In una seduta dai volumi sottili, per via di Wall Street a mezzo servizio nel giorno del Black Friday, gli analisti avvertono del rischio di volatilità. Buona parte degli investitori europei cercheranno di rimanere ai margini, aspettando di avere nuove indicazioni dalle banche centrali e dal fronte macro. Alla Borsa di Milano, in un clima di incertezza in attesa del referendum costituzionale, l’osservata speciale resta Mps dopo l’approvazione dell’assemblea dei soci all’aumento di capitale da 5 miliardi, il terzo in tre anni. La chiusura dell’operazione “senza precedenti” come l’ha definita il Ceo Marco Morelli, è prevista entro l’anno. Ma manca ancora la sottoscrizione dei grandi investitori.
In Asia intanto la Banca centrale della Cina continua la sua guerra valutaria contro il resto del mondo, abbassando il valore dello yuan dello 0,12%. La divisa scende così al livello più basso dal giugno 2008. Il rafforzamento del dollaro sullo yen aiuta la Borsa di Tokyo, salita ai massimi di dieci mesi. In Giappone l’inflazione è risultata in linea con le stime e
Sugli altri mercati, le materie prime e i metalli denominati in dollaro scendono quasi tutti: l’oro scambia ai minimi di nove mesi e anche petrolio in calo in attesa della riunione della prossima settimana dell’Opec. Ci sono ancora delle divisioni di veduta tra i paesi produttori di greggio sul tipo di taglio alla produzione che va effettuato e su chi parteciperà all’accordo di Vienna.
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