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Borse: rally ha finito il carburante, cosa aspettarsi da qui in avanti

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Le Borse provano oggi ad alzare la testa, dopo il bagno di sangue delle ultime tre sedute. Il ritorno dei timori su di una possibile seconda ondata del virus, ha comportato un crollo verticale come raramente se ne vedono con perdite diffuse che per i listini azionari europei hanno sfiorato il 5% e sono arrivate quasi al 7% per quelli Usa.

Il Segretario al Tesoro, Mnuchin, ha cercato di tranquillizzare il mercato sostenendo che non è assolutamente possibile chiudere l’economia statunitense per una seconda volta, anche nell’eventualità di una seconda ondata di contagi.

“Tuttavia queste dichiarazioni non sono state sufficienti ad arginare le prese di profitto da un rally privo del sostegno dei fondamentali e che aveva portato i principali indici a scontare un recupero a “V” dell’economia che la stessa Fed ha di fatto escluso. D’altro canto, l’indice Vix che anche con il rally delle ultime settimane si era ben guardato dallo scendere stabilmente sotto i 25, rappresentava un invito alla prudenza” spiegano gli esperti di Mps Capital Services.

“La paura di essere tagliati fuori”

Come spiega Mark Dowding, CIO di BlueBay:

“Il rally degli asset rischiosi alimentato dalla liquidità sembra aver finito il carburante nell’ultima settimana, con i mercati che hanno registrato un’inversione rispetto ai massimi, poco dopo che l’S&P500 aveva interamente recuperato le perdite da inizio anno.
Senza cadere nella tentazione di forzare un’interpretazione del movimento dei prezzi, una spiegazione semplice potrebbe essere questa: via via che i mercati sono cresciuti, l’onere della prova si è spostato da coloro che avevano una view più pessimistica a chi sosteneva che il recente rialzo dei mercati sarebbe continuato. In effetti, dopo un rally da record di 50 giorni per l’S&P500, forse ciò non dovrebbe sorprendere. È evidente aggiunge che  nelle ultime settimane il rally degli asset rischiosi ha creato una rinnovata FOMO o ‘fear of missing out’ (‘paura di essere tagliati fuori’) negli investitori.
Un’ottima prova di questo sviluppo è l’aumento temporaneo del 1500% in un solo giorno delle azioni di una società chiamata FANGDD Network. Sembrerebbe che chi stava inseguendo il rally dei titoli FANG non si sia accorto che questa società opera invece nel settore immobiliare. Ciò è sintomatico di un mercato nel quale l’importanza attribuita a ricerca e analisi è stata sostituita dall’impulso di cavalcare ogni trend, perché non ci si può permettere di essere gli unici a rimanere tagliati fuori.

Per il futuro la parola d’ordine è prudenza

Guardando avanti, secondo Dowding, l’incertezza nei confronti della direzione generale del mercato è destinata a proseguire.

“La battaglia tra la liquidità delle banche centrali e la regressione dei fondamentali sembra destinata a continuare per diversi mesi. In questo contesto ci chiediamo se le notizie in arrivo tenderanno a essere più positive o più negative. Non ci aspettiamo alcuno sviluppo sostanziale a livello di nuove politiche entro fine giugno e, di conseguenza, la maggiore incertezza riguarderà la traiettoria del Covid-19 e la riapertura delle economie dopo i lockdown. Ad oggi qualche segnale di speranza l’abbiamo visto, ma c’è il rischio che ciò possa causare una certa compiacenza nei prossimi giorni. In Europa, riuscire con successo a rimuovere le limitazioni ai viaggi a partire dalla prossima settimana sarà partic
olarmente importante per le economie dell’Europa meridionale, data l’importanza del settore turistico. Restiamo comunque vigili e siamo consapevoli che la possibilità di una seconda ondata non può essere esclusa. Nel frattempo, se i tassi di contagio negli USA e in Gran Bretagna iniziassero a salire, in Paesi quindi dove in virus è ancora lontano dall’essere contenuto con successo, qualsiasi decisione per ripristinare le limitazioni dei lockdown avrebbe conseguenze economiche e sociali disastrose.
Speriamo che ciò non accada. Tuttavia, il desiderio di procedere con cautela deve essere controbilanciato con il timore che gli esercizi non pienamente operativi entro ottobre probabilmente risulteranno compromessi e danneggiati almeno fino alla prossima primavera. Ciò potrebbe accelerare i piani per rimuovere le restrizioni e promuovere le riaperture, ma a costo di rischi maggiori”.

In una giornata partita all’insegna della volatilità, le Borse europee sembrano intanto aver imboccato la via del rialzo a metà seduta. Milano arriva a segnare +1,2%, Parigi +1,8% e Francoforte +1,3% mentre il petrolio azzera le perdite col Brent che cede solo lo 0,4% a 38,29 dollari.  Bene anche i future di Wall Street (in rialzo di oltre l’1,5%).