Dopo la pioggia di vendite abbattutatisi sui titoli tech all’inizio del secondo trimestre, con Amazon che è stata penalizzata dai nuovi attacchi via Twitter del presidente statunitense, mentre Intel ha pagato i piani di Apple di dedicarsi alla produzione di chip in casa propria, è caduta anche l’ultima linea difensiva per i FAANG. Tuttavia, aiutata dalle indiscrezioni di Bloomberg secondo cui la Casa Bianca non sta attivamente cercando di sfidare la supremazia di Amazon nonostante gli attacchi di Donald Trump, ieri la Borsa Usa ha reagito con orgoglio (rialzi superiori al +1%) dopo un breve passaggio in territorio negativo. In un contesto di ritorno dell’appetito per il rischio, anche i rendimenti obbligazionari avevano ripreso la strada dei rialzi.
Oggi la musica è cambiata ancora: i nuovi venti di guerra commerciale tra America e Cina tornano nuovamente a innervosire gli investitori. Dopo che Donald Trump ha annunciato una nuova ondata di dazi da 50 miliardi complessivi sui prodotti cinesi, Pechino ha risposto con sanzioni della stessa entità . Gli analisti sono preoccupati dalle conseguenze che potrebbe avere il duro braccio di ferro tra le due prime potenze economiche mondiali. “Le prospettive di una guerra commerciale a tutto campo continuano a gettare ombre sui mercati finanziari mondiali”, dice in una nota Stephen Innes, a capo della divisione di trading della regione Asia-Pacifico presso Oanda.
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