Salvo poche eccezioni, si tinge di rosso il bilancio dell’azionario e del mercato delle materie prime in questi primi sei mesi dell’anno caratterizzati dal blocco delle principali economie per contenere l’epidemia da coronavirus.
Secondo i dati di MPS Capital Services (vedi tabella sotto), dal primo gennaio al 26 giugno la prima metà dell’anno dei listini azionari mondiali è stato archiviato con un calo del 7% del MSCI WORLD (+1% su un anno), l’indice costituito da migliaia di titoli per offrire una diversificazione a livello globale.
Peggio va all’Eurostoxx 50, indice azionario delle 50 principali aziende dell‘Eurozona, che riporta invece un calo del 14%. Tra le Bose europee, il Ftse MIB segna -18% (-8% negli ultimi dodici mesi).
Controcorrente il Nasdaq 100 che, da gennaio a oggi, ha registrato una crescita del 15% (+32% nell’ultimo anno).
Non va meglio alle materie prime: il Bloomberg comodità index segna -21,4% da gennaio (andamento simile per l’ultimo anno). Solo chi ha investito sull’oro ha portato a casa rendimenti (+16% da gennaio, +25% in un anno). Per il Brent, invece, il semestre si chiude con un saldo ampiamente negativo (-37%).