MILANO (WSI) – Borsa Milano in solido rialzo, complice anche la nota positiva arrivata da una importante banca d’affari, che consiglia agli investitori di rimanere sovrappesati sull’azionario italiano. Ftse Mib +0,90% a quota 21.692 punti.
Spread BTP-Bund a 10 anni sotto pressione attorno a 172 punti base, in calo -1% circa, viaggia ai minimi dal 2011, a conferma del forte allentamento, nei mesi scorsi, delle tensioni sui mercati periferici dell’Eurozona.
Il calo dei tassi e dello spread si spiega anche con le attese/speranze di un intervento di politica monetaria da parte della Bce. La decisione sui tassi sarà annunciata giovedì 3 aprile, e i trader sperano soprattutto in qualche annuncio di misure straordinarie da parte del numero uno, Mario Draghi.
Rimane infatti in Eurozona il problema della deflazione; reso noto il dato sull’inflazione dell’area, che a marzo è scivolato al minimo in più di quattro anni. Di fatto, l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto di appena +0,5% su base annua, dopo +0,7% di febbraio, e contro il +0,6% previsto dai 41 economisti intervistati da Bloomberg.
Tuttavia, solo tre dei 57 economisti che hanno partecipato a un altro sondaggio di Bloomberg stimano un taglio dei tassi il prossimo 3 aprile. Rimane poi il nodo della Germania ossessionata dall’inflazione, che starebbe pensando più che altro a un rialzo dei tassi.
Focus sulle banche nella giornata di oggi, in particolare su Mps, con la Fondazione che ha raggiunto un accordo per la cessione di una quota della propria partecipazione in Banca Mps pari al 6,5% del capitale sociale, di cui il 4,5% a favore della Fintech Advisory Inc e il 2% a favore della Btg Pactual Europe LLP. Forte rialzo per il titolo (nel finale +6% circa). Scambi boom: 900 milioni di pezzi, pari a quasi l’8% dal capitale.
Acquisti scatenati anche su Banco Popolare (oltre +12%), con l’avvio dell’aumento di capitale; bene anche Fiat, +2,91%, nel giorno dell’ultima assemblea ordinaria a Torino.
Alttri titoli bancari Bper +3,69%, BPM +3,70%, Intesa +2,66%, Mediobanca +4%, Unicredit +1,38%. Altri titoli Pirelli -1%, Saipem +2,91%, Yoox -2,67%.
Sul fronte dell’analisi tecnica del Ftse Mib, l’indice ha superato la resistenza posta a 21.675 (area di massimi dell’autunno 2010) e a questo punto il prossimo target è attorno a 22.500 punti.
Le Borse asiatiche si sono spinte in rialzo, eccezion fatta per Seul. A Tokyo, l’indice Nikkei dei 225 titoli guida ha segnato +0,9% a quota 14.827,83 punti. I mercati sperano che la Cina prenderà misure forti per alimentare la crescita della sua economia. L’indice della regione Asia Pacifico aumenta di valore da quattro sedute di fila. A livello settoriale, i gruppi attivi nel comparto dei consumi sono i più positivi.
I mercati si trovano tutti in prossimitĂ di massimi storici importanti. Un sincronismo massimo, riferiscono gli analisti, creerebbe una ghiotta opportunitĂ di vendita.
Sul versante macro i fari sono puntati sul Giappone. Se si esclude giugno 2013, la produzione industriale ha subito il calo maggiore dai tempi dello tsunami. Chi si aspetta più manovre di rilancio da parte delle autorità di politica monetaria dovrebbe ricredersi. Visto a che livello sono i dati sull’inflazione sarebbe rischioso. Il PMI ha intanto subito il calo peggiore nell’arco di due mesi da oltre un anno e mezzo. Ora si trova ai minimi di sei mesi.
Il deficit pubblico francese si è attestato oltre quanto concordato con Bruxelles. La Francia ha archiviato il 2013 con un rapporto deficit/PIL che si attesta al 4,3% in calo rispetto al 4,9% (rivisto al rialzo da 4,8%) registrato nel 2012, ma superiore al target del 4,1% che il governo d’oltralpe si era impegnato a raggiungere d’accordo con i partner europei.
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In settimana si conosceranno il rapporto mensile occupazionale Usa, che potrebbe incoraggiare gli operatori a prendere rischi, e la riunione della Bce.
Sugli altri mercati, sul valutario euro piatto su dollaro e yen.
Sul valutario, euro +0,21% a $1,3781; dollaro/yen +0,18% a JPY 102,98; euro/franco svizzero -0,13% a CHF 1,2178. Euro/yen +0,37% a JPY 141,88.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,48% a $101,18, il prezzo dell’oro -0,21% a quota $1.291,60 l’oncia.