E’ una giornata pesante per le Borse, su entrambe le sponde dell’Oceano. Ad allarmare gli investitori sono le possibili ripercussioni sulla ripresa dovute alla diffusione della variante Delta del Covid-19. Si tratta di uno scenario rafforzato dalle prime contromosse introdotte in Paesi come la Francia, ove il Green Pass sarà necessario per l’accesso a gran parte degli esercizi pubblici, mentre si restringono le maglie per gli accessi dall’estero.
Intorno alle ore 16 e 40 italiane il bilancio parziale di Wall Street preannuncia la peggior seduta da inizio 2021: il Dow cede il 2,21% mentre l’S&P 500 è in calo dell’1,81% e il Nasdaq Composite dell’1,6%.
Ancora più pesante lo scenario nel Vecchio Continente, con il Ftse Mib di gran lunga protagonista in negativo con un calo 3,70%, a fronte di un ribasso del 2,63% per l’Euro Stoxx 600. Rosso superiore al 3% anche per il Cac40 francese e per il Dax tedesco, mentre per Londra (in Inghilterra sono state rimosse oggi tutte le restrizioni anti-Covid) e Madrid il calo supera abbondantemente i due punti e mezzo. Per Piazza Affari si profila un ritorno ai livelli di inizio marzo, a pochi giorni dal faticoso recupero dei livelli pre-Covid.
L’improvviso cambio di direzione per i mercati arriva al termine di un rally pressoché incessante che ha ripetutamente aggiornato i massimi storici per le azioni americane ed europee: “le valutazioni e il sentiment hanno raggiunto massimi di crescita estremi”, ha affermato al Financial Times, Ewout van Schaick, responsabile degli investimenti multi-asset di NN Investment Partners, “ora, ovviamente, la ripresa del virus sta causando incertezza sui progressi economici per i prossimi mesi”.
Nel frattempo l’indice Vix, che indica in quale misura gli operatori si stiano coprendo dal rischio volatilità nei prossimi 30 giorni, è aumentato del 4% a 24,18 ai massimi da oltre un mese.
“Il mercato sembra pronto ad assumere un carattere più difensivo mentre sperimentiamo una significativa decelerazione degli utili e della crescita economica”, ha scritto in una nota odierna Mike Wilson, capo strategist azionario Usa di Morgan Stanley, “l’ampiezza del mercato si sta deteriorando da mesi ed è solo un’altra conferma della transizione di metà ciclo, a nostro avviso. Di solito si conclude con una correzione materiale (fra il 10 e il 20%) a livello di indice”.