Una delle strisce di sedute consecutive positive più lunga degli ultimi tempi a Wall Street coincide anche con la miglior partenza d’anno dal 2003 per l’indice allargato della Borsa Usa.
Nonostante il calo in avvio della piazza americana dopo cinque sedute di fila in rialzo, ci sono elementi che fanno ben sperare sia sul piano monetario, sia su quello geopolitico. Tra questi si possono citare le rassicurazioni di Jerome Powell sull’approccio della Fed improntato alla pazienza sui rialzi dei tassi di interesse e l’allentamento della tensione in ambito commerciale tra Usa e Cina.
Il Dow Jones apre la giornata con un ribasso dello 0,26% a quota 23.940, l’indice S&P 500 è in rosso dello 0,33% in area 2.588,11, mentre il Nasdaq cede lo 0,55% a 6.9047.46 punti. Ma da inizio anno per l’S&P 500 è il miglior inizio d’anno dal 2003.
Al ribasso dell’azionario americano, del petrolio e dei rendimenti dei Treasuries Usa corrisponde un rafforzamento del dollaro. C’entrano i movimenti dei soldati turchi al confine siriano, che hanno spinto gli investitori a prendere pochi rischi. Pare che Erdogan abbia ordinato il raggruppamento di migliaia di militari nell’area e si prepari ad attaccare i ribelli curdi.
Le osservazioni sono dell’ex fund manager e trader sul Forex Richard Breslow, secondo cui “i mercati scambiano in modo caotico” in questo momento, come dimostra anche l’andamento altalenante della sterlina, influenzata dalle ultime notizie contrastati trapelate sulla Brexit.