Avvio in rosso per le Borse europee, che seguono il trend negativo mostrato dalle Borse asiatiche. Sull’umore degli investitori pesa il clima di generale incertezza appesantito dalle difficili relazioni tra Cina e Stati Uniti.
Milano apre in deciso calo: Il Ftse Mib cede l’1,32% a 16.986 punti. Apertura in lieve rialzo per lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale sale a 212 punti contro i 210 della chiusura di ieri. Il rendimento del titolo decennale italiano è pari all’1,63%.
Nel resto d’Europa, Londra cede lo 0,78% con il Ftse 100 a 6.019 punti. Parigi perde l’1,18% con il Cac 40 a 4.443 punti mentre Francoforte cede l’1,21% con il Dax a 11.088 punti.
Le minute dell’ultima riunione della Fed, pubblicate ieri sera, hanno confermato l’impegno della banca centrale a sostegno dell’economia Usa colpita dalla pandemia da Covid-19, come peraltro aveva fatto il numero uno Jerome Powell due giorni fa, ma hanno posto l’accento sulla gravità della situazione macro e sui rischi della recessione.
Le incertezze sono acuite anche dai dubbi sui tempi dell’arrivo del vaccino. Intanto, prosegue al rialzo il petrolio con il Brent sui massimi da marzo a 36,3 dollari (+1,5%) mentre l’euro ripiega sul dollaro a 1,096.
Sullo sfondo la questione del Recovery fund, che appare tutta in salita, come già aveva anticipato il Commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni che il 27 maggio presenterà la proposta della Commissione. La proposta franco-tedesca di un piano temporaneo da 500 miliardi ha trovato la netta opposizione dei Paesi del Nord, capeggiati in particolare dall’Austria del cancelliere Sebastian Kurz, contrario alla modalità espresse da Angela Merkel ed Emmanuel Macron.
Secondo Austria, Danimarca, Svezia e Paesi Bassi, il piano dovrebbe essere basato su veri e propri prestiti, specie per i Paesi considerati più a rischio (Italia in primis).