Borse sui massimi e timori inflazione, quali azioni e obbligazioni da privilegiare
Nelle ultime sedute a Wall Street gli indici S&P 500 e Nasdaq hanno aggiornato i loro massimi storici nonostante i ripetuti allarmi per un livello di inflazione più alto degli ultimi anni che potrebbe spingere le banche centrali ad intervenire per evitare un surriscaldamento dell’economia penalizzando però allo stesso tempo i mercati finanziari.
Un contesto che secondo gli analisti di Cassa Lombarda si spiega con il fatto che gli investitori sono stati tranquillizzati da quanto emerso dal simposio di Jackson Hole. Gli analisti hanno interpretato le parole del presidente della Fed con il fatto che ogni processo di normalizzazione della politica monetaria della banca centrale Usa avverrà ad un ritmo molto più blando di quanto atteso. Una scelta che secondo Equita si spiega con il fatto che le banche centrali hanno necessità di supportare e finanziare le aggressive politiche fiscali dei governi messe in campo per uscire dalla crisi indotta dalla pandemia.
In ogni caso è bene ricordare che la lunga corsa dei mercati azionari si spiega con il fatto che l’economia statunitense è tornata ai livelli pre-pandemici grazie soprattutto alla spinta dei consumi interni e degli investimenti strumentali delle aziende.
Borse, quali azioni privilegiare
Nonostante la forte performance dei listini che rendono eventuali piccole correzioni fisiologiche, si tratta di un quadro che continua ad essere di supporto per il mercato azionario come asset class, e in particolare secondo Equita conviene privilegiare i titoli e settori legati al `reflation trade` e `re-opening` in particolare quelli del settore energetico e i finanziari.
Della stessa opinione anche gli esperti di Fineco Asset Management secondo i quali in questo momento appare importante per un investitore avere la giusta protezione contro l’inflazione nella costruzione del proprio portafoglio ad esempio, tramite azioni “value”, sino ad oggi trascurate dai mercati e in grado di tollerare rialzi dei tassi.
Secondo Fineco Asset Management più l’inflazione persiste, meno sarà facile definirla transitoria: in questo contesto le banche centrali devono giustificare politiche accomodanti e allo stesso tempo monitorare la persistenza dell’inflazione. Il vero problema per loro sarà contenere l’inflazione senza scontentare i mercati e strozzare la ripresa. In questo contesto torneranno a fare quello che hanno sempre fatto, inizieranno a essere meno accomodanti, ma senza nessuna fretta e osservando ancora per mesi l’inflazione.
Obbligazioni che fare
Gli analisti di Cassa Lombarda evidenziano che nell’attuale scenario continua l’interesse degli investitori verso il segmento High Yield, sia Euro che in dollari, alla ricerca di ritorni positivi rispetto ai titoli di Stato che non sono attrattivi.
Da Ubp consigliano di evitare il debito a lunga scadenza che potrebbe essere colpito da un aumento dei rendimenti e di privilegiare quindi le scadenze più brevi. Inoltre esprimono cautela sul debito dei mercati emergenti, in particolare sul debito corporate, a causa del rischio normativo in Cina, dell’aumento dei tassi Usa e dell’inflazione.
Secondo Fineco Asset Management un’ulteriore mossa da prendere in considerazione è rappresentata anche da strumenti inflation-linked in grado di fare da scudo contro l’effetto corrosivo dell’inflazione.