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Borsa Usa schizofrenica, gestore: “tracollo atteso e salutare”

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I mercati finanziari hanno iniziato a innervosirsi seriamente nelle ultime giornate, ma Martin Gilbert, CEO del fondo multi miliardario Standard Life Aberdeen, ritiene che gli investitori non hanno nulla da temere. La fase di correzione che si è aperta sui mercati azionari era da lungo tempo “attesa” ed è un fenomeno salutare, fisiologico, cui “dare il benvenuto”. Il Dow Jones e l’S&P 500 hanno bruciato i guadagni record del 2018 in appena tre sedute, mentre il Nasdaq ha registrato la peggiore prova giornaliera da giugno 2016. Il listino delle blue chip della Borsa Usa è in calo dell’8,5% dai record.

La pioggia di vendite dovrebbe continuare ancora e secondo Gilbert e altri esperti questo è dovuto alla paura di un incremento dei tassi dopo le ultime notizie economiche positive. Il rialzo annuale del 2,9% delle retribuzioni orarie visto a gennaio in Usa ha alimentato le speculazioni circa un surriscaldamento dell’inflazione salariale in un mercato del lavoro molto tirato, con il tasso di disoccupazione che è rimasto fermo al 4,1%.

Il portfolio advisor e blogger Mario Seminerio sottolinea sul suo blog Phastidio che “i mercati scontavano pressioni inflazionistiche vere o presunte, come si può evincere osservando la risalita lenta ma costante dei breakeven inflation rate, cioè le attese di inflazione incorporate nei titoli di stato legati all’andamento dei prezzi. Sulla scadenza decennale si è passati da circa 1,7% di fine giugno a 2,15% del 2 febbraio”.

Oggi le Borse europee hanno recuperato qualcosa nel pomeriggio, ma sono pur sempre in calo di circa il 2%. Il Dow Jones e gli altri indici principali della Borsa Usa sono risaliti sopra la linea della parità dopo un avvio con ribassi di anche più del 2%. Al momento il Dow cede 61 punti dopo aver toccato i massimi di seduta a +367 punti. I minimi sono stati testati a -567 punti. Il trading range è molto ampio: di 934 punti. L’indice S&P 500 è invariato, mentre il Nasdaq guadagna lo 0,1%. Il bottom è stato probabilmente toccato dopo cinque minuti di contrattazioni.

“Pensavo che avremmo visto la Borsa Usa toccare il fondo cinque minuti dopo l’apertura. Penso che sia esattamente quello a cui stiamo assistendo”, dice alla CNBC Ed Keon, portfolio manager di QMA, la divisione di asset allocation quantitativa e dinamica di PGIM. “A questi livelli, la Borsa Usa offre un buon valore e noi stiamo aumentando l’esposizione” all’azionario, spiega Keon secondo cui è ancora presto per dichiarare finita la fase di ribassi. Detto questo il peggio, in termini di dimensione dei tracolli giornalieri, dovrebbe essere alle spalle.

Non la pensa così Dennis Gartman, autore della Gartman Letter, una delle newsletter finanziarie più seguite a Wall Street. Secondo lui si sta aprendo una fase di correzione che durerà ancora per un po’. In Europa le Borse cedono terreno ma sopra i livelli minimi di seduta. Il Dax lascia sul campo l’1,3%, il CAC 40 francese l’1,3% e Londra e Milano meno del 2%. In Asia il paniere giapponese Nikkei 225 ha perso il 4,7%, mentre l’indice composito della Borsa di Shanghai il -3,4%.

Ieri il Dow Jones ha perso 1.175,21 punti e a un certo momento cedeva anche più di 1.500 punti. La pioggia di vendite è scattata venerdì, dopo la pubblicazione del report occupazionale governativo Usa. “L’ottimismo eccessivo visto a gennaio ha lasciato la Borsa Usa in una posizione vulnerabile a un eventuale incremento della volatilità”, osserva alla CNBC il chief investment strategist di Baird, Bruce Bittles, precisando che un impatto lo hanno anche avuto i rialzi dei rendimenti dei Bond, che si sono risollevati con decisione dai minimi.

Il deterioramento della Borsa visto lunedì stupisce perché non deriva da una notizia o un fattore in particolare. Questo ha spaesato gli investitori con alcuni di loro che si sono lamentati dicendo di non sapere dove “mettere la testa” (ovvero il denaro). Un elemento che ha esacerbato le tensioni è stato il balzo incredibile della volatilità. Dopo aver superato ieri i 37 punti (chiudendo a 37,32) oggi ha violato anche al rialzo la soglia dei 50 punti, prima di retrocedere fino a quota 25 (al momento vale 25,17).

L’impennata del VIX ha messo in crisi il mercato dei fondi che speculano al ribasso sull’indice della paura, spingendo gestori dei fondi, tra cui Credit Suisse e Horizons, a decidere la chiusura degli ETF short che ricalcano l’andamento opposto a quello della volatilità: hanno il potere di farlo per evitare vendite massicce che determinino un valore negativo.

Borsa Usa: Dow Jones ha perso l'8,5% dai massimi record di inizio anno
Borsa Usa: il Dow Jones ha perso l’8,5% dai massimi record di inizio anno