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Il 2024 entrerà negli annali per essere stato uno dei migliori in termini di rendimento azionario per i titoli della banche dell’Eurozona, che sono pronti a chiudere l’anno ai massimi da oltre un decennio.
Euro Stoxx Banks ai massimi da 2010
L’indice Euro Stoxx Banks, che tiene traccia dei maggiori istituti di credito di Eurolandia, è in procinto di chiudere l’anno al di sopra di 142 per la prima volta dal 2010, dopo essere balzato nel corso degli ultimi dodici mesi del 20% circa.
Tutto questo nonostante l’avvio della politica espansiva da parte della BCE che, da giugno a dicembre, ha tagliato i tassi per quattro volte, portando il tasso sui depositi al 3%.
“Le banche europee hanno avuto un altro grande anno”, ha dichiarato al Financial Times Andrew Stimpson, analista di Keefe, Bruyette & Woods, aggiungendo che gli istituti di credito sono riusciti a coprirsi con successo contro il calo dei tassi – il cosiddetto hedging strutturale – il che significa che “molti dei guadagni di redditività sono protetti dal calo dei tassi”.
Le banche generano profitti sulla differenza tra gli interessi che ricevono dai mutuatari e quelli che pagano ai depositanti, noti come margine di interesse.
A Unicredit va la maglia rosa
UniCredit è stato il titolo bancario che ha registrato la migliore performance nell’Eurozona, guadagnando oltre il 50% nell’anno. Intesa Sanpaolo segue a ruota con un aumento di oltre il 40% mentre la tedesca Deutsche Bank ha visto le sue azioni aumentare di oltre il 30%.
BNP Paribas è stata tra i peggiori performer del settore, con le sue azioni in calo di quasi l’8%.
Profitti alle stelle
Come ricorda il Financial Times, nonostante la scarsa attività di acquisizione e la crescita modesta dei prestiti, il 2024 è stato uno degli anni più redditizi per le banche europee grazie all’aumento dei tassi e alle coperture strutturali. Secondo gli analisti di Citigroup, il settore ha conseguito un rendimento medio del capitale proprio di circa il 13%.
Gli utili hanno permesso agli istituti di credito di restituire agli azionisti livelli record di capitale, mentre i dirigenti hanno cercato di tranquillizzare gli investitori che in precedenza erano stati spaventati dal divieto di distribuire dividendi e dalle tasse sulle plusvalenze in tutta Europa.
Stimpson di KBW – citato dal quotidiano londinese – ha dichiarato che gli istituti di credito europei hanno effettuato riacquisti di azioni per circa 45 miliardi di euro nel corso del 2024, hanno versato 19 miliardi di euro di acconti sui dividendi e distribuiranno circa 69 miliardi di euro di dividendi finali all’inizio del prossimo anno.
Il confronto con le banche europee
Nonostante la forte performance degli utili nel 2024, molti istituti di credito europei – conclude l’articolo del Financial Times – scambiano ancora a sconto rispetto al valore contabile dei loro asset e dei loro omologhi statunitensi, che hanno ricevuto nuovo impulso dopo l’elezione di Donald Trump a presidente.
A questo proposito gli analisti di Citi hanno dichiarato che “nel 2024 le banche [europee e statunitensi] si sono tallonate da vicine fino alle elezioni statunitensi. Successivamente, la conferma di una vittoria netta di Trump/Repubblicani ha portato a una forte sovraperformance delle banche statunitensi, sull’ipotesi di una deregolamentazione degli Stati Uniti, di potenziali tagli fiscali e di maggiori stimoli fiscali”.
Gli analisti di Citi hanno dichiarato di aspettarsi un leggero calo del margine di interesse del settore nel 2025, poiché le coperture strutturali compensano solo in parte il calo dei tassi di interesse.
Tuttavia, Stimpson di KBW ha previsto che, con l’ulteriore riduzione dei tassi, la crescita dei prestiti aumenterà, “in particolare nella periferia dell’Europa”.