Lo spread tra i due tassi Libor e IOS, utile per misurare lo stato di salute del settore bancario, sta segnalando una situazione di credit crunch. Il differenziale è infatti salito ai massimi dal 2011, ovvero dall’ultima crisi finanziaria. Il differenziale calcola quanto è diventato caro per le banche prendere denaro in prestito a breve termine e quanto gli istituti finanziari sono disposti a prestare. Il valore è aumentato di più di cinque volte negli ultimi mesi, lanciando un SOS per il sistema creditizio in quanto indice di una scarsità di liquidità. Secondo gli analisti, tuttavia, più che le difficoltà delle banche da imputare sarebbero le consistenti emissioni di titoli del debito Usa sui mercati e la maxi riforma fiscale voluta da Donald Trump.
Il valore record raggiunto dallo spread tra il Libor, il tasso interbancario a cui le banche si prestano soldi, e l’OIS, l’indice interest rate swap pronti contro termine, è schizzato in alto, portandosi dallo 0,1% allo 0,58% (vedi grafico sotto). Questo non significa che bisogna preparasi a una crisi imminente e infatti le Borse continuano a tenere bene, favorite anche dal rasserenarsi del clima tra Cina e Stati Uniti, che hanno aperto al dialogo volto a scongiurare una escalation della guerra commerciale. Il motivo all’origine dell’ampliamento, spiegano gli analisti di Credit Suisse in una nota ai clienti, sarebbero le ultime misure politiche varate dall’amministrazione americana. Solo questa settimana vengono collocati sul mercato Treasuries per un valore complessivo di 294 miliardi di dollari.
Lasciate qui commenti, news e rumor dalle sale operative, consigli operativi, strategie di investimento, le vostre esperienze e tutto quello che vi passa per la testa. Tutti gli aggiornamenti sulle Borse li trovate nel LIVE BLOG (SOTTO), con flash di notizie e grafici.