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Borsa Milano sui massimi di seduta, euro risale dopo aver bucato $1,11

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MILANO (WSI) – L’esito delle politiche in Grecia con la vittoria di Alexis Tsipras non spaventa i mercati azionari europei e Piazza Affari riesce a chiudere con segno positivo e sui massimi di seduta.

“Sebbene il risultato elettorale comporti una minaccia all’euro, ritengo vi siano ragioni per credere che l’impatto sugli investitori europei e sulla crescita economica della regione possa essere più lieve di quanto si tema”, commenta, infatti, Paras Anand, responsabile per l’azionario europeo di Fidelity Worldwide Investment.

L’indice FTSE Mib ha guadagnato l’1,15%, mentre l’euro è stato messo sotto pressione. Aiutano l’Ifo tedesco e l’apertura di Finlandia e Bce al dialogo con la Grecia sul debito.

Per due soli seggi Syriza non ha ottenuto la maggioranza asosluta alle elezioni generali in Grecia, ma riuscirà a formare un governo alleandosi con la destra populusta dei “Greci indipendenti”.

La vittoria schiacciante del partito anti austerity ha innervosito nelle prime battute azionario, moneta unica e tutte le classi di asset considerate a rischio.

Ma i dati migliori delle attese sul clima di fiducia delle imprese in gennaio hanno dato una mano. Anche grazie all’euro debole, l’Ifo si è attestato a 106,7 punti, in rialzo rispetto ai 105,5 del mese di dicembre e anche rispetto alle previsioni che erano per un risultato di 106,3.

Volatili le banche e in particolare le Popolari. Pop Milano corre oltre +2% sulle indiscrezioni stampa circa un possibile interesse di BNP Paribas. Bene Mediobanca (+3%) sulla scommessa che la nuova possibile ondata di consolidamento domestico tra popolari possa vederla protagonista come adviser.

In positivo con rialzi di circa il 4% Tod’S e Fiat Chrysler Automobiles, che viene favorita dal rafforzamento del dollaro. Il titolo ha archiviato la seduta con un +3,74% in vista anche dei risultati 2014 che saranno annunciati in settimana.

In controtendenza gli energetici, con Saipem, Eni, Tenaris ed Enel Green Power che mettono a segno ribassi. Continua il calo del petrolio. Balza con volumi più che doppi rispetto alla media World Duty Free, sulle voci stampa di un possibile interesse del fondo Usa Kkr a entrare nel capitale.

Dopo la vittoria della formazione di sinistra, che ha promesso di rinegoziare il debito con i creditori internazionali della troika, la moneta unica è arrivata a toccare anche quota 1,1088 dollari, la soglia più bassa dai primi di settembre del 2003. Poi è risalita.

Il tasso d’interesse dei titoli a dieci anni greci si attesta all’8,683%, in lieve rialzo rispetto alla chiusura di venerdì pari all’8,386%. In rimonta invece i prezzi dei bond più sicuri come Bund e Treasuries. Lo Spread tra Btp e Bund decennali non subisce variazioni di rilievo restando ancorato in area 120 punti base. I rendimenti Btp di riferimento scambiano in progresso dell’1,6% all’1,52%.

È evidente che dopo il risultato delle urne elleniche, che ha consegnato la vittoria al 40enne Tsipras, il più giovane premier degli ultimi 150 anni di storia del paese, sta crescendo l’avversione al rischio. Il nuovo ministro delle Finanze ha promesso di “distruggere il sistema di oligarchi” corrotti ed evasori.

“Con un periodo difficile all’orizzonte per i mercati, che dovranno digestire le trattative tra il governo greco e i funzionari dell’area euro – che diventeranno un’ossessione – è dura ipotizzare positività per la moneta unica”, dice in una nota ai clienti Chris Weston, chief market strategist di IG Markets Ltd.

Il partito di Alexis Tsipras, 40 anni, ha intenzione di renegoziare i termini del piano di salvataggio internazionale concesso dalla Troika composta da Fmi, Bce e Commissione Ue.

In calendario macro oggi sono attesi l’indice tedesco dell’Ifo sulle prospettive aziendali. Nel frattempo in Ucraina continuano i combattimenti nella città portuale di Mariupol e sale il bilancio dei morti nel conflitto che vede confontarsi ribelli filo russi e governo.

Chiusura in calo per le borse asiatiche all’indomani della vittoria in Grecia di Syriza. Hong Kong ha ceduto lo 0,17%, mentre Shanghai ha perso lo 0,29%.
Seoul in controtendenza ha guadagnato lo 0,11%. La borsa di Sydney oggi è rimasta chiusa per la festività dell’Australia day.

Sul valutario, dopo aver toccato i minimi da 11 anni di 1,1088 dollari, l’euro risale a $1,1245 (+0,91%). Anche nei confronti della valuta giapponese la divisa del blocco a 19 rimonta, portandosi a quota 132,84 dai 132,08 yen della chiusura precedente. Il dollaro scambia invece a 118,16 yen al momento.

Nei confronti del dollaro lo yuan è ben impostato per mettere a segno la striscia negativa peggiore dal 2008 nell’arco di due sedute. Tra i titoli di Stato, i Treasuries a 30 anni avanzano, con i rendimenti al livello più basso di sempre.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio Usa cedono l’1,43% a 44,94 dollari al barile, mentre il nickel fa segnare una flessione del 2% circa a Londra. I contratti con scadenza febbraio sull’oro perdono lo 0,4% a $1.286,90 l’oncia, mentre i futures con consegna a marzo sull’argento lasciano sul campo l’1,5% a $18,09 l’oncia.

(DaC)