MILANO (WSI) – La Borsa di Milano ha chiuso in ribasso, peggiorando nelle prime ore del pomeriggio, complice il dato comunicato in Cina, che ha indicato un crollo nella crescita delle esportazioni al minimo in 10 mesi. Appesantito dalle banche, Fiat e Telecom, il listino italiano principale Ftse MIB ha accusato un calo dello 0,81% a 16.556,34 punti. L’azionario europeo è sceso per tre settimane consecutive e l’indice di riferimento Stoxx Europe 600 viaggia a un valore sotto del -5% rispetto allo scorso 22 maggio.
A Piazza Affari si segnalano acquisti selettivi su alcuni titoli, come Fondiaria-Sai favorita dal indiscrezioni stampa circa l’interessamento del finanziere Warren Buffett agli asset che Unipol sara’ spinta dall’Antitrust a dismettere. Anche gli altri listini azionari sono stati sottoposti a una pressione moderata. In generale pesa il settore minerario, dopo che le importazioni cinesi hanno registrato un calo dello 0,3%, da attese a +6% e i volumi dei metalli, inclusi rame e alluminio, un ribasso a doppia cifra.
La settimana inizia bene invece per l’azionario asiatico, con l’indice di riferimento MSCI Asia Pacific che ha riportato il guadagno più forte in tre settimane. Di fatto, il benchmark è salito +1,2%, al ritmo più forte dallo scorso 20 maggio.
Poderoso il rally della borsa di Tokyo che, dopo un calo del valore di mercato di ben 600 miliardi di dollari nelle tre settimane precendenti, ha visto l’indice allargato Topix balzare fino a +4,1% e il Nikkei fare +4,9%. Ha inciso la decisione del Government Pension Investment Fund, fondo numero uno nella gestione dei risparmi pensionistici, di aumentare l’esposizione azionaria sul paese, vendendo contestualmente bond. Ma gli investitori hanno guardato anche alla revisione al rialzo del Pil del primo trimestre, salito su base annua del 4,1% e su base trimestrale dell’1%, contro rispettivamente +3,5% e +0,9% inizialmente comunicati.
“Il rapporto sull’occupazione Usa sta dando una bella spinta al mercato, visto che i numeri (sulla creazione di nuovi posti di lavoro) sono stati positivi, ma “non tanto da alimentare i timori di una riduzione del programma di quantitative easing della Fed”, ha commentato in una intervista rilasciata a Bloomberg Kenji Shiomura, senior strategist presso Daiwa Securities, seconda società di brokeraggio in Giappone.
BTP ITALIA – Spread Italia-Germania a 10 anni +2,48% a 273,95, a fronte di rendimenti sui BTP decennali +2,35% al 4,29%.
PIAZZA AFFARI – Tra le blue chip raffica di vendite sui titoli bancari in scia al rialzo dello spread che ha rivisto quota 270 punti: Mps -4,67%, Bper -4,39%, Bpm -4,17%, Ubi -3,41%. Pesanti anche Fiat (-4,67%) e Telecom (-4,48%).
In controtendenza Fonsai (+3,24%) dopo le indiscrezioni di stampa circa l’interesse per gli asset della controllata Milano Assicurazioni da parte del fondo di Warren Buffett, Berkshire Hathaway.
Tonfo in Borsa per il titolo Rcs, con le azioni che hanno lasciato sul terreno il 9,09% a 3,1 euro. Nel pomeriggio si è riunito il patto di sindacato del gruppo editoriale in vista del cda convocato per giovedì per approvare i dettagli dell’aumento di capitale, la cui partenza sul mercato è attesa per lunedì prossimo.
ALTRI MERCATI – Tra gli altri mercati, sul valutario euro rallenta, facendo segnare un calo -0,03% a $1,3218; dollaro/yen +1,11% a JPY 98,61, euro/franco svizzero +0,10% a CHF 1,2381.
Gli analisti di Mps Capital strategist sottolineano che “per questa settimana il livello di resistenza da monitorare si colloca presso 1,3010, mentre il supporto principale passa da 1,30 con livello intermedio presso 1,31. I dati della CFTC relativi alla scorsa settimana mostrano un ridimensionamento marcato (-49%) delle posizioni nette ribassiste degli speculatori sull’euro/dollaro. Gli speculatori sono fortemente pessimisti sul dollaro australiano: secondo i dati della CFTC, le posizioni nette ribassiste sono su livelli record. Infine segnaliamo il nuovo minimo storico della rupia indiana ai minimi storici verso dollaro ed euro.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,66% a quota $95,40 al barile, oro -0,01% a $1.382,80.
