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Borse: stagione delle trimestrali è una bussola per i mercati

La stagione delle trimestrali è in piena corsa e questa settimana, una fetta significativa del mercato sarà sottoposta a un’analisi, in quanto 162 società, che rappresentano il 37% della capitalizzazione di mercato dell’indice S&P 500, comunicheranno i loro guadagni. Da Tesla che ha svelato i conti ieri era a Meta, Microsoft e Alphabet, tutti saranno tenuti sotto stretta osservazione.

Con la prospettiva di “tassi di interesse più alti per più tempo” ormai apparentemente scontata, le relazioni sugli utili potrebbero essere il fattore chiave per le prossime mosse del mercato come sottolinea Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments neweekly market outlook.

Stagione degli utili: la view di Columbia Threadneedle 

Diverse grandi banche hanno già pubblicato i loro bilanci che hanno superato le aspettative, battendo sia i ricavi che gli utili ma non è stato sufficiente a sollevare i prezzi delle azioni in modo significativo a causa della mancanza di revisioni legate al rialzo delle prospettive di interesse.

Allo stesso modo Netflix ha superato le stime degli analisti su utili e ricavi del primo trimestre, sebbene le deludenti proiezioni di crescita futura abbiano fatto crollare il prezzo delle azioni. Questo scollamento evidenzia l’importanza delle indicazioni prospettiche accanto ai risultati finanziari grezzi.

Gli ultimi dati, scrive l’analista, indicano un forte inizio della stagione degli utili, con le 70 società dell’S&P 500 che hanno reso noti i risultati, superando le stime degli analisti di una media del 10%; un dato, quest’ultimo, che supera notevolmente anche la media storica del 5%. In particolare, le società statunitensi hanno sempre battuto le stime di consenso trimestrali dalla fine della crisi finanziaria globale.

Questa tendenza può essere parzialmente attribuita alle revisioni al ribasso delle previsioni degli analisti prima della stagione degli utili. Spesso questi aggiustamenti avvengono in risposta alle indicazioni fornite dalle società prima della pubblicazione dei risultati. Questo “abbassamento dell’asticella” contribuisce a spiegare perché, in media, tre quarti delle società superano le aspettative.

Al contrario, le stime sugli utili delle “magnifiche 7“, ossia le giganti della tecnologia, sono state riviste al rialzo del 6%, per una crescita prevista del 38% su base annua continua l’esperto.

Escludendo questi leader tecnologici, le restanti 493 società dello S&P 500 dovrebbero registrare una crescita negativa per il quinto trimestre consecutivo, con una previsione del -2%. Confermando la notevole disparità di crescita su base annua tra le “Magnifiche 7” e il mercato in generale. Concordiamo infine con quanti si aspettano quest’anno un allargamento del mercato.

“Sebbene il miglioramento dei margini abbia alimentato la ripresa iniziale degli utili, riteniamo che la crescita dei ricavi sarà il fattore chiave della prossima fase del ciclo di crescita” continua Bell.

“La crescita globale rimane forte nel breve termine, ma siamo meno convinti rispetto al forte ottimismo presente oggi sugli utili a lungo termine. Ad oggi, ci aspettiamo che il primo e secondo trimestre del 2024 si mantengano positivi, mentre sposiamo una visione più cauta per quanto riguarda le previsioni sugli utili del 2025, la cui crescita attesa al momento è significativa e si attesta al 14%. Sebbene sia probabile che si assista a un altro trimestre di crescita, questo potrebbe non tradursi in una forte performance di mercato senza una guida più solida” conclude Bell.