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Borse stremate: titoli small-cap e Bond puniti dopo riforma fiscale

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Afflitte da qualche presa di profitto le Borse, deboli in tutto il mondo dopo l’approvazione storica della riforma fiscale e dopo le elezioni regionali catalane in Spagna successive al caos sul referendum per l’indipendenza. Sui mercati finanziari la settimana natalizia si apre all’insegna dei ribassi per i tecnologici dopo che il più classico dei “Sell the news” si era verificato la settimana prima: i prezzi ormai scontavano in pieno l’impatto potenzialmente positivo su crescita economica e redditività aziendale del testo legislativo firmato da Donald Trump prima della pausa per le festività di Natale. Mentre in Borsa le vendite colpiscono le categorie che si prevede vengano meno premiate dalla riforma fiscale, sui Bond c’è stato un improvviso irripidimento della curva dei rendimenti (ovvero un ampliamento del differenziale tra titoli a breve e lungo termine, scenario ribassista).

Se si sommano le performance di Bond e azionario nella giornata di martedì, per lo meno in Usa (Treasuries e S&P 500), si scopre che la seduta in cui è arrivata la conferma dei numeri per l’approvazione della riforma delle tasse, che prevede tra le altre cose un calo della corporate tax al 21 dal 35%, è stata la peggiore dall’11 settembre 2016. I titoli small cap sono stati i più penalizzati dalle prese di profitto mentre a livello settoriale il computo dei FAANG da inizio settimana è negativo. Il Bitcoin intanto subisce sbalzi di prezzo incredibili, in un mercato sempre poco liquido e molto volatile. Le materie prime invece attraversano la striscia più lunga dal 2005.

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