Milano – La performance gli indici azionari europei, che sembrava essere promettente fino a poco tempo fa, diventa ora mista, con il listino di Francoforte che cede lo 0,19%. Parigi avanza invece dello 0,22%, mentre Londra fa +0,50% e Madrid rimane più solida con un rialzo dello 0,63%. Milano vede l’indice Ftse Mib salire di appena lo 0,15%, quando nelle prime battute era arrivato a segnare un rialzo di quasi l’1%.
A Piazza Affari, le iniziali ricoperture sui titoli bancari lasciano il posto a una performance negativa del settore: mentre Ubi Banca sale dell’1,20%, Unicredit gira in negativo e scende dello 0,96%; virano in rosso anche Mps (-0,46%) e Banca Popolare di Milano (-1,54%), mentre tiene al momento Intesa SanPaolo (+0,45%). Aumentano in generale sul listino i segni meno, tra cui spiccano quelli di Lottomatica (-1,41%), Banco Popolare (-1,08%), Impregilo (-0,99%). Tra i titoli positivi, da segnalare invece Saipem (+1,14%), Fiat (+0,56%), Enel (+0,56%).
In questo rinnovato clima di incertezza si allentano anche gli acquisti sulle commodities, che avevano sostenuto la performance dei listini asiatici. In generale, i mercati aspettano l’esito del G8, in svolgimento in Normandia: vari i temi che saranno affrontati, e che spazieranno dalla primavera delle rivolte arabe ai problemi dei paesi periferici dell’area euro.
Ma l’attenzione è anche sulla pubblicazione di importanti dati economici provenienti dal fronte Usa, che vedranno in primo piano il Pil e le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione. Nel frattempo, la performance dei futures americani si rivela piuttosto prudente (vedi quotazioni a fondo pagina)
Intanto sotto i riflettori il deprezzamento del dollaro e il diametrale rafforzamento dell’euro che, dopo i recenti cali, si attesta al massimo dell’ultima settimana grazie al fattore Cina. Il paese sarebbe infatti pronto ad acquistare maggiori eurobond aiutando i paesi periferici. Il rappporto eur/usd si attesta così in crescita a $1,4179; la moneta unica guadagna anche nei confronti del franco svizzero, a 1,2340 e dello yen, a 116,02, mentre il biglietto verde scende contro la moneta nipponica a 81,79.
In calo invece ora i futures sul petrolio, dopo i rialzi che hanno interessato l’intero comparto delle commodities durante le ore precedenti- I contratti scambiati a New York scendono dello 0,34%, a quota $100,98. Giù anche i prezzi dell’oro, in flessione di $5 a $1.521,7 l’oncia, mentre l’argento cala di 29,7 cents a $37,34.
Intanto, nel commentare la performance dell’azionario, intervistato da Class Cnbc, Niccolò Pini, gestore di Banca Ifigest, fa il punto della situazione. “Noi continuiamo a coprirci contro il rischio di un calo dei mercati e guardiamo alle diverse dinamiche che riguardano la Grecia, ma anche alla variazione delle valute”.
Un eventuale rafforzamento del dollaro potrebbe avvenire infatti “solo nel breve, visto che negli Stati Uniti la politica monetaria rimarrà espansiva, e anche perchè il paese punterà alla fine a una valuta debole per incentivare le esportazioni e raddoppiarle entro i prossimi 3-4 anni”. In definitiva, sottolinea comunque Pini, “il mercato rimarrà volatile nei prossimi giorni e la prudenza sarà condizionata dal quadro economico e dalle crepe evidenti che riguardano il caso Grecia, una situazione difficile da definire”.
Intanto alle 12.36 (le 6.36 ora di New York) il future sull’indice S&P500 sale di 3 punti (+0,23%, a 1.319,60.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in rialzo di 0,75 punti (+0,03%), a 2.310,25.
Il contratto sull’indice Dow Jones sale di 29 punti (+0,23%), a 12.380.