REPORT BUY & SELL DI PIETRO DI LORENZO, AMMINISTRATORE UNICO SOS TRADER
La borsa di Milano archivia la settimana in ribasso: FTSE Italia All-Share (Variazione ultimi 5 giorni -2.796% Variazione ultimo anno +22.033 %) FTSE MIB (Variazione ultimi 5 giorni -3.038% Variazione ultimo anno +23.224%) FTSE Italia STAR (Variazione ultimi 5 giorni -1.153% Variazione ultimo anno +24.362%).
Fra i titoli maggiori si mettono in evidenza: Buzzi (+2.26%) Ansaldo (+1.63%) Mediolanum (+0.87%) Pirelli (+0.39%) A2a (+0.38%). In rosso invece: Banco Popolare (-8.25%) Pop Emilia (-7.52%) Unicredit (-7.37%) Ubi Banca (-5.79%) Enel (-5%).
I 5 titoli del Ftse Mib con maggiori rialzi da inizio anno sono: Fiat +60,95% Fondiaria – Sai +55,95% Mediaset +54,24% A2a +50,01% Salvatore Ferragamo +39,72%. I 5 titoli più deboli: Saipem -31,16% Banco Popolare -15,98% Telecom Italia -15,01% Enel -11,66% Banca Pop Milano -8,74%
Passando ad un quadro tecnico generale del mercato, il FTSE MIB disegna una white spinning top che interrompe la serie di 5 candele nere consecutive. L’indice mostra segnali di “stanchezza” testando il bordo inferiore del rettangolo di circa 1.200 punti che ingabbia i prezzi da 32 sedute fra area 16.450 e 17.650 punti: la fuoriuscita da questo box innescherà un significativo movimento direzionale.
L’andamento dei mercati sarà legato alla percezione che avranno gli operatori sulle prossime mosse di politica monetaria delle principali banche centrali (in primis la Fed); questo atteggiamento genera il paradosso per il quale a dati macro Usa deludenti seguono solitamente acquisti e viceversa che fotografa il timore del mercato che una crescita dell’economia Usa (soprattutto sul lato occupazione) potrebbe indurre la Fed a interrompere gradualmente il quantitative easing ovvero la creazione di moneta e la sua iniezione nel sistema economico.
Operativamente lunedì abbasseremo il trailing stop sulla posizione short detenuta sul titolo bancario (al fine di salvaguardare parte dei profitti virtuali sin qui ottenuti) e proveremo a incrementare l’esposizione sul mercato puntando su un titolo del settore “auto e componentistica” che disegna un interessante pattern di inversione rialzista. Per consultare la Video Analisi dei mercati (inizia dal minuto 2.10).
APPROFONDIMENTO PIAZZA AFFARI CON ROBERTO MAGGI (UNICREDIT)
Sul fronte Fiat, per l’Ad Marchionne non è necessaria l’emissione di nuovo debito per finanziare l’acquisizione del 41,5% di Chrysler in mano a Veba, su cui proseguono le trattative, e parla di tempi “i più brevi possibile”. Exor si è impegnata a sottoscrivere l’aumento di capitale Fiat.
Risanamento (EUR0,2474): Luigi Zunino ha dichiarato che la sua offerta
presentata alla società e ai suoi principali azionisti prevede l’acquisizione di
azioni dalle banche azioniste della societĂ e da Sistema Holding, le holding
in liquidazione dello stesso Zunino, a EUR0,25 per azione.
Telecom Italia (EUR0,5805): da fonti Reuters, si aspetta che la rete di
accesso della linea fissa, prossima allo spin off, possa generare ricavi annui
pari a quasi EUR4 mld con un margine sull’Ebitda del 50% circa. L’AD Patuano ha detto che il tema Hutchison è “on hold” e i tempi dello scorporo della rete fissa sono di 15-18 mesi, ma “se sono rose devono fiorire prima” e che l’integrazione con H3G sarà esaminata nel prossimo Cda.
Eni (EUR17,30): Ubs taglia il target price a EUR20, mantiene il giudizio Buy, ma Toglie il titolo dalla propria European Key Call List.
NUOVA MISSIONE TROIKA IN FRECIA, FMI PREME PER SVALUTAZIONE DEBITO (Mps Capital Services
Oggi inizia una nuova missione della Troika in Grecia che dovrebbe analizzare i progressi fatti in sede di bilancio e consentire l’erogazione della Tranche da 3,3 Mld€ a giugno già approvata dall’eurogruppo il 17 maggio.
Secondo il quotidiano tedesco Bild il FMI sta facendo pressioni sui paesi dell’area Euro per una nuova svalutazione del debito greco entro fine anno che si aggirerebbe intorno ai 4,6 Mld€. La Germania però difficilmente potrebbe prendere una decisione prima delle elezioni di settembre.
