ROMA (WSI) – Azionario asiatico misto, nonostante la chiusura positiva di Wall Street e il rally dell’azionario cinese, con i mercati che riaprono dopo la pausa festiva. L’indice Shanghai è balzato fino a +3,8% a 3.168,89 nei massimi intraday dopo la chiusura dovuta alle celebrazioni del National Day.
“La Cina è tornata e ha parecchio da recuperare – ha commentato in un’intervista rilasciata al sito Cnbc Evan Lucas, market strategist presso IG – Da quando i mercati hanno chiuso lo scorso 1° ottobre, l’indice Hang Seng (di Hong Kong) è salito +8%, mentre le azioni H, ovvero quelle delle aziende cinese quotate a Hong Kong, è balzato +10,5%”.
Focus in Asia anche sull’indice australiano S&P/ASX 200 che, pur con guadagni limitati a +0,24% appena, ha testato il massimo intraday dallo scorso 31 agosto, ovvero in cinque settimane e mezza.
Tokyo sotto pressione con -0,94%, sulla scia del dato negativo relativo agli ordinativi dei macchinari, che ad agosto sono scesi -3,5% su base annua, ben al di sotto del +4,2% atteso da Reuters.
Nuovi interventi dalla Banca centrale della Cina, la People’s Bank of China, che ha apprezzato lo yuan, portando il suo valore al record in due mesi.
Arrivata intanto la nota di Goldman Sachs, che ha rivisto al ribasso il target a 12 mesi dell’indice CSI 300, da 5.000 a 4.000, avvertendo che il governo di Pechino potrebbe aver bisogno di acquistare azioni per un valore compreso tra 200-300 miliardi di yuan, per fare in modo che l’indice Shanghai Composite rimanga attorno a 3.100 punti.
(Lna)