NEW YORK (SI) – I principali indici della Borsa Usa avanzano dopo che i Repubblicani hanno assunto il controllo del Senato. è la prima volta in 8 anni che i conservatori hanno la maggioranza al Congresso.
Di solito l’azionario guardagna l’8-15% nei periodi in cui il potere esecutivo e legislativo sono così divisi.
La ciliegina sulla torta per Wall Street è arrivata dalla lettura migliore del previsto dell’occupazione nel settore privato. ADP stima la crescita di 230 mila posti di lavoro in ottobre, il che fa ben sperare in vista del rapporto occupazionale governativo di venerdì prossimo.
Il Dow Jones avanza di 100 punti e tocca un nuovo livello record, mentre l’S&P di 13 punti e il NASDAQ di 28 punti. In Europa il paniere di riferimento Euro Stoxx 50 è in progresso dell’1,6% e Piazza Affari di circa il 2%.
Restando sul versante macro alle 16 italiane è stato pubblicato l’ISM dei servizi, che è sceso a 57,1 in ottobre, dai 58,6 di settembre e non lontano dalle previsioni. I nuovi ordini sono scivolati a 59,1 punti da 61.
In ambito societario, Time Warner fa un balzo del 4% dopo la pubblicazione dei conti societari mentre l’azienda di videogame Activision Blizzard guadagna più del 5% dopo aver battuto le stime. Tonfo del 13% di TripAdvisor, che ridotto le previsioni sugli utili per l’esercizio in corso.
Il partito dell’elefantino, visto come più favorevole alle imprese, ha conquistato sette seggi al Senato e altri ancora sono possibili, mettendo Mitch McConnell, il leader repubblicano alla Camera dal 2007, in una posizione tale da poter dettare l’agenda legislativa per gli due anni restanti del secondo e ultimo mandato di Barack Obama da presidente.
A beneficiare dell’esito delle elezioni Usa di metà mandato è il dollaro, con il risultato che l’euro ha bucato anche la soglia di $1,25. Euro/dollaro -0,52% a $1,2479. Dollaro/yen +0,79% a $114,48. Il rublo russo si è indebolito toccando un nuovo record negativo.
Il rafforzamento del dollaro nei confronti di tutte le principali valute rivali ha ripercussioni negative sulle quotazioni dell’oro, che paga anche le speculazioni al ribasso di un misterioso operatore.
Tra le materie prime, i futures sul petrolio cedono ancora terreno subendo un calo pari a -0,25% a $77 al barile; contratto analogo sul Brent -0,54% a $82,37. Vendite anche sull’oro, -2,21% a $1.141,90.