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Borse Ue su, a Milano fari su Fiat. In rialzo i futures Usa

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Continua il recupero delle borse europee vanno avanti puntando verso l’alto, confortate anche dai rialzi dei futures Usa: a due ore e mezza dall’inizio della sessione, i contratti sul Dow Jones salgono di 36 punti, quelli sul Nasdaq crescono di 7,75 punti e quelli sullo S&P 600 avanzano di 4,3 punti. In calendario oggi in Usa le richieste di sussidio settimanali, la bilancia commerciale e le scorte di petrolio settimanali.

Intanto a Milano, il Ftse Mib e l’All Share salgono dello 065% circa. Fari sicuramente Fiat, che sale del 2,04% scambiando a 9,99 euro per azione. A sospingere in alto le azioni della casa automobilistica torinese la promozione di Jp Morgan che ha alzato la raccomdazione sul Lingotto a “neutral” da “underweight”. Bene sul Ftse Mib anche Luxottica (+2%), Buzz Unicem (+2,32%), St Microelectronics (+1,64%) e Ubi Banca (+1,11%).

Nel resto dell’Europa, alle 13 circa ora italiana Londra sale dello 0,78%, Parigi dello 0,64%, Bruxelles dello 0,78%, Francoforte dello 0,47%. Inoltre, l’Eurostoxx fa +0,49%. In recupero l’indice settoriale delle banche (+0,77%), mentre riducono le perdite gli indici tlc, utility, editoriali e assicurativi.

Da segnalare che, inizialmente, le performance positive di Wall Street e Tokyo non avevaoo dato grande sollievo al Vecchio Continente.

In particolare, si ricorda che ieri Wall Street, pur riducendo i guadagni nel pomeriggio, erano riusciti a riavviare la fase rialzista, a dispetto delle preoccupazioni sull’economia Usa confermate dal Beige Book della Fed. Il Dow è riuscito a salire dello 0.45%, il Nasdaq dello 0.9% e l’S&P dello 0.64%.

E il finale è stato positivo anche per la borsa di Tokyo, dopo le perdite registrate nelle ultime sedute: qui si sono messi in evidenza i rialzi dei titoli delle maggiori società esportatrici, sotto pressione negli ultimi tempi per la forza dello yen. L’indice Nikkei ha così chiuso gli scambi allontanandosi dai minimi da 16 mesi, registrando un rialzo dello 0,82% a 9.098.39 punti, mentre il Topix è salito dello 0,71% a quota 826,84.

Detto questo i listini azionari europei hanno impiegato un po’ di tempo a digerire le indicazioni arrivate dal Beige Book: il report sui dodici distretti della Federel Reserve sostiene infatti che l’economia a stelle e strisce ha registrato una crescita continua da metà luglio a fine agosto, ma con diffusi segnali di rallentamento rispetto ai periodi precedenti. Il settore manifatturiero Usa continua a espandersi pur mostrando segnali di rallentamento mentre i consumi risultano in crescita. Sotto pressione il settore immobiliare, dove si registra un deciso calo delle compravendite.

Proprio tale quadro desolante disegnato dal Beige Book ha reso inizialmente l’Europa quasi attendista.

Tuttavia l’avversione al rischio è poi migliorata rispetto alle prime battute: dopo essere sceso sotto la soglia degli 1,27 dollari, 1,2685 , ora l’euro ha così riagguantato l’importante soglia psicologica.

Sul fronte economico la Banca d’Inghilterra ha lasciato i tassi di interesse fermi allo 0,5%. Invariata anche la dimensione dell’allentamento quantitativo che rimane fermo a 200 miliardi di sterline.

Da segnalare anche il disavanzo commerciale inglese e’ al suo record storico con le importazioni ai massimi da due anni a questa parte.A luglio il deficit e’ salito a 8,7 miliardi di sterline da 7,5 miliardi del mese precedente. Le esportazioni sono calate dello 0,9% a 22,3 miliardi di sterline mentre le importazioni sono aumentate del 3,1% a 30,9 miliardi di sterline, il livello piu’ alto da luglio 2008.

Infine, concludiamo con una notizia decisamente no per l’ Italia . Secondo l’Ocse il Pil del Bel paese e’ destinato infatti a registrare nel terzo trimestre una variazione negativa pari a -0,3% su base annuale. L’Italia e’ l’unico sottozero tra il gruppo del G7.

Nel dettaglio le previsioni sul Pil del terzo trimestre degli altri paesi del gruppo del G7: Usa +2%, Giappone +0,6%, Germania +0,7%, Francia +0,7%, Gran Bretagna +2,7%, Canada +2,2%. La media del G7 e’ stimata a +1,4%.
In leggero rialzo il prezzo del petrolio, con il Wti a 74,82 dollari al barile mentre l’oro vale 1.255 dollari l’oncia.