MILANO (WSI) – Borsa Milano chiude in prossimita’ dei minimi di seduta, causa il rinnovarsi delle tensioni in Eurozona. A nulla e’ servito l’avvio positivo di Wall Street e il dato degli ordini industriali negli Usa di maggio, risultato leggermente sopra le attese.
L’Unione europea ha dato tre giorni di tempo alla Grecia per presentare risultati concreti, facendo riapparire lo spauracchio di un’uscita dall’area euro di uno stato membro. A rischio la tranche di aiuti del valore di 8,1 miliardi di euro. A Milano l’indice principale Ftse Mib ha ceduto lo 0,61% a 15.365 punti. In calo anche l’indice di riferimento europeo Stoxx 600.
Tra i titoli scambiati a Piazza Affari, vendite su Fiat, dopo i numeri deludenti relativi alle immatricolazioni.
I mercati europei sembrano ignorare le ultime notizie positive arrivate dal fronte degli Stati Uniti, in particolare quella relativa al rafforzamento dell’Ism manifatturiero, che si è riportato sopra la soglia dei 50 punti, dunque in fase di espansione.
“Nella maggior parte delle regioni i fondamentali economici stanno migliorando – ha commentato Angus Gluskie, managing director presso White Funds Management a Sidney – I mercati hanno il potenziale di salire ancora da questi livelli. C’è però ancora un po’ di nervosismo, visto che ci troviamo in un momento in cui la Fed sta segnalando l’intenzione di ridurre le misure di stimolo”.
Inoltre, in Europa si attende il verdetto della Bce. Il consiglio direttivo si riunirĂ dopodomani 4 luglio, con la decisione sui tassi che arriverĂ alle 13.45 e la conferenza stampa di Mario Draghi che prenderĂ il via, come di consueto, alle 14.30.
Azionario asiatico in rialzo per il quinto giorno consecutivo, registra la fase rialzista più corposa dal mese di aprile. Nikkei in crescita +1,78%, Hong Kong -0,19%, balzo dell’indice australiano S&P/ASX 200 con +2,63% dopo la decisione della Banca centrale di lasciare i tassi invariati al 2,75%, lasciando la porta aperta a ulteriori misure di stimolo, visto che, come ha affermato, il dollaro australiano rimane ancora a livelli elevati. Shanghai +0,38%, Kospi coreano piatto.
L’indice di riferimento MSCI della Regione Asia Pacifico è salito +0,9%. “Gli investitori stanno tirando un sospiro di sollievo, con il peggio della volatilità che sembra essere passato – ha commentato in una intervista a Bloomberg Tim Condon, responsabile della divisione di ricerca asiatica di ING Grope, a Singapore – La liquidità in Cina è migliorata con i tassi interbancari che scendono dai massimi. Non siamo più nella fase di panico e osserviamo con interesse i dati economici che arriveranno dal fronte Usa”.
Inoltre, come fa notare Benedict Goette, amministratore delegato di Compass Capital Ag, a Zurigo; “i mercati hanno bisogno di un forte elemento di catalizzazione per adottare il trend al rialzo. Noi prevediamo che la correzione continuerà ”.
PIAZZA AFFARI – Sul Ftse Mib bancari in deciso peggioramento dopo la notizia che arriva dalla Grecia, poi alcuni riducono le perdite; Mps -0,30%, Bper -3,19%, BPM -2,81%, Banco Popolare -0,22%, Ubi Banca eccezione con +0,29%, Unicredit -1,26%, Intesa SanPaolo -1,05%. Tra altri titoli Diasorin -2,59%. Vendite su Fiat -2,74% circa, dopo i dati sulle immatricolazioni di giugno, Finmeccanica -2,49%, Eni -2%. Giù anche Telecom Italia, buy su Saipem +4,81%.
