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Borse Ue chiudono negative, scosse dal terremoto

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MILANO – Il sell off non c’è stato, anche grazie a Wall Street che ha dato una buona prova di tenuta, ma le borse europee hanno chiuso comunque in territorio negativo, scontando il forte terremoto che si è abbattuto sul Giappone, il maggiore degli ultimi 140 anni.

Di fatto, i listini del Vecchio Continente sono scesi durante la giornata al minimo degli ultimi tre mesi. Londra ha limitato però le perdite e ha ceduto nel finale lo 0,22%, Francoforte ha fatto -1,16%, Parigi ha perso lo 0,81%. A Piazza Affari il Ftse Mib ha lasciato sul campo lo 0,83%.

Negativa la performance delle borse asiatiche dopo il terremoto: i principali indici sono calati di oltre 1 punto percentuale e solo la Cina ha resistito (-0,79%). L’indice Nikkei della borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso dell’1.72%, Hong Kong dell’1,55%, e Seul dell’1,31%.

A soffrire in Europa sono stati soprattutto i titoli assicurativi; il sisma in Giappone ha fatto temere infatti l’arrivo di un’ondata di richieste di risarcimenti per i danni. Forti cali per i titoli Swiss Re, Munich Re e Hannover.

“I mercati sono in una fase di correzione. Se i disastri naturali arrivano in un momento in cui l’azionario è preoccupato anche per altri fattori, i timori possono aumentare – ha commentato a Cnbc Bernard McAliden, investment strategist di Nbc Stockborkers – ma non c’è alcuna ragione per pensare che l’azionario collasserà. La tendenza di fondo rimane caratterizzata ancora dalla presenza di compratori netti”.

Occhio alla reazione delle valute asiatiche, che hanno puntato inizialmente tutte verso il basso dopo la notizia del sisma. Lo yen in particolare è sceso in modo sostenuto contro il dollaro, per poi riprendersi tuttavia dopo qualche ora. D’altronde, la valuta nipponica continua a essere considerata una moneta rifugio e in una situazione di incertezza come questa, gli investitori hanno preferito adottare la strategia del “fly to quality”.

La moneta nipponica è salita così nei confronti dell’euro a 113,28, e contro il dollaro a 81,84. Sempre sul fronte valutario l’euro è tornato a salire a $1,3841 dopo essere sceso sotto l’importante soglia psicologica.

E’ continuato il ritracciamento delle commodities. I futures con scadenza ad aprile sono scesi fino a sfondare al ribasso quota $100, per poi recuperarla a $100,08, in calo comunque di $2,62 dollari mentre il Brent ha perso $1,82 a $113,61.

Oggi in Europa appuntamento con il vertice dell’Eurogruppo per decidere il da farsi sul futuro del fondo salva stati. occhio alle dichiarazioni rilasciate da Bini Smaghi, che ha dichiarato che i paesi dell’Eurozona dovrebbero rinunciare ai diritti di emettere bond relativi ai debiti sovrani.

Tornando a Piazza Affari, oggi le vendite si sono abbattute su tutti i titoli a eccezione di Telecom Italia, e soprattutto di Lottomatica, che ha guadagnato quasi il 4% dopo i conti ben accolti dal mercato. Sul Ftse Mib, in rosso invece soprattutto Azimut Holding, Exor, Generali e Mediolanum.