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Borse: gli 8 criteri per scegliere le azioni vincenti

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Trovare le azioni vincenti, su borse oggi ricche di volatilità e complessità, è un esercizio molto rischioso. Partire dai seguenti 8 fondamentali è un buon primo passo

La scelta delle azioni su cui investire, in special modo con un’ottica di medio lungo termine, non può prescindere dall’analisi dei fondamentali della società in cui si investe. Tra i parametri più utilizzati c’è il rapporto utile per azione (price earnings ratio o p/e). Rapportando il prezzo del titolo agli utili della società permette di farsi un’idea sulla convenienza del titolo. Un p/e alto, se confrontato con altre aziende simili o con le medie storiche, sconsiglierà l’investimento. Preso da solo questo fattore fondamentale non serve a molto.

Secondo Louis Navellier, presidente e fondatore della società di consulenza Navellier & Associates che gestisce oltre 5 miliardi di dollari di asset, sono otto i fattori fondamentali da esaminare per scegliere su che azioni investire.

“Molti fondamentali hanno un ciclo di vita – spiega in un recente articolo pubblicato dall’American Association of Individual Investors – che dura al massimo tre anni. Poi smettono di funzionare. Per questo motivo ho scelto di classificare le azioni in base a otto fattori chiave”.

Navellier opera nelle Borse statunitensi ma il valore di questi fondamentali rimane valido anche su altri mercati azionari.

Gli 8 fattori fondamentali

Revisione degli utili al rialzo

Per Navellier “è un fattore che è cresciuto in importanza” in quanto “gli analisti sono molto cauti e devono essere davvero impressionati dall’andamento di una società per rivedere i suoi utili al rialzo”.

Sorprese positive sugli utili

Questo parametro indica quanto gli utili effettivi siano andati oltre le attese degli analisti.

“Come per il parametro precedente – scrive Navellier – si tratta di un fattore con una certa persistenza nel tempo. Gli analisti sono di solito prudenti e ci mettono un po’ di tempo ad adeguare le loro stime”.

Crescita delle vendite

Confrontando le vendite trimestrali di un’impresa con quelle dello stesso trimestre dell’anno precedente avrete una buona misura sulla sua forza.

“Peraltro – commenta Navellier – a differenza degli utili questo elemento è difficile da ‘manovrare’”. Il consiglio è di cercare società “che mostrano incrementi delle vendite del 20% o superiori anno su anno”.

Crescita del margine operativo

È una misura dell’efficienza della società. Si costruisce sottraendo ai ricavi i costi diretti della produzione, come i salari. Il risultato viene poi diviso per le vendite nette (al netto di resi, conti, abbuoni e così via). Se questo margine si espande è un segnale positivo ma è meglio verificare

“se la sua espansione è legata a un’elevata domanda per i prodotti dell’impresa o a una riduzione dei costi. In questo secondo caso – precisa Navellier – può non essere sostenibile”.

Generazione di cash flow

È uno dei fattori più importanti per un’impresa. Si tratta delle risorse finanziare nette prodotte nel corso dell’esercizio annuale, risultato della differenza tra risorse tutte le entrate e le uscite. Quando questo indicatore è negativo si dice che la società brucia cassa. Prima o poi si troverà a fare i conti con questo sbilancio. Le aziende con un cash flow positivo generano risorse per espandersi, sviluppare nuovi prodotti o servizi e aumentare gli utili e il dividendo.

Crescita degli utili

È il fattore citato all’inizio dell’articolo che, se rapportato con il prezzo dell’azione, dà come risultato il p/e. Una società che riesce a incrementare ogni anno i suoi utili offre un segnale di solidità.

Accelerazione degli utili

Questa misurazione si muove in coppia con la crescita degli utili in quanto restituisce in termini percentuale l’accelerazione (o la frenata se le cose vanno male) degli utili da un anno all’altro.

“Alla fine i mercati prezzano le azioni in base agli utili – dice Navellier -. Quando le borse sono in una fase Toro l’earnings momentum è uno dei principali driver del prezzo delle azioni”.

Return on equity (Roe)

La ‘redditività finanziaria’ si calcola dividendo l’utile netto di una società per il capitale proprio aziendale. Restituisce quindi una fotografia di quanto la società sia profittevole.

“Le compagnie dominanti generano un ritorno azionario molto elevato e molto probabilmente saranno in grado di generare molto cash flow”.