BTP ITALIA – Il differenziale fra Btp decennali e Bund tedeschi -1,16% a 272,42 punti base, a fronte di tassi decennali -0,95% al 4,39%.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro -0,47% a $1,3002; dollaro/yen +0,58% a JPY 100,23; euro/franco svizzero +0,17% a CHF 1,2370. Gli analisti di Mps Capital Services fanno notare che verso euro il cambio continua a muoversi poco al di sopra di area 1,30 con la resistenza di breve collocata presso 1,31.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,65% a $98,63 al barile, oro -0,25% a $1.252,50.
ANALISI MERCATI, TASSI E VALUTE DI MPS CAPITAL SERVICES
Tassi & Congiuntura: i buoni dati (indici Pmi) dal fronte manifatturiero dell’area Euro ed in particolare dei paesi periferici come Italia e Spagna, hanno ieri favorito il calo degli spread. Il tasso decennale italiano si è infatti riportato in prossimità del 4,4%, mentre lo spread è sceso sotto i 270 pb. Si arresta il calo dell’inflazione. Il dato preliminare di giugno per l’intera area è risultato in rialzo dell’1,6% a/a da 1,4% di maggio.
Il membro della Bce Nowotny è tornato a parlare del tema della supervisione bancaria. Secondo Nowotny, il Parlamento europeo potrebbe non essere in grado di prendere una decisione prima dell’estate come stabilito. Intanto in Portogallo si è dimesso il ministro delle finanze Gaspar che in una lettera lega la sua decisione alla perdita di credibilità dopo che il paese non è riuscito a rispettare i target di deficit e debito per lo scorso anno e per quello corrente. Gaspar è stato sostituito da Albuquerque.
Allo stesso tempo in Grecia il primo ministro Samaras ha accettato il ritorno in Nuova democrazia di due parlamentari, il che permetterà al ministro di rafforzare la sua maggioranza. Ricordiamo che i seggi di Nuova Democrazia sono 127 su 300, mentre la coalizione con il Pasok garantirebbe 155 seggi, poco più della metà . Ieri inoltre in Grecia sono ripresi i colloqui per lo sblocco di una tranche di aiuti, rimasta in sospeso a causa della crisi di governo scatenata dalla chiusura delle televisioni di stato. Iniziano a preoccupare i tassi bassi dell’area Euro.
Il primo ministro finlandese Katainen, secondo quanto riportato da Bloomberg, ha dichiarato che il suo governo sta monitorando il mercato immobiliare del paese per evitare che tassi troppo bassi possano favorire interventi normativi (come l’introduzione di un cap sui mutui) per evitare un forte aumento del debito privato. Al momento, secondo il primo ministro, non c’è necessità di utilizzare tali strumenti, ma la situazione va monitorata.
l’attenzione degli operatori rimarrà focalizzata sulle aste spagnole di giovedì (fino a 4Mld€) e soprattutto sulla riunione della BCE, da cui non sono attesi cambiamenti al livello dei tassi. C’è però molta attesa per le parole di Draghi riguardo ad eventuali nuove manovre non convenzionali.
Negli Usa tassi di mercato in calo dopo la pubblicazione dell’indice Ism di giugno. L’indice si è ricollocato sopra quota 50 (ossia il livello che segnala espansione dell’economia) malgrado la componente occupazionale sia tornata ai minimi dal 2009. Nella settimana di pubblicazione (il prossimo venerdì) dei dati sul mercato del lavoro, gli operatori hanno preso a riferimento soprattutto questa componente per affinare le attese sulle prossime mosse Fed. Un mercato del lavoro meno brillante potenzialmente metterebbe in discussione l’ipotesi di ridimensionamento del piano di acquisti Fed e di conseguenza i tassi ieri sono calati. All’interno della citata sottocomponente occupazionale dell’ISM, si può osservare come il ridimensionamento sia stato soprattutto il frutto di una percentuale di risposte (da 60 a 65%) indicante condizioni stazionarie piuttosto che in peggioramento. Nel frattempo, l’aspettativa di inflazione stabile nel lungo termine ha riportato lo spread dei tassi dei T-note 10 vs 30 anni ai minimi da 17 mesi a circa 100pb.
