I mercati finanziari non hanno motivo di essere così nervosi. Donald Trump presidente degli Stati Uniti d’America non farebbe grandi danni come i media mainstream vogliono fare credere. È l’opinione di Nassim Taleb, autore del bestseller ‘The Black Swan: The Impact of the Highly Improbable‘, in cui l’autore spiega che è impossibile prevedere gli eventi catastrofici (i cossiddeti cigni neri). Ma l’elezione di Trump non rientra in questa categoria.
Taleb, che dice di essere contrario a un sistema con due partiti principali, non voterà né per l’uno né per l’altro, ma sostiene che comunque vada, a prescindere da chi sarà il vincitore, non cambierà un gran che. Trump “non farà nulla di apocalittico”, ha detto all’emittente Cnbc, e la Borsa Usa tornerà a salire.
Hillary Clinton ha ancora un leggero margine di vantaggio sul rivale Repubblicano, che però è in rimonta da qualche giorno, dopo la riapertura dell’inchiesta Fbi sull’emailgate, lo scandalo dell’account email creato anche per gestire cose di lavoro da Clinton quando era Segretario di Stato.
Nell’ultimo sondaggio del New York Times/CBS News la candidata Democratica ha visto ridurre il margine di vantaggio a tre punti di distanza. Ma ci sono anche due sondaggi che danno Trump in testa di 3 o 5 punti. Il sistema elettorale degli Usa rende poco prevedibile la corsa basandosi solo sull’opinione dell’elettorato nazionale – basti pensare alla sconfitta di Al Gore contro George W. Bush nonostante il numero di voti più alto su scala federale. Per una corretta esamina, bisognerebbe invece calcolare la preferenza elettorale stato per stato, come fa per esempio l’esperto sondaggista Nate Silver.
Il problema per Clinton è che ora si trova indietro o alla pari in Stati come il New Hampshire e il Maine che invece deve assicurarsi se non vuole rischiare di perdere le elezioni nel caso in cui Trump si aggiudichi gli Stati storicamente Repubblicani, come la Florida, il Nevada o il North Carolina.
Secondo Taleb, anche in caso di vittoria di Trump non c’è da preoccuparsi: essendo un imprenditore dell’immobiliare navigato, come tutti gli abili venditori cercherà di offrire qualcosa di buono. Per questo motivo, Trump probabilmente non farà nulla di apocalittico o disastroso” come alcuni temono.
Borsa non ha nulla da temere, ma è meglio se vince Clinton
Il gruppo IG, che ha preso in esame 95 anni di performance degli indici azionari per individuare elementi ricorrenti nella storia delle elezioni degli Stati Uniti, ha scoperto che storicamente le elezioni hanno portato a un rally che ha fatto registrare un incremento medio del 6,4% del Dow Jones nel corso dei sei mesi successivi al voto.
In passato, lo “split Congress”, ovvero un Congresso diviso tra controllo democratico e repubblicano, si è rivelato positivo per l’S&P 500, con guadagni medi del 30,6%. I democratici affermano che, statisticamente, i mercati azionari hanno performance migliori sotto la loro guida, trascurando però gli eventi macroeconomici.