Per il quotidiano Handelsblatt la Germania potrebbe sospendere gli aiuti concessi in caso di nuove svalutazioni. Intanto secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo El Pais, Bce e Fmi avrebbero proposto di estendere al 31 dicembre il termine per ultimare il processo di ricapitalizzazione del sistema bancario spagnolo.
In settimana sono attese le audizioni presso la Corte costituzionale tedesca sul tema programma OMT. In particolare domani è attesa la testimonianza di Asmussen (membro Bundesbank che però in questo caso interverrà a difesa delle ragioni della BCE in qualità di capo del dipartimento legale) e Weidmann, quest’ultimo contrario al piano. Asmussen, in un’intervista al quotidiano tedesco Bild, ha definito indispensabile il programma ed ha evidenziato le serie conseguenze che potrebbero esserci nel caso in cui venisse cancellato.
Il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine ha riportato l’indiscrezione secondo cui il parere legale ottenuto dalla Bce sul tema OMT, conterrebbe un limite massimo pari a 524Mld€ li di bond acquistabili, ossia l’ammontare sufficiente per coprire eventualmente le esigenze di Spagna,Italia, Irlanda e Portogallo. Un portavoce della Bce ha però prontamente smentito.
Sul fronte macro segnaliamo il recupero della produzione industriale e manifatturiera francese di aprile grazie soprattutto al contributo del settore materiali da trasporto. Negli Usa tassi di mercato in rialzo dopo la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro.
Complessivamente i dati sono risultati sostanzialmente in linea con il consenso di Bloomberg News, tenuto conto anche della marginale revisione al ribasso dei due mesi precedenti, mantenendo la crescita media mensile degli occupati intorno alle 190.000 unità da inizio anno, un livello di fatto in linea con la media dell’intero 2012. La composizione del dato ha confermato allo stesso tempo quanto emerso nelle ultime rilevazioni: a fronte delle contribuzioni negative del comparto manifatturiero e di quello pubblico e la sostanziale neutralità delle costruzioni, il ruolo da protagonista è stato rivestito ancora una volta dal comparto servizi.
La reazione degli operatori con tassi e listini azionari in rialzo, è da attribuire in buona misura al timore latente di un dato inferiore alle attese, dopo indicazioni in tal senso arrivate da alcuni indicatori anticipatori pubblicati nei giorni precedenti. In ottica riunione Fed della prossima settimana, il dato in esame potrebbe comportare una sostanziale invarianza dell’atteggiamento della banca centrale, orientata a mantenere aperta sia l’ipotesi di incremento sia di decremento del piano di acquisto in base all’evoluzione macro.
INFORMAZIONE DI STAMPA SU TITOLI (MPS)
ENEL – la società ha lasciato in sospeso il collocamento di un bond ibrido da circa 3 Mld€ almeno fino a mercoledì a causa della volatilità dei mercati.
FIAT – Secondo l’Ad Sergio Marchionne per l’acquisizione di Chrysler non sarà necessaria una nuova emissione di debito. Marchionne inoltre non escluderebbe una fusione e quotazione a New York di Fiat e Chrysler entro il 4° trimestre dell’anno.
FINMECCANICA – sarebbero cinque i gruppi interessati per Avio Spazio, la cui valutazione si attesterebbe intorno ai 300-400 Mln€. Finmeccanica detiene l 15% della società .
PIRELLI – Il presidente del gruppo Tronchetti Provera ha dichiarato che il gruppo guarda a nuove alleanze per una crescita in Asia. Dal 2017 il timone della società passa Clessidra. Tra quattro anni Tronchetti avrà 90 giorni di tempo per trovare un compratore.
TELECOM ITALIA – La società , secondo una fonte vicina all’argomento, si aspetta che la rete di accesso alla linea fissa, prossima allo spin-off, possa generare ricavi annui di 4 Mld€ circa. L’AD Patuano ha dichiarato che i tempi dello scorporo della rete fissa sono di 15-18 mesi
UNIPOL – Secondo quanto riportato da Il Sole 24ore, Warren Buffet con la sua società Berkshire Hathaway, sarebbe fra i soggetti interessati agli asset che il prossimo gruppo assicurativo Unipol-Fondiaria-Sai deve vendere in ottemperanza alle indicazioni dell’Antitrust. Secondo le indiscrezioni del quotidiano, all’asta parteciperanno anche Allianz, Zurich, Axa ed una serie di fondi di private equity
WAL-MART – Il colosso Usa del settore retail ha annunciato venerdì un piano di buy-back da 15 Mld$ che va a sostituire un precedente piano di uguale importo inutilizzato per circa 700 Mln$. Negli ultimi 4 anni la società , secondo i dati forniti da Bloomberg, ha acquistato circa 36 Mld$ di azioni proprie.