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Borse Europa: striscia positiva mensile più lunga dal 1997

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MILANO (WSI) – L’andamento delle borse europee e’ peggiorato dopo la pubblicazione dei dati macro Usa nel complesso deludenti, ma la performance deludente odierna viene presto dimenticata quando si guarda al quadro piu’ generale. L’indice di riferimento del Continente, l’Eurostoxx 600, ha registrato l’undicesimo mese consecutivo di rialzi. Si tratta della striscia positiva piu’ lunga dal 1997. Le piazze finanziarie sono ormai proiettate alla riunione dell’Eurotower e alla speranza di un ulteriore allentamento monetario: Londra -0,48%, Parigi -0,41%, Madrid -0,34% e Francoforte +0,52%, spinta da Deutsche Bank che ieri ha annunciato un aumento di capitale consistente.

A parte i dati macro oltreoceano, che hanno allungato un’ombra sulle prospettive di ripresa globale, politica e mercati italiani restano sempre in primo piano all’indomani del balzo registrato da Piazza Affari, sostenuta dalle speculazioni secondo cui, con il nuovo governo Letta, è stata posta la parola fine all’era di austerity promossa dall’esecutivo Monti. L’indice Pmi Chicago di aprile ha deluso le aspettative con una lettura di 49,00, che segnala contrazione, da 52,4 di marzo.

Oggi il Ftse Mib ha avuto un andamento volatile, alla vigilia della festività nazionale del 1° maggio, in cui i mercati saranno chiusi. L’indice ha aperto in rialzo fino a +0,5%, per poi perdere terreno facendo segnare un ribasso dello 0,96% a quota 15.768. Fiat Industrial e’ la peggiore dopo la pubblicazione della trimestrale. Lo spread tra Btp e Bund e’ sceso sotto i 270 punti base.

Ora bisogna vedere se alle parole di Letta seguiranno i fatti, e soprattutto se il neo premier riuscirà a trovare i soldi per portare avanti il suo ambizioso progetto di crescita, che prevede, tra le altre cose, la sospensione dell’Imu a giugno e l’annullamento del rincaro dell’Iva.

La stampa internazionale promuove le sue doti di abile mediatore, ma mette anche in guardia da quelle che saranno le sue sfide.

Grande attesa dei listini a due giorni dalla riunione della Bce, con molti analisti che prevedono un taglio dei tassi di rifinanziamento, nel meeting del 2 maggio, al minimo record dello 0,5%. E’ questa la previsione di 43 dei 70 analisti che hanno partecipato a un sondaggio di Bloomberg. Un economista ha anche pronosticato un taglio di 50 punti base fino allo 0,25%.

Oggi prende avvio la riunione della Fed: nessuna sorpresa da Ben Bernanke e colleghi che, complice il recente rallentamento dei fondamentali dell’economia Usa, dovrebbero rimandare il piano di exit strategy dalle politiche ultra accomodanti promosse negli ultimi anni.

Lo Stoxx Europe 600, indice di riferimento dell’azionario europeo, chiude il mese di aprile con un rialzo del +1,3%, mettendo a segno la fase rialzista su base mensile più lunga dal 1997.

Notizie dal fronte economico italiano: crolla l’inflazione, che si attesta ai minimi dal 2010. Si è trattato del settimo calo consecutivo. A incidere è stata la frenata dei prezzi dei beni energetici.

In Eurozona, nuovo record disoccupati nel mese di marzo al 12,1%, in Italia vola la disoccupazione giovanile. I due ingredienti peggioramento dei fondamentali economici e crollo dell’inflazione dovrebbero portare la Bce ad agire.

Tra i titoli europei, occhio a Deutsche Bank, che ha reso noto un piano di aumento di capitale per un valore di 2,8 miliardi di euro, e che ha comunicato un bilancio, che ha messo in evidenza utili netti in rialzo a 1,66 miliardi di euro, +18% circa dagli 1,41 miliardi del primo trimestre del 2012.

Tra i bancari, protagonista anche la svizzera Ubs Bank, che ha comunicato utili netti nel primo trimestre per 988 milioni di franchi svizzeri, meglio dei 510 milioni di franchi svizzeri attesi. In crescita il fatturato a 8 miliardi di franchi svizzeri.

Azionario asiatico in rialzo, con l’indice di riferimento MSCI Asia Pacific che si è attestato al valore di chiusura massimo dal giugno del 2008.

“C’è una grande abbondanza di liquidità in tutto il mondo, e si può presumere che continueremo ad assistere al rally per i prossimi 6-12 mesi – ha commentato in una intervista a Bloomberg Khiem Do, responsabile della strategia multi asset sui mercati asiatici presso Baring Asset Management – Nel breve termine, alcuni mercati come il Giappone e gli Stati Uniti versano in condizione di ipercomprato e potrebbero subire una fase di consolidamento giorno per giorno. Ma non stiamo certo parlando di una correzione del 10/15%”.

Tra gli indici asiatici, Seul +1,3%, S&P/ASX 200 dell’Australia +1,1%, Hang Seng di Hong Kong +0,8%, mercati cinesi chiusi per festività. A Tokyo l’indice generale Topix è salito +0,7%, ma il Nikkei è stato penalizzato dal rialzo dello yen e ha chiuso -0,17%.

BTP – Spread Italia-Germania a 10 anni -1,09% a 267,23 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali che continuano a scivolare, cedendo -0,56% al 3,88%.

ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Bancari per lo più positivi, fanno meglio del resto del mercato, a parte Mediobanca, la peggiore delle big con -2,5%. Tra i titoli in rosso a parte la gia’ citata Fiat Industrial, maglia nera con -5,38%, Exor, Luxottica, Lottomatica e Fiat, all’indomani dei risultati di bilancio. Tra i nomi in controtendenza, Finmeccanica (+3,24%), Parmalat (+2,36%) e Stm (+1,93%).

TRA GLI ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro -0,14% a $1,3078; dollaro/yen -0,08% a JPY 97,67; euro/franco svizzero -0,17% a CHF 1,2244.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,71% a quota $93,83 al barile, mentre quotazioni oro +0,16% a $1.469,80 l’oncia.

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