Valute: l’euro da venerdì si è leggermente apprezzato verso quasi tutte le valute mondiali in particolare verso quelle emergenti. La valuta potrebbe aver beneficiato dei segnali di miglioramento nei paesi periferici dell’area arrivati ieri dai Pmi di Spagna ed Italia. L’euro si è apprezzato anche verso yen con il cambio salito oltre la resistenza 130 (oggi nuovo livello di supporto) ed adesso indirizzato verso la successiva a 131. Dollaro australiano in deprezzamento verso tutte le principali valute mondiali questa notte dopo il nulla di fatto della RBA che ha lasciato il tasso di riferimento al 2,75%. A pesare sulla valuta hanno contribuito le parole del governatore Stevens secondo cui il dollaro resta “su livelli elevati e potrebbe deprezzarsi nel corso del tempo, contribuendo al ribilanciamento della crescita”. Inoltre nel comunicato è citata la possibilità di ulteriori tagli dei tassi qualora fossero necessari per supportare la domanda interna. Verso euro il cambio potrebbe tornare nei prossimi giorni a testare la resistenza collocata presso 1,4420; supporto a 1,3940. Yuan in apprezzamento verso dollaro dopo che i buoni dati macro in arrivo dagli Usa hanno migliorato la percezione sul futuro andamento dell’economia globale.
INFORMAZIONI DI STAMPA SUI TITOLI
ENI – Il colosso petrolifero statale cinese Cnpc rileverà la quota dell’8,4% detenuta dagli americani di ConocoPhillips nel consorzio internazionale per lo sviluppo del giacimento petrolifero del Kashagan, di cui Eni detiene il 16,81%.
ENEL – Endesa, controllata di Enel, ha annunciato ieri la cessione della propria quota del 12% nel gasdotto Medgaz (Algeria- Spagna) a Cepsa e Sonatrach, per un controvalore pari a 84 Mln€ ed una plusvalenza di 64 Mln€.
ENEL GREEN POWER – La società ha collegato alla rete due nuovi impianti fotovoltaici a Serre Persano, in provincia di Salerno, sede della prima centrale fotovoltaica di Enel, a lungo la più grande d’Europa ed oggi completamente rinnovata. I due nuovi campi, con una capacità installata complessiva di 21 MW, sono in grado di produrre a regime fino a circa 30 Mln di kW/ora all’anno (corrispondenti ai consumi di 15.000 famiglie).
FIAT – Le immatricolazioni di auto a giugno in Italia hanno registrato un calo del 5,5% rispetto allo stesso periodo del 2012, il gruppo Fiat ha immatricolato 33.504 veicoli con un calo annuo del 15,2%. La quota di mercato del gruppo è del 27,46%, in discesa dal 30,2% di maggio. In Brasile nel primo semestre 2013 Fiat conferma la sua leadership sul mercato con una quota del 22,2%. Dopo le indiscrezioni sulla ricerca di un partner da parte di Peugeot, il presidente di Fiat John Elkann ha detto che non ci sono stati contatti con la casa francese su possibili alleanze, ma il Lingotto è sempre disponibile a valutare opportunità .
GENERALI – Con l’incorporazione in Ina Assitalia delle attività assicurative e delle principali partecipazioni italiane, ha preso il via “Generali Italia Spa”, con Sergio Balbinot alla presidenza, Alberto Minali alla vicepresidenza e Raffaele Agrusti AD.
RCS – Il presidente di Fiat, John Elkann, ha detto che non c’è alcuna alleanza in vista con il magnate australiano Rupert Murdoch, sottolineando che dopo la recente tempesta, la priorità per il gruppo editoriale è la stabilità e non è ancora il tempo di parlare di progetti futuri.
TELECOM ITALIA – Le trattative con Hutchison Whampoa sono in stallo, anche in vista di sviluppi sullo scorporo della rete. Secondo alcune fonti il consiglio Telecom del 4 luglio potrebbe prendere ancora tempo.