiore del 5% rispetto alla media degli ultimi 100 giorni.
A condizionare il trend del greggio, è nello specifico la notizia del taglio dei prezzi da parte dell’Arabia Saudita per le esportazioni negli Stati Uniti.
Sul mercato italiano dei titoli di stato, lo spread tra i Btp decennali e i corrispettivi Bund tedeschi +0,31% a 159,20 punti base. Il rendimento è al 2,36%.
Riguardo ai titoli scambiati sul Ftse Mib, bene Mps, che dopo balzo +12%, riduce guadagni ma rimane in buon rialzo con +8,9%. Sotto pressione in generale i bancari con Bper -1,51%, BPM -1,43%, BP -0,88%, Intesa -1,32%, Unicredit -0,44%, Ubi Banca -0,08%.
GiĂą anche Telecom Italia -0,33%, recupero di Snam +5,23%; cede ancora Moncler.
Tra i timori degli investitori, anche quello di un rialzo dei tassi sui fed funds da parte della Fed prima del previsto. Contrastato l’azionario asiatico, con l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo che ha outperformato gli altri indici, balzando al record in sette anni. Balzo +2,73%. Hong Kong sotto pressione con -0,22%, Shanghai piatta, Seoul -0,91%, Sidney +0,24%.
In ambito valutario, l’euro in rialzo a $1,25524.
Tra le materie prime, il petrolio viaggia ai minimi di 4 anni dopo che i sauditi hanno tagliato i prezzi per gli Stati Uniti. I contratti con scadenza dicembre valgono $76,62 al barile (-2,74%). L’oro avanza dello 0,15% a $1.171,60 l’oncia.