SIENA (WSI) – Tassi & Congiuntura: in lieve rialzo gli spread periferici dell’area Euro con il movimento attribuibile soprattutto al tasso decennale tedesco che ha registrato un lieve calo, mentre quello italiano è rimasto fermo al 4,31%. Sul mercato monetario continua il lieve rialzo del tasso Euribor a 3 e 6 mesi a 0,232% e 0,378% rispettivamente. Continuano le dichiarazioni di esponenti politici ed europei su Cipro.
Secondo Barthle portavoce del partito della Cdu (partito della Merkel), un collasso del sistema bancario cipriota potrebbe minare la stabilità dell’area Euro, suggerendo quindi che la Germania non si opporrà ad un eventuale salvataggio di Cipro. Il ministro delle finanze cipriota, ha invece dichiarato che i detentori di bond senior ed i correntisti non saranno toccati nell’ambito del piano di salvataggio del sistema bancario del paese. Il ministro si è inoltre detto molto fiducioso che il prestito russo da 2,6 Mld€ entro il 2016 possa arrivare molto presto.
La Russia si è infatti detta disponibile a sostenere il salvataggio dell’isola insieme all’Ue. La Cancelliera Merkel in occasione dell’incontro con il primo ministro uscente Monti, si è detta fiduciosa di raggiungere un accordo sul bilancio Ue al consiglio del 7-8 febbraio. Ricordiamo che la commissione vorrebbe aumentare il bilancio Ue, ma la proposta non è stata ben accolta da alcuni membri come la Gran Bretagna.
L’inflazione tedesca preliminare di gennaio ha registrato un rallentamento rispetto al mese precedente, risultando inferiore alle attese di Bloomberg. Il dato armonizzato si è portato all’1,9%, sotto il target della Bce del 2%. Oggi sarà invece pubblicato il dato per l’intera area Euro, che dopo il rallentamento di Germania e Spagna potrebbe risultare più bassa rispetto al mese precedente o comunque in linea con esso. Negli Usa ieri si è assistito ad un lieve calo dei tassi di mercato su tutte le scadenze, ma l’entità è stata molto limitata e questa mattina il calo è stato già recuperato. Il tasso a 10 anni si colloca al 2%, poco distante dai massimi da 9 mesi. Sul lato macro a dicembre sono saliti molto oltre le attese i redditi delle famiglie su base mensile grazie ai dividendi ed ai bonus che molte imprese hanno anticipato in vista dell’aumento delle tasse da gennaio.
Variazione positiva anche per i consumi delle famiglie. Lieve rialzo per le richieste settimanali nella settimana del 26 gennaio; il dato potrebbe riflettere aggiustamenti stagionali. Molto più importanti saranno i dati del mercato del lavoro in pubblicazione oggi pomeriggio: il consensus di Bloomberg News stima un incremento dei posti di lavoro sostanzialmente analogo a quello di dicembre. Da segnalare che oggi la serie dati sarà rivista dal 2008 per aggiornamento dei fattori di destagionalizzazione. Sul fronte politico, segnaliamo che il Congresso ha approvato la legge per l’estensione del tetto del debito per 3 mesi. Dopo il voto favorevole della Camera della scorsa settimana, il Senato ha espresso il suo parere positivo.
Valute: prosegue la forza dell’euro sui mercati. Con l’inizio della sessione asiatica si è verificato un nuovo rialzo per l’euro/dollaro dopo che il cambio aveva passato l’intera giornata in trading range durante la sessione europea ed Usa di ieri. Per oggi il supporto si colloca a 1,3540, mentre la resistenza a 1,37. Oggi l’attenzione degli operatori sarà focalizzata sui dati del mercato del lavoro Usa, che potrebbero portare volatilità sul cambio. Stanotte è proseguita la fase di deprezzamento dello yen verso tutte le principali valute mondiali su attese di ulteriori misure espansive da parte delle autorità giapponesi. Verso dollaro il cross è salito sopra 92 per la prima volta dal 2010. La resistenza da monitorare nei prossimi giorni si colloca presso area 93. Verso euro il cross è sui massimi dall’aprile 2010 poco al di sotto della resistenza collocata a 126. In deprezzamento lo yuan cinese vs dollaro nonostante i dati provenienti dai Pmi manifatturieri di gennaio confermino la fase di espansione del settore. Il dato calcolato dall’ufficio di statistica del paese mostra che il recupero è però soprattutto concentrato nelle grandi imprese del paese, mentre le medio/piccole sono ancora in sofferenza.
Materie prime: ieri le materie prime si sono mosse intorno alla parità , con cali più accentuati per i preziosi nonostante il deprezzamento del dollaro. L’oro ha chiuso il mese di gennaio in calo (-0,9%) per il quarto mese consecutivo; si tratta della serie di cali peggiore dallo scorso maggio. Prosegue il rialzo del petrolio, con il Brent poco sotto i 116$/b, livello di resistenza tecnica. Lievi cali per i metalli industriali non ferrosi, mentre ha chiuso in forte rialzo il benchmark australiano sul ferro (+2,1%). Nel complesso il mese di gennaio è stato positivo per le materie prime (indice GSCI ER +4,4%) con i principali settori in rialzo (energetici, metalli industriali ed agricoli), ad eccezione dei preziosi che hanno chiuso in lieve calo.
Azionario: dopo una mattinata in negativo i listini del vecchio continente hanno prima azzerato le perdite e poi chiuso in negativo, ad eccezione del listino italiano. Il calo è stato favorito dal settore energetico e automobili. Il listino italiano ha chiuso in rialzo grazie al recupero dei bancari e di Stm e soprattutto di Saipem che ha beneficiato del divieto di vendite allo scoperto per il titolo da parte della Consob. Segnaliamo il calo dell’indice spagnolo, penalizzato dalla scadenza del divieto sulle vendite allo scoperto prolungato per tre mesi ad ottobre 2012, che l’organismo di vigilanza ha deciso di non prorogare. In calo anche il Ftse100 dopo la deludente trimestrale di Royal Dutch Shell (-2,8%), principale produttore europeo di petrolio.
Negli Usa listini azionari in lieve calo in una giornata caratterizzata ancora da elevati volumi (16% al di sopra della media degli ultimi tre mesi). Gli operatori hanno evidenziato un atteggiamento di cauta attesa in vista della pubblicazione oggi dei dati sul mercato del lavoro di gennaio. Il mese di gennaio si è pertanto chiuso con un’ottima performance, pari ad esempio al 5% nel caso dell’indice S&P500, l’incremento più elevato dal 1997 per il primo mese dell’anno.
Al calo di ieri hanno contribuito anche alcuni dati trimestrali al di sotto delle attese come ad esempio quelli di Dow Chemical e ConocoPhillips, in entrambi i casi in calo di oltre il 5%.. Sul fronte emergenti, ieri si è registrato un lieve rialzo per l’indice MSCI EM. Nonostante la debolezza degli ultimi giorni, il mese di gennaio si è concluso in positivo per il terzo mese consecutivo (non accadeva dal 2010) con un rialzo dell’1,3%. Questa mattina buone indicazioni stanno arrivando dalle borse asiatiche grazie ai dati trimestrali buoni annunciati da alcune società . Non mancano comunque le eccezioni come ad esempio l’India ed Hong Kong in lieve calo.