Proseguono in rialzo le principali borse europee, rafforzando in qualche caso anche i guadagni iniziali. A sostenere i listini azionari del Vecchio Continente sono i segnali incoraggianti che giungono dai derivati statunitensi, in una giornata caratterizzata anche oggi dalle notizie che giungono dai dati macroeconomici.
La nuova carrellata di dati proveniente dagli Stati Uniti prevede la pubblicazione dei prezzi alla produzione e della produzione industriale. Un’altra indicazione giungerà poi dal mercato immobiliare, con i numeri sull’avvio di cantieri e i permessi edilizi.
A tal proposito, vale la pena ricordare la flessione -comunicata ieri – dell’indice NAHB, che misura la fiducia del mercato immobiliare americano: il dato è scivolato ai minimi dal marzo 2009, avallando lo scetticismo sulla ripresa del settore.
Intanto, i futures sugli indici Usa riportano una performance positiva: i contratti sul Dow Jones salgoo di 52 punti, quelli sul Nasdaq avanzano di 11,75 punti e quelli sullo S&P 500 crescono di 6,70 punti. Il trend d fiducia ai mercati azionari europei, che riescono a superare così la delusione per l’indice Zew tedesco di agosto.
Tra le piazze finanziarie, Francoforte segna un incremento dello 0,89%, seguita da Parigi che sale dell’1% e Londra dello 0,58%. A Milano l’indice FTSE IT All-Share mostra un progresso dello 0,54% mentre il FTSE MIB guadagna lo 0,55%.
Guardando nello specifico a Piazza Affari,si mette in evidenza il titolo Tenaris, che si colloca in cima ai rialzi del principale paniere e guida i titoli petroliferi, con un guadagno del 2,02%. Segni più anche per Prysmian (+1,08%), Cir (+1,15%), Parmalat (+1,29%) e Italcementi (+1,73%).
Giù invece Pirelli (-0,19%), che vira in territorio negativo, e Luxottica (-0,41%). In rosso anche Banco Popolare, che arretra dello 0,59%. In evidenza poi Ansaldo (+0,10%), dopo la notizia della decisione dei fondi Blackrock di ridurre la quota dal 5,19% al 4,94%.
Tornando al sentiment generale dei mercati, è importante segnalare come la situazione sia però meno rosea di quanto il trend odierno lasci pensare, e una prova del nove arriva dal trend al rialzo degli spread tra i titoli sovrani di alcuni paesi europei e quelli tedeschi, che conferma come i timori sul rischio default dei paesi Piigs non siano affatto rientrati.
Dai mercati valutari arrivano inoltre segnali che indicano come gli investitori in questo periodo abbiano messo in cantiere la propensione al rischio : gli operatori preferiscono di fatto allontanarsi per il momento dagli asset che reputano più rischiosi. Insomma, sui mercati è evidente il permanere del nervosismo.