Tranne Londra, più simile a Milano nelle perdite (l’indice FTSE-100 sta cedendo l’1,21%), le Borse europee hanno ridotto i rispettivi ribassi.
Alle 13,30 ora italiana il Dax di Francoforte, il Cac-40 di Parigi, l’Amex di Amsterdam, l’Ibex di Madrid sacrificano in media uno 0,75%.
Uniche eccezioni continuano a essere Zurigo e Bruxelles sui cui listini i titoli legati alla New Economy hanno un peso minore rispetto alla Old Economy e sono quindi più al riparo dalle ripercussioni negative scatenate dal calo del Nasdaq americano.
La Borsa elvetica perciò cresce dello 0,77%, mentre fa ancora meglio la Piazza belga, che guadagna l’1,22%.
Comunque è inevitabile puntare l’attenzione sulla prossima apertura di New York. Per ora i segnali non sono rassicuranti, con il Globex in territorio negativo.
C’è da segnalare inoltre un’altra affermazione dell’analista Abbey Cohen che già in precedenza aveva provocato un’altra fuga dai tecnologici. Cohen, molto ascoltata, ha detto di aspettarsi una rotazione verso titoli non necessariamente legati a Internet.
In un quadro che comunque rimarrà improntato alla massima volatilità, l’analista ha invitato a guardare soprattutto ai fondamentali delle società quotate, osservando che in questa fase bisogna pensare al mercato come una buona occasione e non, invece, come la grande occasione.